Cresce il mercato delle armi, trainato da USA e Arabia Saudita (valori.it)

di Matteo Cavallito

SIPRI: +5,5% nell'ultimo quinquennio per 
il commercio globale di armi. Riyad primo 
importatore, USA sempre più leader di mercato. 
In calo l'Italia

Le armi sono sempre in auge, grazie ai soliti noti, tanto per cambiare. Cresce, infatti, il commercio nel lungo periodo, dalle grandi fabbriche del Pianeta fino alle aree più calde della geopolitica internazionale: +5,5% secondo l’Istituto di ricerca internazionale sulla pace di Stoccolma (SIPRI) nel periodo 2015-19 (rispetto ai volumi dei trasferimenti registrati nel quinquennio precedente).

Armi: USA sempre più leader

Gli Stati Uniti si confermano leader di mercato, come prima, anzi di più. Nel quinquennio in esame, riferisce il SIPRI, le esportazioni di armi a stelle e strisce sono cresciute del 23% leggi tutto

Cop25, a Madrid la Cina affossa la trasparenza (valori.it)

di Andrea Barolini

Negoziati complessi alla conferenza sul clima: 
accantonato il tema delle regole sulla 
contabilizzazione delle emissioni e niente 
accordo sulle tempistiche per la loro riduzione (NDC)

Alle 2 di notte tra lunedì e martedì (9 e 10 dicembre) una nuova scossa ha attraversato la Cop25 di Madrid. Dopo il passo indietro sulla questione del rispetto dei diritti umani nell’ambito della transizione ecologica, un altro tema ha fatto registrare un importante arretramento. Si tratta degli accordi sulla trasparenza.

E, in particolare, sul reporting delle emissioni di CO2leggi tutto

Il desiderio di essere capiti (doppiozero.com)

di Gianni Celati

La malattia fa spesso venire una gran voglia di essere 
capiti. I malati all’ospedale non fanno che chiedere ai 
dottori di capirli. Vogliono essere capiti dalla 
scienza e rimessi a posto come macchine. Tutti noi 
malati coltiviamo questo ideale meccanico di 
comprensione, che ci dà qualche speranza. 

E gli altri naturalmente mostrano di capire la “cosa” che ci rende malati. C’è sempre un gran traffico di dicerie tra parenti e dottori, per capire la “cosa” che rende malato un malato. E i dottori la spiegano con le loro parole meccaniche, ma nessun parente e nessun malato sa di preciso di cosa parlino i dottori. Tuttavia ci scambiamo tutti occhiate e discorsi per dirci: “Hanno capito”.

La stessa situazione si trova in quelle attività che sono chiamate creative. Anche queste sono una malattia che fa venire una gran voglia di essere capiti. Si vorrebbe che gli altri capiscano la “cosa” della nostra creazione. Si vorrebbe che dicessero: “Sì, è questo, significa questo, è bello per questo”.

Che soddisfazione, che stordimento e che follia, sentire di essere capiti! Come negli ospedali ci sono i dottori che spiegano la “cosa” della malattia, così in questo settore ci sono i critici che spiegano la “cosa” della creazione … leggi tutto