Italia senza glifosato: dalla Toscana al Valdobbiadene, il biologico insegna (valori.it)

di Corrado Fontana

La Toscana bandirà il glifosato nel 2021, prima 
della Ue. E il Prosecco Superiore l'ha già fatto. 
Sulla scia del bio e coi progressi della meccanica

Italia avanti sulla strada dell’abbandono del glifosato con la decisione di bandirlo dalla fine del 2021 intrapresa dalla regione Toscana, in anticipo di circa 12 mesi sullo stop che l’Unione europea potrebbe decretare a partire dal 2022.

E tuttavia, data anche la potenza di condizionamento di cui le lobby dell’agrochimica godono a Bruxelles e Strasburgo, questa storia è stata già abbastanza ricca di sorprese per poter considerare quest’esito scontato … leggi tutto

Italia, paese record per morti da smog (valori.it)

di Rosy Battaglia

Siamo i primi in Europa per decessi: almeno 45600, 
per un danno economico di 20 milioni. La Corte Ue 
minaccia sanzioni. Ma le città fuorilegge aumentano

Nel 2016 ha vinto un altro triste primato: siamo stati i primi in Europa (11esimi al mondo) per decessi dovuti al particolato fine, con la perdita precoce di 45.600 vite umane. I dati provengono dal report internazionale sugli effetti di inquinamento e clima sulla salute umana pubblicato da The Lancet. Secondo i ricercatori, le morti premature a causa dell’esposizione al PM2,5 hanno causato una perdita economica all’Italia di almeno 20,2 milioni di euro, la più alta in Europa.

Le stime peraltro sono anche al ribasso. Le morti precoci per particolato sono almeno 58.600, secondo l’Air Quality Report 2019 dell’European Environment Agency (EEA). L’aria che respiriamo è davvero veleno e ci vede ancora primi, nel triste podio della classifica per morti precoci da biossido di azoto (14.600) e secondi, dopo la Germania, per quelli causati dall’eccesso di particolato e ozono (3mila) … leggi tutto

Ex Ilva, un sistema che costringe i cittadini a scegliere fra lavoro e salute (valigiablu.it)

di Angelo Romano

Il 4 novembre rischia di essere ricordato a Taranto come un nuovo 26 luglio. Date che restano impresse nella memoria collettiva, punti critici, prima e dopo i quali nulla resta come prima. 

Il 26 luglio 2012 è il giorno in cui la Gip Patrizia Todisco firma l’ordinanza di sequestro senza facoltà d’uso di tutti gli impianti dell’area a caldo dell’Ilva segnando di fatto la fine della gestione della famiglia Riva e avviando una fase politica, industriale e sociale incerta, fragile e conflittuale (come scrive lo storico Salvatore Romeo nel suo libro Acciaio in fumo) che dopo 6 anni ha portato alla cessione dell’Ilva alla multinazionale ArcelorMIttal. 

Il 4 novembre è il giorno in cui è esploso il groviglio di nodi inestricati che avrebbero dovuto essere sciolti negli ultimi 25 anni e che invece si è lasciato che si aggrovigliassero e aggrovigliassero nel tempo.

La mattina del 4 novembre 2019 i diecimila dipendenti dell’ArcelorMittal Italia hanno ricevuto un’email dall’amministratrice delegata Lucia Morselli che li informava che entro 30 giorni l’azienda avrebbe lasciato Taranto, restituito lo stabilimento ai commissari straordinari nominati dal governo e avviato il “piano di ordinata sospensione di tutte le attività produttive, a cominciare dall’area a caldo”, mettendo in apprensione e fibrillazione operai, governo, partiti politici, sindacati e riaccendendo una volta di più gli interrogativi su cosa fare della fabbrica che hanno lacerato la città intorno al dilemma lavoro-salute … leggi tutto

Fitofarmaci illegali, un commercio parallelo che macchia le produzioni agricole a Latina (articolo21.org)

di Graziella Di Mambro

Circa duecento litri di fitofarmaci irregolari sono 
stati rinvenuti all’interno di un’azienda agricola 
di Latina e posti sotto sequestro dal Nas 
dei carabinieri.

Il materiale era all’interno del magazzino e sarebbe stato utilizzato di lì a pochi giorni, senza etichette, privo di scadenza e di luogo di produzione, nessun libretto sull’uso e le precauzioni. E’ una prova, solo l’ultima, in ordine temporale, delle enormi quantità di fertilizzanti illegali usati nel settore agricolo di una delle aree a maggiore vocazione e con un peso straordinario sia sul mercato interno che nelle esportazioni in Europa di frutta e fiori.

Il titolare di questa azienda specifica ha avuto una multa di 1500 euro ma nessuno saprà cosa è accaduto alle colture già immesse nella rete della commercializzazione.

Ogni anno i due maggiori ospedali della provincia di Latina ricevono decine di richieste di soccorso per braccianti agricoli che hanno problemi di respirazione improvvisi, intolleranze alimentari, eritemi, bruciore agli occhi, escoriazioni alle mani e ai piedi, ossia le parti del corpo che restano scoperte durante l’irrorazione dei fitofarmaci … leggi tutto

La nostra fame ci appartiene (thesubmarine.it)

di Martina Lodi

Fame di Roxane Gay è un libro onesto e brutale che 
racconta la storia di un rapporto malsano con il cibo 
— una storia familiare a gran parte delle donne 
occidentali. Ma è da questa consapevolezza che 
possiamo partire per riappropriarci dei nostri corpi.

Questo articolo è apparso per la prima volta sul nostro primo numero di carta, ANTIFOOD.
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Per quanto mi sforzi e cerchi di frugare nei miei ricordi, non ho memoria precisa della prima volta che ho deciso consapevolmente di saltare un pasto nonostante fossi molto affamata. Non penso sia un qualche tipo di rimosso: ho semplicemente un sacco di cattive abitudini, e credo di non aver mai pensato che non mangiare a sufficienza potesse essere niente più di questo — un’altra innocua cattiva abitudine, tanto quanto mangiarmi le unghie o uscire d’inverno con i capelli bagnati … leggi tutto

Chi controlla la nostra salute? (comune-info.net)

di Vittorio Agnoletto

L’allarme lanciato dall’Ema, l’Agenzia Europea del Farmaco, per il rischio che alcuni farmaci possano contenere sostanza potenzialmente cancerogene, ripropone ancora una volta al centro del dibattito pubblico, il complesso rapporto tra le multinazionali del farmaco e le istituzioni sanitarie.

Nelle stesse ore giungeva la notizia che in Italia in un anno, nel 2018 sul 2017, la spesa per i farmaci oncologici è aumentata di 659 milioni: oggi un ciclo di terapia con i nuovi medicinali antitumorali può arrivare a costare 100.000 euro. Tale prezzo non ha alcun rapporto reale con il costo di produzione e ricerca delle sostanze immesse sul mercatoleggi tutto