Acqua, secondo il rapporto Asvis-Wwf le perdite della rete idrica soddisferebbero 10,4 milioni di persone (dire.it)

Rapporto ASviS riporta dati Istat che inchiodano il nostro Paese sul tema dello spreco dell’acqua, uno dei beni più preziosi che abbiamo

Di acqua disponibile ne abbiamo sempre meno, eppure in Italia continuiamo a sprecarla. Il Rapporto ASviS riporta dati Istat che inchiodano il nostro Paese sul tema dello spreco di uno dei beni più preziosi che abbiamo: la perdita giornaliera reale dalle reti di distribuzione dell’acqua potabile dei comuni capoluoghi di provincia ammonta a circa 50 metri cubi per ciascun chilometro di rete, cioè un volume che secondo il Rapporto ASviS 2018, stimando un consumo medio di 89 metri cubi annui per abitante, soddisferebbe le esigenze idriche di 10,4 milioni di persone.

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In Puglia il primo mulino di comunità, che salva territorio e dignità del lavoro (valori.it)

Semine collettive e biodiversità cerealicola. La Casa delle Agricolture propone un’economia locale basata sui grani antichi, antidoto all’abbandono delle campagne  Di Corrado Fontana

«Restituire dignità al lavoro. In termini di qualità del prodotto e del lavoratore», è questo il primo obiettivo della cooperativa Casa delle Agriculture. Lo racconta il suo presidente: Donato Nuzzo. «Vogliamo far sì che non si sminuisca il lavoro, vendendo il grano a 16 o 17 euro al quintale. Impresa possibile se c’è la volontà dei giovani agricoltori».

Un programma ambizioso concepito e vissuto dalla comunità di Castiglione d’Otranto. Un paese in Puglia di 1.200 abitanti che punta così sulla cura della terra, dell’ambiente e del paesaggio come antidoto al drammatico abbandono delle campagne e alla fuga dei giovani dalle cittadine del sud-Italia … leggi tutto

Rapporto ASviS 2018 (asvis.it)

L’Italia e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile

Il Rapporto 2018, realizzato grazie agli esperti delle organizzazioni aderenti all’ASviS, rileva che, nonostante il miglioramento osservato in tanti indicatori globali relativi a tematiche economiche e sociali, e le azioni intraprese nella giusta direzione da parte di moltissimi Paesi, di migliaia di imprese e città, non si è ancora determinata quella discontinuità culturale e di scelte strategiche necessaria per raggiungere, entro il 2030, gli Obiettivi sui quali tutti i leader del mondo si sono impegnati

E ciò non è solo dovuto al fatto che al 2030 mancano soltanto 12 anni: infatti, accanto a significativi avanzamenti, ad esempio sul piano degli investimenti nelle energie rinnovabili o della lotta all’uso indiscriminato della plastica, si osservano preoccupanti inversioni di tendenza su temi come la fame e l’insicurezza alimentare, le disuguaglianze, la qualità degli ecosistemi, per non parlare dei danni crescenti dovuti ai cambiamenti climatici e dell’aumento dei flussi migratori dovuti agli eventi atmosferici estremi causati da questi ultimi e dai tanti conflitti in atto in molte aree del mondo … leggi tutto

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