Alpi e Rostagno. Due delitti pieni di depistaggi (articolo21.org)

di Rino Giacalone

Ci hanno provato, ci stavano riuscendo. Stiamo parlando di chi attraverso i depistaggi stava riuscendo nel mandare in archivio due episodi omicidiari che ancora a distanza di tempo in una larga parte della società civile suscitano rabbia e indignazione.

Il delitto del giornalista e sociologo Mauro Rostagno (Trapani 26 settembre 1988j e il duplice omicidio della giornalista del TG3 Ilaria Alpi e dell’operatore Miran Hrovatin (Mogadiscio 20 marzo 1994). Per Rostagno a ridosso dei 25 anni dal delitto si è riusciti a far celebrare un processo in Corte di Assise a Trapani, ed oggi che di anni dal delitto ne sono trascorsi 31, il prossimo 20 marzo il dibattimento arriverà in Cassazione.

Il giudizio di appello ha lasciato condannato uno solo dei due imputati, il capo mafia di Trapani Vincenzo Virga, ribaltando il giudizio di primo grado, assolto è stato il conclamato killer fidato del latitante Matteo Messina Denaro, Vito Mazzara ex componente della squadra “azzurra” di tiro a volo … leggi tutto

“Decreto sicurezza”, un anno dopo. Che cosa è accaduto ai diritti (altreconomia.it)

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All’inizio di ottobre 2018 entrava in vigore il cosiddetto “Decreto Salvini”, pacchetto di misure in tema di “immigrazione e sicurezza pubblica” approvato dal Governo Conte I. Un bilancio, tra annunci propagandistici -efficaci solo in parte- e flop che hanno monopolizzato e stravolto il dibattito nel Paese. Intervista agli avvocati Zorzella (Bologna) e Neri (Milano) di Asgi

Il 5 ottobre sarà trascorso un anno dall’entrata in vigore del cosiddetto “Decreto Salvini” (decreto legge 113/2018) e del suo pacchetto di misure in tema di “immigrazione e sicurezza pubblica” approvato dal Governo Conte I e poi convertito in legge dal Parlamento nel dicembre 2018. Dalla protezione umanitaria alla cittadinanza, dall’accoglienza all’iscrizione anagrafica dei richiedenti asilo: a dodici mesi di distanza è tempo di fare un bilancio degli effetti del decreto, tra ricadute concrete (e drammatiche) sulla vita di decine di migliaia di persone migranti, effetti tanto propagandati quanto mancati e prospettiveleggi tutto

Intelligenza artificiale e riconoscimento facciale: perché la società della sorveglianza digitale non è più accettabile (valigiablu.it)

di Fabio Chiusi

La rivoluzione deve ancora cominciare, ma il totem è già stato abbattuto. Accade il 24 agosto, a Hong Kong, in un sabato di protesta che segue a molti altri.

Nel video, circolato ovunque in rete, ci sono manifestanti vestiti principalmente di nero. Si coprono il volto con maschere e indumenti, quando non bastano gli ombrelli, l’oggetto-simbolo della volontà di interporre uno strato di stoffa tra l’occhio dello Stato e il proprio spazio personale, che è uno dei grandi motori della rivolta.

Un ragazzo armeggia con una flex mentre altri, con e senza tiranti, circondano elettrici un palo della luce “intelligente”leggi tutto

Ceccanti:«Lo stop alla prescrizione e il sorteggio al Csm sono incostituzionali» (ildubbio.news)

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Intervista al noto costituzionalista: «La riduzione dei parlamentari va fatta, ma a quel punto si deve intervenire anche sul sistema elettorale e regolamenti delle Camere»

Reduce dall’assemblea nazionale della sua associazione, Libertà eguale, il costituzionalista dem Stefano Ceccanti rilancia la posizione del Pd sulla giustizia e fissa i paletti del dialogo: nessuna mediazione su leggi incostituzionali «come il sorteggio del Csm e lo stop alla prescrizione» .

Il 7 ottobre si voterà il taglio dei parlamentari. Una prova di fedeltà ai 5 Stelle?

Noi abbiamo sempre sostenuto che la riduzione dei parlamentari andasse fatta, perché 945 parlamentari che fanno le stesse cose sono un non senso. Tuttavia non basta che una scelta sia giusta in sè. Bisogna che sia collocata in un contesto sensato che si preoccupi delle conseguenze sulle leggi elettorali, sui regolamenti parlamentari e sulle parti connesse della Costituzione. Al momento degli accordi di governo ci si è accordati su questo punto metodologico prima mancante, su questo trittico di interventi, da precisare nel merito in Parlamento. Quindi la nostra è una prova di intelligenza, non di fedeltà … leggi tutto

La petizione di #Ioaccolgo: ora via i Decreti sicurezza (vita.it)

Le organizzazioni della società civile raccolte nella campagna “Io accolgo” chiedono un cambio di passo al nuovo esecutivo. Dalla reintroduzione della protezione umanitaria alle norme riguardanti la residenza dei richiedenti asilo fino ai salvataggi in mare

Reintrodurre la protezione umanitaria; abrogare la norma riguardante la residenza dei richiedenti asilo; ristabilire un sistema nazionale di accoglienza che promuova l’inclusione sociale di richiedenti asilo e titolari di protezione; abrogare le norme riguardanti i divieti per le navi impegnate nei salvataggi in mare e infine annullare gli accordi con la Libia. Sono questi i cinque punti dell’appello lanciato oggi dalla campagna Io Accolgo, che racchiude le principali organizzazioni, attive nel campo dell’immigrazione e della tutela dei diritti umani.

In particolare, si chiede all’attuale esecutivo un cambio di passo rispetto al passato, superando sia recenti decreti sicurezza che gli accordi con la Libia.

“Noi cittadini e cittadine, organizzazioni della società civile, enti e sindacati chiediamo al Parlamento e al Governo di abrogare al più presto le disposizioni in materia di asilo, immigrazione e cittadinanza contenute nei c.d. decreti Sicurezza (d.l. n. 113/18 convertito con legge n. 132/18) e Sicurezza-bis (d.l. n. 53/19 convertito con legge n.77/19) e di annullare gli accordi con la Libia, in quanto violano i principi affermati dalla nostra Costituzione e dalle Convenzioni internazionali, producono conseguenze negative sull’intera società italiana e ledono la nostra stessa umanità”, si legge nel testo dell’appelloleggi tutto

Harlem Desìr, 121 giornalisti in carcere nell’Osce (ossigeno.info)

I dati forniti dal Rappresentante per la libertà di stampa alla Conferenza di Varsavia sui diritti umani. L’intervento di Ossigeno

Negli ultimi sette mesi l’Osce è intervenuta in difesa di 121 giornalisti e operatori dell’informazione incarcerati e detenuti nei 53 Paesi membri della stessa Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa.

Lo ha sottolineato il Rappresentante Osce per la libertà dei media, Harlem Desìr, intervenuto oggi ad uno dei vari incontri sul tema nell’ambito della Conferenza sui diritti umani dell’Osce (Human Dimensione Implementation Meeting), incontro che raccoglie ogni anno a Varsavia rappresentanti degli stati partecipanti e della società civile.

“Viviamo in un’epoca – ha detto Désir – in cui i giornalisti ed i media non solo affrontano le sfide della trasformazione digitale, delle fake news e della disinformazione, ma sono anche assediati da intimidazioni, minacce ed attacchi di tanti tipi” … leggi tutto

A Gazoldo degli Ippoliti la quinta edizione di “Raccontiamoci le mafie” (altreconomia.it)

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Una settimana di incontri dedicati alla legalità, la giustizia sociale e l’impegno civile. È la nuova edizione di “Raccontiamoci le mafie”, la rassegna di autori, libri e arti ideata dal Comune di Gazoldo degli Ippoliti (Mantova), in collaborazione con Avviso Pubblico, dal 22 al 29 settembre 2019.

Sono 14 gli eventi gratuiti in programma, con oltre 40 ospiti: dibattiti e presentazioni di libri su mafie, corruzione e legalità, spettacoli musicali, incontri con gli studenti, ma anche incontri per dirigenti scolastici e docenti.

Un programma che mira a “promuovere la formazione civile contro le mafie e rilanciare l’impegno di ciascuno e di tutti ad agire con coraggio e determinazione per affermare i valori di legalità e giustizia”, dicono gli organizzatorileggi tutto

Processo ai “neri” per l’aggressione ai cronisti de l’Espresso: il 21 ottobre saremo in tanti per dire no al fascismo (articolo21.org)

di Elisa Marincola

Rinviata al 21 ottobre: così si è conclusa la prima udienza del processo contro i fascisti Giuliano Castellino, leader romano di Forza Nuova, e Vincenzo Nardulli, di Avanguardia nazionale, per l’aggressione violenta e le minacce di morte ai danni di due cronisti de l’Espresso, Federico Marconi e Paolo Marchetti, lo scorso 7 gennaio al Verano durante il raduno per l’anniversario dei morti di Acca Larentia.

Un rinvio tecnico arrivato in un’aula gremita di capi e capetti del neofascismo romano e nazionale. A cominciare da Roberto Fiore, che non ha lesinato messaggi d’incoraggiamento al suo sodale Castellino, attualmente detenuto per una condanna a quattro anni per un precedente episodio violento e che lasciando l’aula ha salutato a mano alzata, corrisposto, i suoi amici neri presenti.

Numerosi anche i nostalgici di Avanguardia nazionale, che si scambiavano ricordi del loro capo storico Stefano Delle Chiaie, morto di recente, e ricostruivano il passato della loro organizzazione, mentre accompagnavano fuori dall’aula, quasi in trionfo, l’altro imputato Nardulli, tuttora agli arresti domiciliari … leggi tutto