Coronavirus, superati i 15 milioni di casi nel mondo. Trump avverte gli Usa: “Peggiorerà prima di migliorare” (lastampa.it)

Superati i mille morti in 24 ore negli 
Stati Uniti, il presidente: «Mettete le 
mascherine», Pelosi: «Troppo tardi». 

Numeri record anche in America Latina e Australia. L’Irlanda: via la quarantena per chi arriva dall’Italia

Non si arresta la pandemia di coronavirus. I dati aggiornati dicono che è stata superata la soglia di 15 milioni di casi nel mondo. Tra i Paesi più colpiti restano gli Stati Uniti che mietono un record via l’altro: nelle ultime 24 ore, analizza la Johns Hopkins University, ci sono stati 68.524 nuovi casi. Si tratta dell’ottavo giorno consecutivo sopra i 60.000 contagi. In totale ci si avvicina ai 4 milioni, per l’esattezza sono 3,89.

Mentre sono stati 1.056 i morti per complicanze provocate dal Covid-19. Il bilancio quotidiano dei decessi, sebbene in deciso calo dopo che aveva superato quota 2mila a metà aprile, ha iniziato ad aumentare questo mese mentre il virus dilaga nel Sud e Sudovest.

La scorsa settimana gli Usa hanno registrato in media oltre 60mila nuovi contagi al giorno, ma la capacità di testare è di nuovo messa a dura prova. Secondo i modelli predittivi, quest’ultimo numero salirà oltre 200mila entro l’Election Day di novembre … leggi tutto

Rassegna stampa estera 24/07/2020 (con podcast)

Buongiorno da @dlfabbri, apriamo il nostro commento ai fatti del giorno dalle ostilità tra USA e Cina che si sta manifestando con una “guerra di consolati”: la decisione arriva dopo quella USA della chiusura del consolato di Houston

China orders US consulate in Chengdu to close as tensions rise – The Guardian

Nella giornata di ieri non era chiaro se fossero in corso delle discussioni dietro le quinte tra le autorità statunitensi e cinesi e infatti c’è stata una lunga intervista del console cinese a @politico
Despite U.S. demand, China refuses to commit to closing Houston consulate – Politico

E sempre ieri c’è stato un lungo intervento del segretario di Stato USA Pompeo con un classico della retorica americana e della missione geopolitica statunitense: Pompeo ha accusato la Cina di voler diffondere l’autoritarismo
Pompeo: U.S. engagement with China has failed – Politico

Ancora sulle tensioni tra USA e Cina andiamo sulla BBC che riporta la notizia dell’arresto di tre cittadini cinesi negli Stati Uniti: si sarebbero presentati come civili e in realtà sarebbero collegati alle forze armate cinesi
US arrests three Chinese nationals for visa fraud – BBC

Il @washingtonpost si chiede se lo spettacolo al quale stiamo assistendo sia solo in funzione della corsa elettorale: è pero molto difficile distrarre gli statunitensi con questioni di politica estera a meno che gli USA non entrino in guerra
Amid blame game on coronavirus, Trump White House pursues broader campaign to punish China on other issues – Washington Post

Andiamo in Cina con l’editoriale del @globaltimesnews che inserisce anche l’India nella dialettica: tutte queste mosse – ammette il quotidiano – indicano che ormai l’India è militarmente molto più vicina agli USA
Will non-aligned India break oath under US’ lure? – Global Times

Andiamo su @AJEnglish che con un esercizio di curiosità si chiede quali siano i paesi che non hanno ancora annunciato casi di coronavirus
Which countries have not reported any coronavirus cases? – Al Jazeera

Restando sul tema virus il servizio pubblico tedesco si chiede se l’India non stia raggiungendo la cosiddetta “immunità di gregge”
Coronavirus: Is India about to achieve ‘herd immunity’? – DW

Cambiamo argomento per passare in Europa dove il presidente Macron si esprime riguardo a Cipro
Méditerranée: Ankara juge « nuls et non avenus » les propos d’Emmanuel Macron – Le Monde

Chiudiamo con il quotidiano greco @ekathimerini (sulla stampa turca la notizia non è presente)
US State Department urges Turkey to halt ‘provocative’ actions – Ekathimerini

Divide et impera, la nuova democrazia creata dal web (avvenire.it)

di Davide Gianluca Bianchi

Il digitale, nel tempo della “postverità”, 
cambia la politica e il consenso: il nuovo 
saggio di Damiano Palano

L’inaspettato successo di Barack Obama nelle primarie dei Democratici nel 2009 contro la ben più quotata Hillary Clinton, e poi nelle elezioni presidenziali avendo la meglio su John McCain, non è stato soltanto il risultato di una straordinaria sfida civile e politica.

Vi è stata da parte del senatore dell’Illinois la capacità di costruire una campagna elettorale di rara efficacia che, da un lato, sapeva usare le nuove tecnologie per il fundraising – anziché pochi grandi finanziatori, moltissimi donatori di piccole somme attraverso il web – dall’altro interpretava al meglio la comunicazione politica nell’età dei social media.

Al suo fianco si trovava Eli Pariser, l’autore di The Filter Bubble. Al centro del libro vi era la svolta che si era compiuta proprio in quegli stessi mesi, quando Google aveva deciso di “personalizzare” le ricerche che gli utenti realizzavano online con il proprio motore di ricerca. A questo scopo veniva usato l’algoritmo Page Rank, pensato per restituire output più consoni alle aspettative e ai gusti di ogni singolo utente.

Da allora, i cookies, che attraverso il browser vengono a insinuarsi nei siti visitati, creano una memoria dei precedenti passaggi, così da poter riconoscere successivamente il visitatore, e profilarlo in termini di gusti, interessi, abitudini per farlo così destinatario di messaggi promozionali calibrati su misura … leggi tutto

Nancy Pelosi: “Trump favorevole alla mascherina? Se lo avesse detto a marzo…” (globalist.it)

La Speaker della Camera ha commentato la resa 
del nemico della scienza rispetto all'uso delle 
mascherine:"L'epidemia è che è peggiorata prima 
di migliorare a causa della sua inazione"

Dopo aver fatto l’idiota, aver provocato morti e contagi ora ci ripensa visti i sondaggi che lo danno paurosamente indietro. “Credo che con le sue parole il presidente abbia riconosciuto i suoi errori sostenendo l’uso della mascherina ed affermando che la pandemia non è un falso”.

Così Nancy Pelosi alla Cnn ha commentato il fatto che Donald Trump abbia capitolato nella battaglia ideologica contro le mascherine invitando ad usarle perché, ‘che piaccia o no’, sono utili … leggi tutto

Covid e la fine del sogno americano (doppiozero.com)

di Alessandro Carrera

Houston, 16 luglio 2020

L’ultimo giorno normale della mia vita è stato 
il 6 marzo 2020, l’ultima lezione che ho tenuto 
in classe. 

Ciò che ha salvato la mia università dalla pandemia, allora, è stato lo spring break, la vacanza di primavera che cominciava la settimana dopo. Tempo pochi giorni, e si è visto che tornare in classe non era più possibile. Io stavo insegnando un corso sulla biopolitica.

Parlavamo e abbiamo continuato a parlare via Teams di Michel Foucault, Hannah Arendt, Giorgio Agamben, Roberto Esposito, Antonio Negri, Michael Hardt, Paolo Virno, Donna Haraway, Judith Butler, Anthony Kwame Appiah, Slavoj Žižek e altri ancora.

Ancora prima che la pandemia raggiungesse il Texas, ogni settimana trovavo, senza neanche doverlo cercare troppo, qualche articolo di giornalismo investigativo che mettevo a disposizione degli studenti e sembrava scritto apposta per il mio corso.

Se Achille Mbembe parlava di necropolitica e di necropotere, di schiavitù e di colonialismo come stati di eccezione permanente, e del modo in cui le popolazioni soggette potevano essere controllate verticalizzando il loro spazio (non entrerò in particolari perché non è questo il punto che voglio discutere, ma da qui devo partire), ecco che un articolo del New York Times veniva a puntino e riportava il discorso all’America.

Se Warren Montag faceva partire la necroeconomia da Adam Smith (il tranquillo presupposto secondo il quale, in un mondo retto dalla “mano invisibile del mercato” – versione capitalista della Divina Provvidenza – qualcuno dovrà essere sacrificato, anzi molti, ma in ultima analisi lo faranno con gioia – sì, sto semplificando), ecco che trovavo subito tutte le informazioni che volevo su due casi di necroeconomia americana che tenevano banco prima dell’attuale pandemia … leggi tutto

Rassegna stampa estera 23/07/2020 (con podcast)

Si tratta delle accuse senza fondamento, così le autorità cinesi sulla chiusura del consolato cinese di #Houston #USA che ha circa 60 impiegati. è difficile spiegare quali sono i loro ruoli, così @BBCNews

Chinese consulate in Houston ordered to close by US – BBC News

Le elezioni #USA stanno facendo uscire #Washington fuori di testa, il commento di @globaltimesnews  in merito alla chiusura del consolato di #Houston #USA

US presidential election driving Washington mad: Global Times editorial – Global Times

Gli #USA stanno innescando la guerra fredda chiedendo la chiusura del consolato di #Houston, commento @globaltimesnews

US escalates cold war by demanding China close Houston consulate – Global Times

Il Regno Unito pubblica l’iter necessario per i cittadini di #HongKong per ottenere la cittadinanza britannica

UK details route to citizenship for HK people drawing China anger – Al Jazeera

Londra viene invitata a riconoscere il valore della #Cina nella sua fase post #Brexit, un altro commento di @globaltimesnews

UK should recognize China’s value to post-Brexit trade – Global Times

Il Segretario di Stato #USA #Pompeo ha invitato l’#India a diminuire la propria dipendenza commerciale dalla #Cina

Pompeo urges India to decrease dependence on China – Al Jazeera

Per aggirare le restrizioni #USA i vertici dell’app #TikTok cercano di sganciarsi dai legami con la #Cina

TikTok cherche à couper ses liens avec la Chine – Le Figaro

Il governo turco avverte l’#Egitto a ripensare la propria posizione sulla #Libia

‘Dangerous adventure’: Turkey warns Egypt over Libya invasion – Al Jazeera

Una lunga telefonata fra il vice ministro degli esteri russo e il suo omologo turco per creare un gruppo congiunto sulla #Libia per decidere il possibile cessate il fuoco

Turkey, Russia mull creating joint working group for Libya – Hurriyet

In #Germania le preoccupazioni del Ministro della difesa per il ritiro dei militari #USA dalla #Germania

US troop withdrawal a cause for NATO concern, German defense minister says – Deutsche welle

Sequestri-lampo di persona, milizie e scontri: cosa sta succedendo a Portland (open.online)

L’invio degli agenti federali voluto da 
Trump per sedare le proteste in corso sta 
provocando disordini e violenze. 
Per il sindaco è in corso «un attacco 
alla democrazia»

Le proteste contro il razzismo negli Usa non si sono mai fermate. A Portland vanno avanti da 50 giorni. Donald Trump ha schierato duemila agenti federali su Portland, Seattle e Washington D.C., definite “squadre di risposta rapida”.

I manifestanti denunciano violenze e sequestri di persona. La governatrice dell’Oregon Kate Brown ha definito l’invio delle truppe «uno sfacciato abuso di potere».

Per il sindaco di Portland è «un attacco alla democrazia».