Paesi Bassi – Il ritorno dei socialdemocratici (voxeurop.eu)

di Dániel Antal  (Traduzione di Luca Pauti)

Il sorprendente successo del partito laburista e la deludente prestazione di una start-up di estrema destra hanno dimostrato che i sondaggi d’opinione si sono sbagliati di molto. Anche se i Verdi hanno aumentato in modo decisivo i loro voti, il centro politico alla fine ha tenuto in modo abbastanza convincente.

Prima delle elezioni, i sondaggi d’opinione davano due partiti in lotta per il primo posto: il Partito popolare per la libertà e la democrazia (Vvd), membro liberale di destra dell’ALDE guidato dal primo ministro Mark Rutte, e il nuovo partito populista di estrema destra Forum voor Democratie (FvD) che si è improvvisamente imposto alle elezioni provinciali del 2016 ed è ora parte del gruppo euroscettico ECR. Ma è stato il Partito Laburista (PvdA) a vincere per conto del blocco dei Socialisti & Democratici (S&D).

Questo ha più che compensato la sua performance alle elezioni europee del 2014, quando il Partito laburista faceva parte della coalizione con il Vvd di Rutte, che ha perso gran parte dei consensi degli elettori di sinistra. Dopo le elezioni politiche del 2017, i Laburisti erano liberi di criticare dall’esterno la terza grande coalizione di Rutte. La vera spinta è arrivata dal candidato veterano dell’S&D Frans Timmermans: la prospettiva allettante di un Olandese che avrebbe potenzialmente ottenuto uno dei posti chiave dell’Ue – era il candidato dei Socialisti e democratici alla presidenza della Commissione europea – ha spinto i Laburisti in testa allo scrutinio, con il 18,9 per cento e sei seggi … leggi tutto

Brexit senza accordo? Helen perderà metà del proprio reddito (euronews.com)

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Molti britannici che vivono ormai da anni all’estero sono allarmati dalla prosettiva di una Brexit senza accordo. Il “no-deal” potrebbe significare perdita della libertà di movimento da un giorno all’altro.

Euronews ha parlato con alcuni cittadini britannici residenti nella Ue per capire quali sono le loro paure a poco più di due mesi dall’ora X: la Brexit potrebbe sconvolgere per sempre le loro vite … leggi tutto

Gli incendi in Amazzonia tra deforestazione, resistenza degli indigeni e disinformazione (valigiablu.it)

di Angelo Romano e Arianna Ciccone

“L’Amazzonia sta bruciando. Sta andando in fumo il polmone verde del pianeta”.

Sono i giorni degli incendi in Siberia quando una enorme nube, provocata dalle fiamme che stanno bruciando foreste distanti quasi 3mila chilometri, oscura il cielo di San Paolo, in Brasile, e sposta l’attenzione di praticamente tutto il mondo sulla foresta amazzonica.

“Solo un piccolo avvertimento per il mondo: oggi il cielo si è oscurato a San Paolo, e i meteorologi credono che sia fumo proveniente dagli incendi a migliaia di chilometri di distanza, a Rondônia o in Paraguay. Immaginate quanto siano intensi gli incendi per provocare tutto quel fumo (!). Sos”, twitta la giornalista del New York Times, Shannon Sims … leggi tutto

Brexit, Moscovici: “Il Regno Unito dovrà pagare i 39 miliardi anche in caso di no deal” (euronews.com)

Boris Johnson ne aveva fatto una delle sue promesse elettorali ed è tornato a ribadirlo: in caso di ‘no deal’ sulla Brexit il Regno Unito potrebbe non pagare i 39 miliardi di sterline concordati tra Londra e Bruxelles per l’uscita dall’Unione europea.

Un tentativo, l’ennessimo, di forzare la mano per convincere Bruxelles a riaprire la trattativa. Netta, anche in questo caso, la chiusura dei vertici europei leggi tutto

Leggi anche | Brexit: Johnson accelera e Trump promette un “grande accordo”

Per i lettori e gli addetti salgono le probabilità di un asse PD – M5S (youtrend.it)

Il risultato del sondaggio predittivo: solamente per il 36% si tornerà a votare subito, mentre si profilerebbe un’alleanza giallo-rossa
Negli ultimi giorni le probabilità di tornare a votare tra ottobre e novembre sembrano essersi ridotte significamene, mentre il risultato della crisi di Governo sembra essere una nuova maggioranza imperniata su centrosinistra e Movimento 5 Stelle. Questo è quanto ci viene raccontato sia dai risultati dell’ultima expert survey che abbiamo condotto nella giornata di ieri, sia dai feedback che i nostri lettori hanno consegnato rispondendo alle domande del nostro sondaggio predittivo.

Expert survey

Abbiamo chiesto a 21 tra giornalisti e addetti ai lavori se, a loro parere, si giungerà a nuove elezioni oppure alla formazione di un nuovo Governo sorretto da una nuova maggioranza parlamentare.
Rispetto all’expert survey da noi condotta la scorsa settimana, si allontana la possibilità di tornare alle urne già tra fine ottobre e inizio novembre (22%). Sembra invece sempre più concreta la possibilità di vedere a Palazzo Chigi un nuovo esecutivo sorretto da una maggioranza composta dal Partito Democratico e dal Movimento 5 Stelle (36%), nonostante i dubbi che sembrano affliggere il Segretario del PD Nicola Zingarettileggi tutto

Vogliamo un governo ecologista? Ecco le leggi da votare subito per lottare contro il cambiamento climatico (linkiesta.it)

di Rossella Muroni

Per affrontare la crisi climatica si dovrebbe iniziare costruendo una Legge di Bilancio innovativa che punti al concetto di “chi più inquina più paga”. Secondo Legambiente queste misure coraggiose potrebbero fruttare 2 miliardi allo Stato ogni anno

Al di là di come andrà a finire la crisi più pazza e strana (…e al sapore di moijto) della Repubblica italiana, in questi giorni da più parti è venuto l’appello a comporre un Governo ambientalista che finalmente metta al centro la crisi climatica come vera emergenza sociale ed economica. Per comporre un Governo così, e verificare esista una maggioranza che dovrebbe sostenerlo, basta mettere in fila una serie di misure necessarie e non più rinviabili. Noi ecologisti le chiediamo da anni. Temi che raramente hanno trovato spazio nei media, quasi mai nei discorsi politici, nonostante cresca sempre di più nel Paese l’attenzione e la sensibilità dei cittadini … leggi tutto

Mazzucato: ‘Se non cambiamo il capitalismo ci sarà l’avanzata di un nuovo fascismo cavalcato dai Salvini e dai Trump’ (businessinsider.com)

di Gea Scancarello

Spendere, ma per fare il bene pubblico. Creando valore, e non sottraendolo alla collettività. Guardando al lungo periodo, e non all’immediato: perché gli strumenti per ripensare l’economia sono gli stessi capaci di produrre inclusività, giustizia sociale, attenzione alla diversità. In altre parole, una società migliore.

Mariana Mazzucato, economista, docente di Innovation and Public Value all’University College di Londra e direttrice dell’Institute for Innovation and Public Purpose https://marianamazzucato.com da tempo racconta l’esigenza di un cambio di paradigma nei modelli economici dominanti, a partire da una consapevolezza: se non si cambia rotta il rischio molto concreto è quello di una nuova ondata di fascismo, perché gli effetti di scelte economiche sbagliate si misurano non solo sul Prodotto interno lordo, ma soprattutto sulla società … leggi tutto