La regola, quando la prestazione dei governi è mediocre e le maggioranze inciampano in qualche imbarazzo, è far saltare il banco degli argomenti vacillanti mettendo in pista il cavallo.
Non so se il concatenamento degli eventi – Russiagate sul lato salviniano, conflitti interni senza requie in casa pentastellata- era messo nel conto.
Sicuramente, però, la riduzione del numero dei parlamentari, approvata in terza lettura al Senato è, nell’intento del governo ( o almeno di una sua parte), il cavallo di Troia a cui studiatamente si è fatto ricorso per distrarre il popolo dall’allegra corsetta verso il precipizio verso cui ci avviamo, tra un selfie e un facebook, dal giugno 2018 … leggi tutto