Germania, niente primo sindaco per l’Afd sconfitto a Goerlitz. dal CDU (euronews.com)

In Germania nulla da fare per l’Afd. Il partito di estrema destra ha mancato l’obiettivo di eleggere il suo primo sindaco.

A Goerlitz, poco più di 100 km da Dresda, vicino al confine con la Polonia, Sebastian Wippel è stato, infatti, battuto da Octavian Ursu della CDU, il partito della Cancelliere Angela Merkel, che ha ottenuto il 55% dei consensi proprio nella cittadina della Sassonia dove a settembre si terranno anche le elezioni regionali … leggi tutto

Milli euru a candidatu. La Calabria, il sovranismo e… la lotta di classe? (napolimonitor.it)

di arturo lavorato

«Certo… certo… come no! Io mi candiderei con voi… però milli euru no l’haiu!».

«Chi vol diri, chi ssu’ ssi milli euru?».

«Mi hanno detto che ci vonno milli euro a uno per candidarsi con voi…».

«Ma sei scemo! Ma davvero voi imboccate qualunque cazzata vi vengono a raccontare! Qua ogni lista c’ha problemi a trovare candidati, quasi quasi vi paghiamo noi per candidarvi e secondo te cerchiamo mille euro a uno per candidarsi con noi?».

«E chi sacciu… accussi’ mi dissiru».

Sia chiaro: non era quello che poi è comparso nella lista di movi@vento come candidato dei pescatori… no, lui queste cose non ce le ha mai dette. Però quando ancora andavamo cercando in paese, sul lungomare, in mezzo alle barche, sulla spiaggia dove mettono i gozzi e le reti i pescatori, appunto… quando andavamo là a sondare, perché avevamo deciso che uno dei candidati della lista popolare per le amministrative doveva essere uno dei pescatori, questa cosa una persona ce l’ha detta e chi era là intorno non era affatto stupito, come se fosse appunto cosa plausibile … leggi tutto

Non ha vinto il populismo, ma la frammentazione (voxeurop.eu/it)

Nel corso dei prossimi cinque anni l’Unione europea sarà frammentata come mai avvenuto prima d’ora, ritiene il politologo olandese Cas Mudde. Questa frammentazione è la lezione principale che si trae dalle elezioni europee 2019. In ogni caso, contrariamente alla narrazione preponderante nell’ultimo decennio, i vecchi partiti centristi non devono misurarsi soltanto con un insieme di partiti e gruppi populisti anti-sistema. Cas Mudde

Sembra un po’ un anti-climax. Le elezioni europee 2019 non hanno seguito le previsioni dei mezzi d’informazione, ovvero la conquista dell’Unione europea (o almeno del suo Parlamento) da parte dei populisti e, per questo, hanno rapidamente perso interesse.

Qualche articolo che dichiarava il “picco del populismo” o un’“ondata verde” si è visto, ma i mezzi di informazione erano già passati oltre. Anche Fareed Zakaria, il termometro perfetto per capire le opinioni dell’élite, non si è spinto oltre a un banale “Le crisi dell’Occidente sono finite, ma la furia populista resta” … leggi tutto

Radio Radicale spacca la maggioranza (huffingtonpost.it)

L’emendamento Pd passa nelle Commissioni Bilancio e Finanze della Camera. Il governo va sotto: la Lega vota con le opposizioni per stanziare altri 3 milioni per il 2019

Passa nelle Commissioni Bilancio e Finanze della Camera un emendamento del Pd (a firma Sensi e Giachetti) per ‘salvare’ Radio Radicale con un finanziamento di altri 3 milioni per il 2019. Il testo è stato riformulato, spiegano i dem, su proposta della Lega ma il governo con il viceministro dell’Economia, Laura Castelli, ha dato parere contrario. Hanno votato a favore la Lega e tutti gli altri partiti, mentre il Movimento 5 Stelle ha votato contro. La misura punta a favorire la conversione in digitale e la conservazione degli archivi … leggi tutto

Una grande regione, una grande occasione (rivistailmulino.it)

Dopo il 26 maggio, verso le elezioni regionali

Primum vincere deinde philosophari oppure primum philosophari deinde vincere? Se sia meglio dedicare tutte le proprie energie a conquistare una carica importante come quella di presidente della regione Emilia-Romagna e poi ragionare su cosa fare oppure se sia preferibile aprire un grande e approfondito dibattito sulla “filosofia” della politica, sui contenuti del riformismo, su che cosa debba e possa essere un partito del cambiamento nell’Italia sovranista?

Già, perché il voto europeo del 26 maggio ha detto alto, forte, chiarissimo che in Italia i sovranisti (la Lega di Matteo Salvini e i Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni ai quali si aggiungono alcuni esponente di sinistra e i loro cattivi maestri) costituiscono una ampia maggioranza e che l’alternativa è debole, scompaginata, confusa. Certo, qualcuno potrebbe sostenere che fare della filosofia in prossimità di elezioni dall’esito incerto è una perdita di tempo che rischia di essere decisiva … leggi tutto

Il ruolo dell’Italia: a confronto con Romano Prodi e Lucio Caracciolo (pandorarivista.it)

Riproponiamo il testo dell’intervento del direttore di Pandora Rivista Giacomo Bottos nell’ambito dell’iniziativa “Il posto dell’Italia nell’(anti)Europa”, presentazione congiunta del numero 7 (“Italia”) di Pandora Rivista e del numero 4/2019 (“Antieuropa. L’impero europeo dell’America”) di Limes, rivista italiana di geopolitica, ospitata dalla biblioteca dell’Archiginnasio di Bologna e a cui hanno partecipato Romano Prodi e Lucio Caracciolo con la moderazione di Federico Petroni.

Questa discussione affronta temi cruciali e molto dibattuti come il ruolo dell’Italia e il suo posto in Europa. Vorremmo però provare a darle un taglio e una direzione coerente con l’impostazione alla quale, come rivista Pandora, abbiamo sempre cercato di tenere fede. Il nostro intento è sempre stato quello di trattare temi – di carattere economico, sociale, geopolitico, storico-filosofico – che hanno certamente una grande rilevanza politica, ma di farlo senza mai aderire completamente all’attualità e alla contingenza.

E questo per una scelta precisa, che deriva dalla convinzione che oggi spesso manchino in Italia i luoghi e le forme in cui possa avvenire una riflessione di medio e lungo termine sulle grandi questioni e sulle priorità da affrontare … leggi tutto

Berlinguer

La Vittoria elettorale del 1976

La Questione morale

Breve brano tratto da “L’ anno nuovo secondo Berlinguer”: conversazione politica tra Enrico Berlinguer e Carlo De Benedetti, Arrigo Levi, Eugenio Scalfari, Mario Soldati, a cura di Carlo Gregoretti del 1983.