Camera, le Ong disertano lʼaudizione per solidarietà alla Sea Watch (tgcom24.mediaset.it)

Il caso Sea Watch continua ad agitare le istituzioni italiane: le Ong convocate in Parlamento non si sono presentate davanti alle Commissioni Affari costituzionali e Giustizia della Camera.

Le organizzazioni Tavolo Asilo, Medici senza frontiere, Open Arms, Mediterranea e Antigone hanno deciso di manifestare così la loro solidarietà a Sea Watch, che martedì era stata esclusa dall’audizione in seguito alle proteste della Lega.

Leggi anche: La Lega fa muro, niente audizione alla Camera per i rappresentanti Sea Watch (di  – agi.it)

La normalizzazione mediatica dell’estrema destra: dall’alt-right ai “sovranisti” (valigiablu.it)

di Matteo Pascoletti

L’alt-right e Charlottesville Nell’agosto 2017, la città di Charlottesville in Virginia vide sfilare neonazisti, suprematisti bianchi e altri gruppi di estrema destra nel raduno Unite the right. Un raduno indetto per protestare contro la decisione di rimuovere la statua del generale sudista Robert E. Lee.

La rimozione fu vista dall’estrema destra come un attacco all’uomo bianco e la concretizzazione della sua apocalisse razziale: la sostituzione etnica, portata nel cuore dell’America dal cavallo di Troia del multiculturalismo … leggi tutto

Dai conti ai migranti, è sempre colpa dell’Europa. E noi siamo sempre più cialtroni (linkiesta.it)

di Francesco Cancellato

Come prima, più di prima. Per i migranti e per i conti pubblici, siamo sempre lì, alla contrapposizione frontale con l’Europa cattiva. Vogliamo respingere la Sea Watch, e in cambio vogliamo pure evitare la procedura di infrazione, e in più pretendiamo poltrone europee

Come prima, più di prima. Per i migranti e per i conti pubblici, siamo sempre lì, alla contrapposizione frontale con l’Europa cattiva. La matrigna austera che non ci lascia crescere, indifferente alle nostre difficoltà, insensibile alle nostre richieste d’aiuto. Il nemico. Succede se sforiamo coi conti pubblici, se scriviamo fregnacce sui Def e sulle note di aggiornamento al medesimo, per farceli approvare e poi fare tutt’altro, se brindiamo per un disavanzo da quaranta miliardi e poi non vogliamo ripagarlo, per poi voler fare altro disavanzo, di nuovo. Succede se i migranti continuano a sbarcare leggi tutto

Come cambiano gli interessi nazionali nell’era degli algoritmi. Parla Terzi (formiche.net)

di Rebecca Mieli

La comunità internazionale affronterà nei prossimi anni nuove sfide e diversi rischi, posti dalla crescente rilevanza di Big data e sistemi di intelligenza artificiale. A crederlo è Giulio Terzi di Sant’Agata – già ministro degli Esteri, oggi presidente di Cybaze – sentito da Formiche.net a margine del convegno “Gli Algoritmi al potere. Scenari geopolitici, economici e parlamentari”

Con la crescente importanza di big data e di algoritmi che li elaborano formulando previsioni sulle scelte e le preferenze di milioni di persone in tutto il mondo, il fulcro del potere sembra essersi spostato dalle grandi sedi istituzionali alle aziende che maneggiano e raccolgono la maggior parte di quest’ultimi, dando vita – come negli Stati Uniti e in Europa – anche a intensi dibattiti … leggi tutto

Istanbul: vince di nuovo Imamoglu, punito Erdogan (euronews.com)

Ekrem Imamoglu, candidato dell’opposizione, si conferma sindaco di Istanbul.

Dopo le nuove elezioni sostanzialmente imposte dal capo dello Stato Erdogan, scontento della sconfitta a marzo del suo candidato, Imamoglu aumenta perfino il suo risultato e tocca, secondo i primi dati, il 55,8%, contro il 44,89% del rivale ex premier Yildirim. L’esponente del Partito repubblicano, festeggiando la vittoria si è detto pronto a lavorare col presidente promettendo di essere il sindaco di tutti … leggi tutto

Lucio Magri e il suicidio assistito, Rossanda: «Fu una scelta anche politica» (corriere.it)

di Maurizio Caprara

La «ragazza del secolo scorso» ricorda l’altro fondatore del Manifesto, che accompagnò in Svizzera per il suicidio assistito: «Aveva la sensazione che ormai non c’era più niente da fare. Non solo per la perdita della sua compagna»

«Un’Italia così non me la ricordavo. L’avevo lasciata nel 2005-2006 per trasferirmi a Parigi. Il clima di adesso è pieno di risentimento. Tutti ce l’hanno con tutti», sostiene Rossana Rossanda, classe 1924, un nome che dice poco ai ragazzi di oggi e che tra la fine degli anni Sessanta e nei due decenni successivi era noto a parecchi nelle università e nelle scuole. Nata a Pola, diventò comunista tra Milano e Venezia nel 1943 mentre la repressione nazifascista contro i partigiani era feroce. «Li ho visti gli impiccati, il collo storto, le membra lunghe e abbandonate», scrisse successivamente. Il viso di questa donna che adesso si muove su una sedia a rotelle sembra tuttora meno anziano di quanto è … leggi tutto