«Per il Concertone di 10 anni fa i sindacati non mi hanno mai pagato», la denuncia del conduttore Ardemagni (open.online)
Il conduttore radiofonico lancia una proposta a chi era sul palco con lui per quell’edizione,
cioè Filippo Solibello e Geppi Cucciari: «Devolviamo ai bambini dell’Ucraina»
Il giorno dopo il Concertone del Primo maggio organizzato dai sindacati Cgil, Cisl e Uil, è il conduttore radiofonico Marco Ardemagni a lanciare una nuova accusa in occasione dei 10 anni dall’edizione a cui partecipò lui assieme a Filippo Solibello «per fare i valletti» di Geppi Cucciari: «Fatemi gli auguri, sono passati dieci anni – scrive su Facebook Ardemagni – E ancora aspetto il saldo della fattura». Per anni voce della trasmissione di Radio2 Caterpillar, Ardemagni ricorda come in tanti anni di carriere, l’unica fattura che finora non gli è stata saldata è proprio quella del concerto organizzato dai sindacati, per di più nella giornata della Festa dei lavoratori.
«So che il problema del mancato pagamento ha toccato tanti altri, compresi molti che fanno lavori più duri del mio, come gli attrezzisti o i fonici, anche in edizioni precedenti, basta cercare in rete – scrive il conduttore – Eppure i sindacati (i soliti tre) se ne sono sempre impipati, per dirla all’antica».
Proprio ai segretari generali dei sindacati si rivolge Ardemagni provando a pungolarli: «Chissà, magari Maurizio Landini, o PierPaolo Bombardieri o Luigi Sbarra hanno voglia di fare una piccola indagine interna per cancellare questa vergogna, perché penso sia brutto non pagare chi lavora per i lavoratori (a meno che non ci si accordi prima, e l’avremmo anche fatto».
Ormai sono passati tanti anni e la speranza di rivedere quei soldi per Ardemagni sembra ridotta al lumicino. Ma nel caso in cui dovessero mai arrivare, la sua proposta è di «devolvere l’eventuale saldo, comprensivo di interessi, alla raccolta fondi dell’Unicef per i bambini dell’Ucraina anche a parziale compensazione per l’imbarazzante discorso di Carlo Rovelli.
Mi tratterei soltanto l’IVA che l’agenzia delle entrate ha preteso in anticipo sul saldo mai avvenuto e le spese di viaggio».