S. Pietro in Bevagna/Manduria (TA), Luglio 2016. Foto: GD (Personal Property)
S. Pietro in Bevagna/Manduria (TA), Luglio 2016. Foto: GD (Personal Property)
No Mibact a 4 corsie Sassari-Alghero diventa terreno di scontro
Il tema caldo della settimana nell’agenda politica sarda è il Piano paesaggistico regionale. Maggioranza e opposizione affilano le armi in vista della battaglia che si consumerà mercoledì in Aula. All’ordine del giorno c’è la discussione di una interpretazione autentica delle norme del Ppr che serve alla Regione per difendere la quattro corsie Sassari-Alghero dal parere negativo della Sovrintendenza e del Mibact.
La minoranza non ha dubbi: si vuole usare il grimaldello della quattro corsie per toccare ciò che non si può, cioè agro, fascia costiera e beni identitari.
I due fronti si preparano: il centrodestra ha i numeri per portare a casa il risultato, e i capigruppo hanno già chiarito ai rispettivi consiglieri che è necessario presidiare l’Aula, evitando che manchi il numero legale. Centrosinistra e M5s hanno cercato e trovato l’alleanza degli ambientalisti.
Almeno sulla difesa del Ppr parlano la stessa lingua: venerdì scorso c’è stato anche un vertice nel Palazzo del Consiglio regionale con i rappresentanti di Legambiente, Grig, Italia Nostra, Fai e Wwf … leggi tutto
Lo denuncia l'associazione ambientalista Mareamico.
La “devastazione” di queste dune “ha compromesso un intero ecosistema, sono state spazzate via diverse varietà di piante psammofile, l’habitat di alcuni uccelli”
Decine di anni impiega la natura per realizzare una duna costiera, un paio d’ore ci mette la ruspa della ditta incaricata dal Comune per distruggerla, mentre ripulisce la spiaggia.
Lo denuncia l’associazione ambientalista Mareamico: “Le dune costiere sono un ecosistema protetto dalle leggi comunitarie, svolgono un ruolo importantissimo nella difesa della costa: sono infatti un ostacolo fisico all’avanzamento del mare e costituiscono un consistente deposito di sabbia che può alimentare naturalmente la spiaggia dopo le mareggiate invernali” … leggi tutto
Gruppi della società civile e pubblici ministeri hanno portato in tribunale il governo del presidente Jair Bolsonaro con l'accusa di non aver protetto la foresta pluviale amazzonica, informa un reportage di Deutsche Welle (DW) sulla crisi politica, sanitaria e ambientale brasiliana.
Le cause giudiziarie accusano il governo su due fronti: aver ridotto le ispezioni sul legname esportato e aver congelato i fondi per preservare le foreste. Durante il suo primo anno e mezzo di governo, infatti, l’amministrazione di Bolsonaro ha facilitato l’aumento della deforestazione, attaccato i diritti delle popolazioni indigene in Amazzonia e allentato le regole esistenti per impedire il disboscamento, l’allevamento e l’estrazione mineraria illegali.
I dati dell’Istituto brasiliano di studi socioeconomici mostrano che la spesa pubblica per l’ispezione delle foreste è scesa da 17,4 milioni di real (circa 3,5 milioni di dollari) a 5,3 milioni nell’ultimo anno, meno di un terzo. Mentre i finanziamenti per attività nell’ambito del piano nazionale brasiliano per il cambiamento climatico sono stati tagliati da 436 milioni a 247 milioni di real in un anno … leggi tutto