Is it OK to have a child? (lrb.co.uk)

di Meehan Crist

knew only that I had to survive,’ Jane Lazarre 
writes about the process of giving birth.

I pushed hard only because that was the only way to get the bastard out. And because pushing is not an urge; it is a demand backed up by all the violence your body, turned suddenly into an enemy, has at its command ... pushing with all my might, I experienced for a moment what I would feel for hours with my next child – the certainty that I was dying.

‘To let the baby out,’ Maggie Nelson writes, ‘you have to be willing to go to pieces.’ ‘Just this is miraculous,’ Carole Maso writes. ‘That I ploughed without illusion towards death. Even as I gave life.’ Not everyone describes birth as an encounter with death: there are ecstatic births, orgasmic births, traumatic births, and what would be traumatic for one may not be for another.

How we make sense of such experiences has always depended on the contingencies of biology as well as those of time and place, gender, class and race … leggi tutto

CHE COSA SIGNIFICA LEGGERE? SPROFONDIAMO IN GILLES DELEUZE, FILOSOFO DI “FORMIDABILE COMPLESSITÀ” (pangea.news)

di Linda Terziroli

In questi eterni, deliranti, surreali pomeriggi 
lombardi, non resta che rifugiarsi nella 
filosofia, come dentro una baita dimenticata 
nel bosco, come varcare la porticina di un 
eremo silenzioso, un millenario monastero. 

Inviolato. Misterioso. Enigmatico. “Il pensiero, nessuno lo prende molto sul serio, tranne quelli che si considerano pensatori o filosofi di professione” chiosa Gilles Deleuze.

Scomparso, suicida – sconfitto dalla malattia polmonare, si getta nel vuoto dalla finestra del suo appartamento parigino nel 1995 – nel fiammeggiante 1968, dà alle stampe Differenza e ripetizione, considerata una pietra miliare del pensiero filosofico novecentesco, poco conosciuta a causa della sua “formidabile complessità”.

Complessità, difficoltà, illeggibilità, che ora un gruppo di giovani studiosi di filosofia, coraggiosamente, affronta nel volume fresco di stampa Il mezzo secolo deleuziano. Leggere oggi «Differenza e ripetizione» (a cura di Stefano Marchesoni, edito da Mimesis), come Teseo affronta il labirinto, regalando fili d’Arianna per districare, attraverso diversi sentieri, i nodi del pensiero affascinante e complesso di Deleuze … leggi tutto

COME JAMES BALLARD PUÒ GUIDARCI IN QUESTA ETÀ DI ISOLAMENTO (thevision.com)

di GIUSEPPE PORROVECCHIO

Il 4 ottobre 1957 lo Sputnik, il primo satellite 
artificiale, venne lanciato in orbita dall’Unione 
Sovietica dal cosmodromo di Bajkonur. 

Nonostante il fatto che le batterie si esaurirono dopo tre settimane, continuò a orbitare per altri due mesi prima di rientrare nell’atmosfera e distruggersi. Il successo della missione portò nuovi sviluppi in campo militare, tecnologico, scientifico e diede inizio alla corsa alla conquista dello spazio. Sulle strisce a fumetti per i quotidiani Topolino incontrava Eta Beta, mentre al cinema Hollywood produceva Ultimatum alla TerraL’invasione degli ultracorpi e La guerra dei mondi.

Già da anni la fantascienza stava immaginando esplorazioni interplanetarie, incontri con altre forme di vita e imprese eroiche di astronauti, ma proprio mentre l’idea dell’uomo sulla Luna si faceva sempre più realistica la letteratura vide la nascita di una corrente rivoluzionaria, la New Wave.

Nei contenuti rigettò l’outern space, lo spazio esterno, che fino ad allora aveva costituito il tema d’indagine principale, per focalizzarsi sull’inner space, cioè gli abissi della mente umana e la violazione dei tabù … leggi tutto

Notre-Dame, la (nostra) Signora d’Europa nel nuovo libro di Cardini (corriere.it)

di ROBERTA SCORRANESE

Esce il 4 giugno il saggio (Solferino) dello 
storico fiorentino. È un viaggio nell’Occidente 
attraverso uno dei suoi simboli, la Cattedrale 
che bruciò nell’aprile 2019

Era poco più di un anno fa, il 15 aprile 2019. Il mondo intero si fermò e rimase senza parole a guardare l’incendio che svettava su Parigi, «un immenso fiammifero gotico puntato verso il cielo», come Franco Cardini ha definito il rogo che distrusse parte della cattedrale di Notre-Dame. L’eco immediata dei fatti fu, inaspettatamente, più di commozione che di polemica spicciola.

Milioni di persone, da New York a Roma fino a Sydney, affidarono ai social network la partecipazione a quello che assomigliò subito a un dolore condiviso, laico, la lacerazione di un tessuto comune dove l’arte è una forma di identità .. leggi tutto

Ripensare Thoreau (iltascabile.com)

di Paolo Pecere

Oltre il mito del filosofo naturale ribelle, 
l'autore di Walden è stato anche un pensatore 
controverso e contraddittorio.

Ho sentito nominare per la prima volta Henry David Thoreau nel film di Peter Weir L’attimo fuggente (Dead Poets Society, 1989), quello in cui l’anticonformista professore di letteratura John Keating (interpretato da Robin Williams) arriva in un collegio d’élite in Vermont e sollecita gli studenti a emanciparsi dalla mentalità conservatrice strappando pagine del manuale e leggendo passi di scrittori come Thoreau. Ispirati dal professore, alcuni studenti fondano la “Setta dei poeti estinti”, le cui riunioni in una grotta si aprono con la lettura di un passo di Thoreau:

Andai nei boschi perché desideravo vivere con saggezza e profondità, e succhiare il midollo della vita, sbaragliare tutto ciò che non era vita e non scoprire, in punto di morte, che non ero vissuto … leggi tutto

Guccini: “Una memoria ritrovata ci aiuterà a superare la crisi” (agi.it)

di

L'Italia che si lecca le ferite e cerca di 
uscire dal tempo sospeso della pandemia, 
passando per quello assai incerto della crisi 
economica, si salverà se troverà nelle proprie 
radici la forza. 

Si riparte non dalle spiagge greche, ma dai piccoli paesi della provincia nostrana. Ne è convinto Francesco Guccini, che a uno di questi luoghi lontani dal mondo, la sua Pavana, ha dedicato per ultimo il libro Tralummescuro. Ballata per un paese al tramonto (Giunti Editore), selezionato oggi nella cinquina del Premio Campiello 2020.

“E’ il mio viaggio tra malinconia ed ironia. Sono molto affezionato a questo mio libro. È una ballata di ricordi, di persone e di cose del tempo perduto, un viaggio tra passato e presente”, dice Guccini all’AGI. “Il tema centrale – spiega – rimane sempre la memoria, un bene prezioso per orientare i nostri passi anche in tempi difficili come quelli che viviamo”.

Cosa danno in più in momenti come questo i libri, che sembrano assai lontani dalle urgenze pratiche di cui si vede il netto profilo all’uscita del lockdown? “La letteratura, per me, è sempre stata il luogo della scoperta e della riscoperta, lo spazio straordinario in cui le parole sprigionano il loro potere e salvano la memoria dall’oblio che il tempo porta con sé”, aggiunge Guccini: soprattutto in un momento come questo … leggi tutto

Patrizia Cavalli davanti a 4 uomini nella cinquina del Campiello (corriere.it)

di MARISA FUMAGALLI

Sandro Frizziero, Francesco Guccini, Ade Zeno e 
Remo Rapino gli altri finalisti. La giuria 
presieduta da Paolo Mieli ha scelto l’esordiente 
Veronica Galletta per l’«Opera Prima»

Abituati a seguire dal vivo la «disputa» per la scelta della cinquina finalista del Premio Campiello, che di solito si svolge in seduta pubblica nell’Aula Magna del Bo (Università di Padova), fa un certo effetto guardare lo schermo tv e ascoltare la comunicazione di titoli e autori dei romanzi, in gara per aggiudicarsi il SuperCampiello.

È tempo di pandemia, sia pure in via di risoluzione. Mancano le argomentazioni dei giurati, gli sguardi e i numeri sul tabellone luminoso fino a comporre la classifica dei magnifici cinque … leggi tutto