Un personaggio di Borges nel paese di Leonardo Sciascia (internazionale.it)

di

“Come tutti gli uomini della Biblioteca,
in gioventù ho viaggiato; ho peregrinato
in cerca di un libro, forse del catalogo dei cataloghi”.
La biblioteca di Babele, Jorge Luis Borges

In un certo senso – in un senso propriamente sciasciano – Sciascia se l’è voluta. L’ammirazione per lo scrittore argentino Jorge Luis Borges, per i suoi libri, per le sue intuizioni, per una visione della vita dove le coincidenze sono l’unica scienza certa, non potevano, a un certo punto, con l’aria che tira oggi nel mondo, che far incarnare un personaggio borgesiano a Racalmuto, il paese dove Sciascia è nato l’8 gennaio 1921.

Il legame tra lo scrittore siciliano e quello argentino è antico. “L’ho conosciuto molto prima che diventasse alla moda, verso il cinquanta, come poeta. Quando è uscita nei Gettoni di Vittorini La biblioteca di Babele credo di essere stato tra i primi a scriverne sulla Gazzetta di Parma”, ha detto una volta Sciascia al giornalista Matteo Collura … leggi tutto

Leonardo Sciascia Autoritratto

‘Leonardo Sciascia Autoritratto’ è un saggio audiovisivo che ho realizzato nel 2001 per Rai Educational.
E’ stato pubblicato alla Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro 2001, dura 27 minuti, è composto esclusivamente di materiali audiovisivi tratti dall’Archivio Rai, ed è una delle mie opere audiovisive caratterizzate dalla fusione di un elemento poetico-autobiografico con un elemento saggistico-biografico.

La nuova vita dei libri di cucina (rivistastudio.com)

di Davide Coppo

Dalla Bibbia dei ricettari italiani di Pellegrino Artusi al panorama completamente ridisegnato degli ultimi anni, in cui la cucina è solo uno degli ingredienti.

Che l’Italia fosse un Paese sì di cuochi ma non certo di lettori lo si poteva capire già alla fine dell’Ottocento, quando Pellegrino Artusi, autore dell’oggi famosissimo La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene non trovò nessun editore disposto a pubblicare quello che sarebbe poi diventato la Bibbia dei ricettari italiani, e dovette pagare di tasca propria l’uscita del volumone.

Fortunatamente per Artusi, che morì poi nel 1911, le vendite dell’opera decollarono comunque, e oggi si stimano in milioni di copie, anche se, proprio come con la Bibbia, sono in pochi quelli che l’hanno letto davvero.

A leggerlo, d’altra parte, non se ne guadagna granché in termini culinari: non ci sono dosi, né tempi, e le indicazioni sulla rosolatura di un fagiano con cui fare poi un pasticcio sono del tipo: «Cotta che sia questa roba, levatela asciutta e mettetela in un mortaio» … leggi tutto

«Io, l’ultimo romantico come Bolaño e Nicola Di Bari»: Intervista a Rodrigo Fresán (altrianimali.it)

di

«Chi legge di più? Lei o Rodrigo Fresán?»
«Dipende. L’Ovest a Rodrigo. L’Est a me. Poi ci 
raccontiamo i libri delle rispettive zone e 
così sembra che abbiamo letto tutto».

Per parlare di Rodrigo Fresán è quasi inevitabile chiamare in causa lo spirito di Roberto Bolaño. Uno dei meriti collaterali dello scrittore cileno è stato quello di aver recuperato o addirittura introdotto alle nostre latitudini alcuni grandi scrittori latinoamericani poco o nulla conosciuti in buona parte del cosiddetto Occidente (si vedano Parra, Saccomanno, Lemebel, Pron, Alan Pauls, solo per citarne alcuni). Rodrigo Fresán fa parte a pieno titolo di questo gruppo. I due, come è noto, erano legati da una profonda amicizia.

Argentino, classe 1963, Fresán ha avuto successo in patria nel 1991 grazie alla sua raccolta di racconti Historia argentina. Al contrario del suo amico cileno però, Fresán ha un carattere mite e sornione, non è stravagante né usa iperboli ma è sempre schietto, ogni sua risposta finisce con una battuta ironica ma mai amara. A differenza di Bolaño ama la letteratura nordamericana, ma come lui è un bibliomane incallito, sembra DAVVERO che abbia letto di tutto.

Un lettore prima che uno scrittore … leggi tutto

Senza desiderio non siamo nulla, ci insegna Susan Sontag (thevision.com)

di Jennifer Guerra

Negli ultimi mesi si è tornato molto a parlare di Susan Sontag, una delle intellettuali più importanti del Novecento.

La mostra annuale del MET e, di conseguenza, anche il famoso ballo inaugurale MET Gala sono stati dedicati al suo saggio del 1964 Notes on Camp. Negli Stati Uniti è appena uscita un’attesa biografia autorizzata, Sontag: Her Life and Work, scritta da Benjamin Moser e si attende l’ultimo volume dei diari della scrittrice, curati dal figlio David Rieff.

In Italia il primo tomo, Rinata, è stato pubblicato da Nottetempo e il secondo, La coscienza imbrigliata al corpo, è previsto per il 14 novembre 2019. La casa editrice si sta anche occupando della riedizione in italiano di tutte le opere dell’autrice.

Infatti, a eccezione di alcuni saggi considerati dei classici per alcuni settori (come quello sulla fotografia), il resto delle sue opere non è molto conosciuto, almeno nel nostro Paeseleggi tutto

Susan Sontag : Rinata

Libreria delle donne di Milano. Trasmesso dal vivo in streaming il 23 mar 2019

Un estratto da “Divinazione e Sincronicità” di Marie-Louise von Franz (minimaetmoralia.it)

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Esce per Edizioni Tlon  Divinazione e Sincronicità. Psicologia delle coincidenze significative di Marie-Louise von Franz, allieva e stretta collaboratrice di Carl Gustav Jung.

Si tratta della riedizione, in una nuova traduzione a cura di Nicola Bonimelli, di un importante ciclo di lezioni tenute dalla Dottoressa von Franz al C.G. Jung Institute di Zurigo, sul finire del 1960.

Nel libro si analizzano alcune tra le forme più note di divinazione classica alla luce del concetto junghiano di sincronicità, esplorando le diverse concezioni tradizionali del tempo, evocando i principali archetipi, attraversando matematica, fisica, antropologia, filosofia e psicologia. Abbiamo scelto due estratti di questo testo così particolare che ci sembrano, purtroppo, di innegabile attualità.

di Marie-Louise von Franz

“Se in Africa qualcuno vuole mettersi in viaggio, va da un uomo di medicina che lancerà degli ossi di pollo e poi dirà se il viaggio avrà successo o no, dirà se intraprenderlo oppure no, in base a come saranno caduti gli ossi – se più nel settore rosso o più nel settore bianco del disegno tracciato a terra … leggi tutto

Teocologia. I peccati dell’immaginario ecologico (doppiozero.com)

di Maurizio Corrado

Osservando l’evoluzione della cultura ecologica e 
del suo immaginario nell’arco degli ultimi trent’anni 
può essere interessante affiancarla, con le dovute 
cautele e proporzioni, a quella del cristianesimo. 

Potrebbe apparire azzardato o fuori luogo, ma i punti di contatto sono notevoli e risulta interessante approfondirli anche solo come esperimento teorico. Entrambi i movimenti partono in sordina, le prime riunioni sono quasi segrete, fra pochi adepti, il sistema sociale esterno è assolutamente indifferente, quando non palesemente contrario, entrambi vengono inizialmente trattati come una delle tante sette bizzarre che nascono come funghi in ogni epoca.

Nell’uno e nell’altro caso le interpretazioni, le soluzioni, le proposte di vita e di comportamento sono molteplici, variegate e a volte in palese contraddizione fra loro.

In entrambi i casi la situazione cambia completamente col cambio di scala, nel cristianesimo quando da setta minoritaria diventa religione di stato, nell’ecologia quando viene assorbita dal sistema industriale. In altre parole, quando il potere costituito si appropria dell’ideologia, questa viene ripulita dalle frange considerate estremiste e si rinforzano le tendenze che gli risultano utili … leggi tutto

“Il futuro è di ritorno, non come progetto, ma come incubo” (voxeurop.eu)

di Eurozine (Vienna)

In quest'intervista per i trent'nni di Eurozine e della caduta del muro di Berlino, il politologo Ivan Krastev torna sulla sua tesi secondo la quale le democrazie illiberali in Europa orientale si inseriscono in una contestazione globale dell'egemonia occidentale, e discute della fine che hanno fatto le speranze dell'89. 

Ivan Krastev e Stephen Holmes sostengono che illiberalismo nell’Europa centro-orientale è oggi parte di una contestazione globale dell’egemonia liberale occidentale. In un’intervista con Eurozine, Krastev elabora questa tesi, discutendo di ciò che è successo alle speranze dell’89, del perché la dissidenza non può essere equiparata all’anticapitalismo o addirittura al liberalismo, e del perché spiegare il nuovo autoritarismo come reazione all'”imperativo dell’imitazione” non è banalizzarne la sostanza ideologica.

Simon Garnett: in The Light that Failed, il suo nuovo libro scritto in collaborazione con lo scienziato politico Stephen Holmes, fornisce un’interpretazione convincente degli sviluppi politici dal 1989, in particolare l’ascesa dell’illiberalismo nell’Europa centro-orientale e in Russia, ma anche negli Stati Uniti e in Cina.

C’è un passaggio nell’introduzione che riassume in modo chiaro la sua argomentazione. Lei scrive che, “dopo un primo periodo di eccitazione per la prospettiva di copiare l’Occidente, in un mondo caratterizzato dalla mancanza di alternative politiche e ideologiche, è sorta la ripugnanza contro la politica dell’imitazioneleggi tutto

La tauromachia dietro le quinte nel racconto di Jean Cau (avvenire.it)

di Cesare Cavalleri

Nel 1960 Jean Cau seguì la stagione del torero Jaime Ostos e tenne un minuzioso diario intitolato Toro, letterariamente pregevole, che Iduna Editore oggi ripropone (pp.288, euro 20). 

Jean Cau (1925-1993), giornalista e scrittore, è stato segretario di Jean-Paul Sartre e sceneggiatore di film importanti come Borsalino e Il ribelle di Algeri. Si sa che la tauromachia è argomento divisivo: nel 2010 il Parlamento catalano aveva legiferato contro la corrida, ma nel 2016 la Corte costituzionale spagnola ha annullato il divieto perché dal 2013 una legge qualifica la corrida come parte del “patrimonio culturale immateriale” della nazione, e quindi la fattispecie è di competenza statale.

Come sempre, Barcellona ama disobbedire alle leggi di Madrid, per cui la questione non è chiusaleggi tutto