Cesare Cases – Laboratorio Faust (lindiceonline.com)

di Andrea Casalegno

Wolfgang Goethe visse l’intera vita con Faust: dal 
primo incontro con lui, nell’infanzia, al teatro 
dei burattini, alle ultime correzioni al Faust, 
pochi giorni prima di morire, nel marzo 1832. 

Il 17 marzo scriveva all’amico Wilhelm von Humboldt, il fondatore dell’Università di Berlino: “Sono più di sessant’anni che avevo in me la concezione del Faust, in gioventù chiara fin dal principio, meno precisa quanto all’ordinamento”.

Qualcosa di analogo può dirsi di Cesare Cases, intellettuale europeo e militante culturale della sinistra prima e più che germanista, cofondatore e direttore dell’“Indice dei libri del mese”: dall’entusiasmo giovanile alla decisione di raccogliere in volume tutti i suoi interventi, editi e inediti, sul capolavoro della letteratura tedesca. 

Nasce così, sia pure con ritardo, Laboratorio Faust, a cura e con la doppia introduzione di Michele Sisto e Roberto Venuti: la miglior introduzione al Faust oggi disponibile in italiano … leggi tutto

Gerald Murnane è la nuova stella della letteratura, e ha 80 anni (esquire.com)

di 

80 anni, mai tradotto, mai uscito dall'Australia, 
eppure candidato al Nobel e adorato da Ben Lerner 
e Teju Cole: Le pianure è un libro brevissimo e 
inclassificabile.

Gerald Murnane è un pazzo. Gerald Murnane è un vecchio. Gerald Murnane stava per vincere il Nobel (no, serio: dai bookmaker era quotato tra i primi dieci, subito sotto Olga Tokarczuk che poi effettivamente lo ha vinto, appaiato a Cărtărescu e Yu Hua, sopra Kadarè, Marìas, Krasznahorkai e Kundera, per dire la compagnia – e Peter Handke non c’era proprio). Gerald Murnane non lo hai mai sentito nominare ma è amato dagli scrittori che ami: Coetzee, Teju Cole, Ben Lerner.

Gerald Murnane ha fatto il barista, e tuttora alla fine delle lezioni di scrittura che tiene in un club di golf, si mette dietro al bancone … leggi tutto

Librerie separate in casa (internazionale.it)

di

Gentile bibliopatologo,
io e il mio ragazzo abbiamo appena intrapreso la 
strada felice della convivenza, ma presto si è 
presentato il bivio: come unire le nostre 
librerie? Libri letti vs. non letti? Per generi 
letterari? Per casa editrice? Ci aiuti a salvare 
i libri e la nostra relazione!

– V.

Cara V.,
cos’è, una domanda trabocchetto? La Bibbia parla chiaro: erunt duo in carne una (Genesi, 2, 24), saranno due in una sola carne. Nessuno ha parlato di una sola libreria. Il padre della chiesa Tertulliano (Ad uxorem) elogia gli sposi cristiani “uniti da una sola speranza, un solo desiderio, una sola norma di vita, dallo stesso servizio”.

Rileggi bene: ti risulta che faccia menzione della comunione dei libri? L’uomo non separi ciò che Dio ha congiunto, d’accordo, ma nella sua infinita sapienza il padreterno si è guardato bene dall’imporre l’unione sacramentale delle librerie, così come non ha chiesto ai coniugi di condividere il filo interdentale o i fazzoletti usati. Andiamo, è una cosa perversa! … leggi tutto

Remo Bodei nel ricordo del professor Alfonso Maurizio Iacono (unipi.it)

di Alfonso Maurizio Iacono

"Un’erudizione sterminata e una grande disponibilità 
nelle relazioni con gli altri, come se volesse farsi 
perdonare dell’incredibile quantità di cose che sapeva" 

Conoscevo Remo sin da quando ero studente e lui giovane professore incaricato. Era l’epoca del ’68. Remo apparteneva a quel giro di giovani studiosi, per lo più normalisti, che si erano formati, direttamente o indirettamente, con un professore che non arrivai mai a conoscere, e il cui fascino aleggiava ancora tra le mura del vecchio Istituto di Filosofia e nei luoghi dintorno, Arturo Massolo, siciliano.

Sto parlando di Gargani, Cristofolini, Nicastro, Barale, Cazzaniga e molti altri che non erano più a Pisa, tra cui Sergio Landucci, Alberto Gajano, Furio Cerutti. Era l’epoca di Adriano Prosperi, Gian Biagio Conte, Carlo Ginzburg, Adriano Sofri.

Quella di Massolo per me, giovane studente alle prime armi, impegnato politicamente, ma smarrito su tutto il resto, era una figura mitica al pari di Sebastiano Timpanaro o di Delio Cantimori. Quando arrivai a Pisa i due ordinari erano Barone e Badaloni, ma la figura di Arturo Massolo ancora campeggiava: un grande studioso di Hegel, ma anche, a quanto capivo dai racconti di Remo e degli altri, uomo che amava frequentare gli studenti e gli studiosi più giovani nella vita quotidiana, tra le strade e i caffè della Pisa di allora … leggi tutto

Remo Bodei – Democrazia e Filosofia

Mercoledì 6 dicembre 2018, è stato ospite del Centro Pecci Remo Bodei, filosofo e professore di Filosofia alla University of California, Los Angeles,  per il terzo appuntamento del ciclo After Democracy.

Verso la sesta estinzione (iltascabile.com)

di

Quali sono le responsabilità degli esseri umani nella 
perdita di fauna e biodiversità?

Cinque sono le grandi estinzioni che Sepkoski e Raup identificarono nel 1982. È però ormai luogo comune – ma non tutti i luoghi comuni sono irreali – che all’elenco dovremmo aggiungere la sesta grande estinzione di massa, conseguenza della nostra espansione sul pianeta e delle sue ramificazioni ecologiche.

Alla fine, al di là di tutti gli allarmi e i grafici, è un concetto semplice. Come per tutte le specie, la nostra è in un’eterna competizione con altre per spazio e risorse.

Il che non vuol dire che sia una guerra totale e che non ci siano spazi di collaborazione tra le specie (anzi, la simbiosi è un fenomeno quasi universale), ma sta di fatto che le risorse che i viventi possono sfruttare sono finite, e se un’ape beve del nettare, quel nettare non c’è più per un’altra ape … leggi tutto

Adesso posso scegliere. Sopravvivere alla dittatura (confronti.net)

di Nadia Angelucci [intervista a cura di Valeria Brucoli]

Nadia Angelucci è giornalista e scrittrice. Collabora con varie testate fra cui Nev – Notizie evangeliche (agenzia stampa della Federazione delle chiese evangeliche in Italia – Fcei) ed è corrispondente del quotidiano La Diaria di Montevideo.

Con Nova Delphi Libri ha pubblicato, insieme a Gianni Tarquini, I complici. Conversazioni con Horacio Verbitsky (2014), Io e il Che (2017) e la biografia di José Pepe Mujica Il presidente impossibile (2014-2017). Nel 2019 ha pubblicato Adesso posso scegliere. Dittatura, identità e memoria nelle vite di quattro donne sudamericane.

«Chi è quella ragazza con il viso sorridente e determinato di una generazione che è stata decimata?». Adesso posso scegliere prova a dare una risposta a questa domanda, raccontando il punto di vista di quattro figlie, in senso letterale e culturale, di quella cesura chiamata dittatura che ha travolto molti paesi sudamericani negli anni Settanta.

Mariana O. cerca il padre, scomparso quando aveva 3 anni. Mariana Z. deve fare i conti con le bugie dei suoi appropriatori e con la sparizione dei veri genitori. Matilde fino agli anni dell’adolescenza incontra il papà solo in carcere; mentre i 14 anni di Sandra sono testimoni del sequestro del padre, un evento che cambierà la sua vita per sempre. Nadia Angelucci le ha incontrate, ha raccolto le loro storie, accompagnandole nella scoperta della loro identità più profonda attraverso l’esercizio della memoria, in una narrazione che mette al centro la persona, il suo vissuto, l’irripetibilità dei sentimenti e le piccole cose, invece che l’universalità astrattaleggi tutto

La fine del mondo di Ernesto De Martino (iltascabile.com)

di

La fine del mondo. Contributo all’analisi delle 
apocalissi culturali, ambizioso e affascinante 
libro postumo di Ernesto De Martino, fin dalla sua 
prima edizione del 1977 ha dato occasione di 
ripensare all’intera opera dello studioso napoletano. 

Per un verso, infatti, non si trattava di un’opera, ma di un progetto incompiuto, di cui quell’edizione riportava un’ampia scelta di documenti – saggi preliminari, bozze, appunti, estratti commentati di una sterminata bibliografia – trasferendo il lettore nel laboratorio di De Martino.

Per l’altro verso – come diventa più evidente nella nuova edizione ricavata da quella francese, che oggi è riproposta in italiano – quel progetto tracciava un percorso dai forti tratti filosofici che gettava nuova luce sull’intero pensiero demartiniano.

Riprendere in mano quel progetto, oggi, è un modo per tornare a parlare di un autore apparentemente inattuale, i cui interrogativi si rivelano lungimiranti … leggi tutto

“Open”: Agassi riletto sul palco di un teatro (illibraio.it)

Essere o non essere Andre Agassi, questo, teatralmente 
ed esistenzialmente, è un problema - La recensione del 
nuovo spettacolo del Kollettivo Invisible, in scena al 
Teatro Elfo Puccini di Milano

Essere o non essere Andre Agassi, questo, teatralmente ed esistenzialmente, è un problema. Vivere o morire a Las Vegas, oppure giocare. Recitare. Una questione d’identità e un gioco d’azzardo. Chi sono e qual è davvero il mio sport? O meglio: quale la mia sporta, il fardello che sopporto? Perché non so smettere?

Open è il campo interrogativo di questo gioco al massacro, sospeso fra regole e invenzione. Open è l’aperta confessione di un uomo, fra totale svelamento e pura esibizione. Open è l’interpretazione in divenire di un classico contemporaneo, fedele e libera insieme, sulle tavole di un palcoscenico … leggi tutto