Aggiustate internet. Oppure chiudetelo (rivistastudio.com)

di Federico Sarica

Il nuovo libro di Christian Rocca è un'analisi impietosa dell'era digitale, ma anche un invito a occuparsi del futuro.

Non fatevi ingannare dal titolo. Non è un libro contro internet questo agile ma fondamentale pamphlet di Christian Rocca che Marsilio manda in libreria dal 21 marzo.

È vero, l’assunto da cui parte Rocca – editorialista della Stampa, già colonna del Foglio e direttore di IL, nonché amico e collaboratore di questo giornale – è che il caos politico e sociale in cui ci troviamo sia in gran parte da imputare alla piega che ha preso la rivoluzione digitale con quel che ne sta conseguendo, ma è anche vero che a non più tardi di pagina 11 si legge che «internet è la più grande innovazione della nostra epoca, la sua evoluzione è il prodotto dell’etica libertaria degli anni ’60 e dello spirito del capitalismo delle origini; nasce come antidoto al mondo scongiurato da Orwell e Huxley; è lo strumento congegnato per sconfiggere il totalitarismo e poi sviluppatosi intorno all’idea che la libera circolazione delle informazioni fosse di per sé un fattore di progresso, di conoscenza e di partecipazione alla vita pubblica … leggi tutto

Jeremy Rifkin, profeta imperfetto (ilpost.it)

Abbiamo parlato con uno dei saggisti e attivisti più discussi al mondo, in Italia per presentare un libro sul collasso della «più grande bolla finanziaria della storia»

«Siamo di fronte alla più grande bolla finanziaria della storia. Vale 100 miliardi di euro e io penso che collasserà, insieme a tutto il sistema economico basato sui combustibili fossili, intorno al 2028».

Jeremy Rifkin è uno dei più famosi e discussi attivisti ambientali del pianeta e, mentre è seduto in una sala dell’albergo Four Seasons di Milano per presentare il suo ultimo libro, Un Green New Deal Globale, pubblicato da Mondadori, parla della fine del capitalismo e dell’avvento di un nuovo mondo ecologicamente sostenibile con la naturalezza di chi descrive il sorgere del Sole domattina.

«Ci serve un piano», continua, «e velocemente». Ma nelle sue parole non si sente la disperata urgenza e l’indignazione di Greta Thunberg: Rifkin parla con la sicurezza inscalfibile di qualcuno che il futuro lo ha già visto.

Sono in molti a credere che Jeremy Rifkin sia in effetti una specie di profetaleggi tutto

Nella mente delle piante (doppiozero.com)

di Maurizio Corrado

Il barone rampante è tornato. Questa volta è apparso su di un platano del boulevard Saint-Germain di Parigi, vicino al Ministero della Transizione ecologica, si fa chiamare Thomas Breil e protesta contro l’abbattimento di 25 alberi a Condom, nel Gers. 

Dopo secoli in cui di Cosimo Piovasco di Rondò si erano perse le tracce, negli ultimi anni è stato avvistato in diversi punti del globo e con nomi diversi, Miranda Gibson su di un eucalipto in Tasmania, Julia Butterfly Hill su una sequoia in California, ma sempre con lo stesso intento: far capire al mondo non solo che le piante sono esseri viventi, ma che sono le uniche che potrebbero aiutarci a non estinguerci miseramente.

Quel piccolo meraviglioso trattato di botanica allegra scritto da Calvino nel 1957, molto doveva alla madre di Italo, Eva Mameli Calvino, botanica e naturalista che a lui e all’altro figlio Floriano, poi divenuto geologo, aveva trasmesso la passione e il rispetto per le meraviglie della naturaleggi tutto

Bicicletta, l’eretica irresistibile (corriere.it)

di GIAN ANTONIO STELLA

Papa Pio X vietò il «velocipede» agli ecclesiastici ma la proibizione non resse. Il saggio di Stefano Pivato (il Mulino) su un mezzo che trasformò le abitudini degli italiani 

«L’Esperto è venuto a casa con me per insegnarmi. Abbiamo scelto il cortile posteriore, per la privacy, e ci siamo messi all’opera. La mia non era una bicicletta adulta, ma solo una puledra, da un metro e venticinque, con pedali accorciati a un metro e venti, e ombrosa, come tutti i puledri. L’Esperto ha spiegato in breve i punti principali della questione, quindi è salito in sella ed ha pedalato un po’ in giro, per mostrarmi quanto era facile.

Ha detto che scendere era forse la cosa più difficile da imparare, e che quindi l’avremmo lasciata per ultima. Ma su questo si sbagliava. Si è accorto, con sorpresa e gioia, che tutto quello che doveva fare era di mettermi sulla macchina e togliersi da davanti: ce la facevo da solo a scendere. Pur essendo del tutto inesperto, sono sceso a tempo di record. Lui era da una parte, e spingeva la bicicletta, siamo andati tutti giù con uno schianto, lui sotto, poi io e la bicicletta sopra tutti» leggi tutto

Andiamo a Lampedusa (succedeoggi.it)

di Valentina Di Cesare

Alberto Pellai e Barbara Tamborini, in un romanzo per molti versi esemplare, raccontano l'emigrazione (e il "fastidio” con cui la vive il nostro Paese) moltiplicando i punti di vista. E chiedendosi come parlare di questo problema ai più piccoli

«Correte verso il porto. È l’unica via per mettersi in salvo. Magari anche i vostri familiari stanno facendo lo stesso. Arrivate vicino al molo e scoprite che siete in tantissimi e che di certo non riuscirete a partire tutti. Molti dovranno restare a terra e trovare il modo di sopravvivere.

Continuate a cercare aiuto e finalmente vi offrono la possibilità di salire su un barcone già stracolmo. Ma c’è posto solo per uno. Bisogna decidere in fretta. Guardate la persona più importante della vostra vita negli occhi e poi la abbracciate forte, promettendole che farete di tutto per raggiungerla al più presto.

Le lasciate quell’unico posto perché le volete così bene da sacrificare la vostra vita»leggi tutto

La nostra fame ci appartiene (thesubmarine.it)

di Martina Lodi

Fame di Roxane Gay è un libro onesto e brutale che 
racconta la storia di un rapporto malsano con il cibo 
— una storia familiare a gran parte delle donne 
occidentali. Ma è da questa consapevolezza che 
possiamo partire per riappropriarci dei nostri corpi.

Questo articolo è apparso per la prima volta sul nostro primo numero di carta, ANTIFOOD.
Consulta la mappa per vedere dove trovarlo a Milano, oppure ordinalo online— solo a costo di spedizione.

Per quanto mi sforzi e cerchi di frugare nei miei ricordi, non ho memoria precisa della prima volta che ho deciso consapevolmente di saltare un pasto nonostante fossi molto affamata. Non penso sia un qualche tipo di rimosso: ho semplicemente un sacco di cattive abitudini, e credo di non aver mai pensato che non mangiare a sufficienza potesse essere niente più di questo — un’altra innocua cattiva abitudine, tanto quanto mangiarmi le unghie o uscire d’inverno con i capelli bagnati … leggi tutto

Lo strano caso di Henri Girard (minimaetmoralia.it)

di Gilles Nicoli

Nella notte tra il 24 e il 25 ottobre 1941 nel castello di Escoire, in Francia, si trovano quattro persone: Henri Girard, suo padre Georges, sua zia Amelie, e la domestica Marie. 

La mattina seguente solo Henri Girard è ancora vivo. Gli altri tre sono stati brutalmente assassinati a colpi di roncola.

Alcuni dettagli importanti: Henri Girard è la persona cui prodest il triplice delitto, perché erediterà le immense fortune di famiglia; nessun possibile ingresso al castello presenta segni di effrazione, per cui si presume che l’assassino si trovasse già al suo interno; l’arma del delitto, che abbiamo già detto essere una roncola, era stata chiesta in prestito da Henri Girard pochi giorni prima ai custodi del castello; una mano di Henri Girard presenta ferite compatibili con l’utilizzo della roncola stessaleggi tutto