Il prologo di un insegnante (laletteraturaenoi.it)

di Roberto Contu

È appena uscito per l’editore Aguaplano il volume 
Insegnanti. Il più e il meglio scritto dal nostro 
redattore Roberto Contu anche grazie dall’esperienza 
del blog. Pubblichiamo il prologo del libro.

«A proposito – soggiunse il burattino –

per andare alla scuola mi manca sempre qualcosa:

anzi mi manca il più e il meglio.»

(C. Collodi, Le avventure di Pinocchio)

Sono entrato in classe per la prima volta a ventisette anni non compiuti. Ricordo perfettamente il mio primo giorno di scuola da insegnante, come potrei dimenticare. Vengo convocato a inizio ottobre in un istituto superiore, per una supplenza di un mese in Italiano e Storia. Ho in mente il bacio di mia moglie prima di uscire di casa e il maglioncino blu di cotone morbido scelto come quello giusto.

Poi i venti minuti di macchina, con la radio accesa ma senza sentire nulla, ebbro della constatazione che finalmente il momento sognato fin dai tempi del liceo fosse arrivato. Parcheggiata l’auto nel grande piazzale gremito di scooter, per un attimo mi scopro felice e mi beo tra me e me: «prof. Contu, suona bene» … leggi tutto

Todo modo (doppiozero.com)

di Matteo Meschiari

Sono trascorsi 30 anni da quel giorno di novembre in cui Leonardo Sciascia ci ha lasciati, trent'anni in cui il paese, che lui ha così bene descritto, è profondamente cambiato, eppure nel profondo è sempre lo stesso: conformismo, mafie, divisione tra Nord e Sud, arroganza del potere, l'eterno fascismo italiano.

Possibile? Per ricordare Sciascia abbiamo pensato di farlo raccontare da uno dei suoi amici, il fotografo Ferdinando Scianna, con le sue immagini e le sue parole, e di rivisitare i suoi libri con l’aiuto dei collaboratori di doppiozero, libri che continuano a essere letti, che tuttavia ancora molti non conoscono, libri che raccontano il nostro paese e la sua storia.

Una scoperta per chi non li ha ancora letti e una riscoperta e un suggerimento a rileggerli per chi lo ha già fatto. La letteratura come fonte di conoscenza del mondo intorno a noi e di noi stessi. De te fabula narraturleggi tutto

“Con Psycho Hitchcock gioca la partita finale con le sue ossessioni”: intervista all’autore di “Una visita al Bates Motel” (illibraio.it)

di Matilde Quarti

"'Psycho' è il film di un uomo che rischia il tutto 
per tutto, che gioca la partita finale con le sue 
ossessioni. E perde”. 

Ricercatore universitario e saggista, Guido Vitiello con “Visita al Bates Motel” si addentra in una delle più iconiche dimore della storia del cinema. Un’indagine minuziosa in cui la vicenda del capolavoro di Alfred Hitchcock viene raccontata a partire da una serie di cicli mitologici greci – L’intervista all’autore

L’inquietudine che è portato a sperimentare lo spettatore di Alfred Hitchcock è una sensazione sottile, mai marcata, che si trasmette dallo schermo allo sguardo attraverso una serie di piccoli dettagli, elementi all’apparenza ininfluenti che lavorano a un livello più profondo (forse inconscio?) rispetto alla grande azione che si svolge sul palco principaleleggi tutto

Perché (ri)scoprire Margaret Storm Jameson e la sua storia femminista (illibraio.it)

di Amelia Cartia

Un romanzo di formazione, un po’ lotta di classe un po’ battaglia per i diritti delle donne: riassunto in pillole, sembra scritto stamattina

E invece “Company Parade” ha cento anni. Alla (ri)scoperta di Margaret Store Jameson, femminista e suffragetta negli anni in cui questi titoli comportavano uno stigma, un impegno e una necessità… – L’approfondimento

C’è la crisi e c’è la guerra, in Company Parade. La crisi di un lavoro – quello editoriale, e la crisi di una donna, di una famiglia, di una società. Tutta.

Sullo sfondo una guerra, la Prima Mondiale, che inizia e finisce, portando lontano un marito che nei primi del Novecento non era solo compagno, ma sostegno essenziale per una donna, che sola non poteva stare. E invece Hervey, giovanissima e bastiancontraria, da sola ci sta. Barcolla, trema, si spaventa. Ha paura, teme di non farcela, e infatti all’inizio non ce la fa … leggi tutto

“Non posso negare lo straordinario. Il mondo può salvarsi soltanto grazie ai lettori di Dante e di Shakespeare”: la parola ad Harold Bloom (pangea.news)

Quando era più pimpante, Harold Bloom incendiava. In una fatidica intervista disse che Dario Fo era “semplicemente ridicolo”, che Toni Morrison non era degna del Nobel per la letteratura

(“Siamo vecchi amici e le voglio bene. Ma dopo Amatissima ha scritto solo supermarket fiction, perseguendo una crociata socio-politica”), che Il giovane Holden “fra 30 anni, chi se lo ricorderà?”.

Rifiutò un invito a corte da parte di Giovanni Paolo II (“Cristianità è sinonimo di antisemitismo”), difendeva la grande letteratura dei “maschi, europei, bianchi, defunti”, allineati nell’epocale Canone Occidentale (in Italia lo stampa Bur), mettendosi contro mezza accademia.

Ci ha insegnato a volare alto, a pretendere, dai libri, un abisso, imponendo allo scrittore di essere un devastatore di mondi, un ideatore di cosmi. Per altro, scrive benissimo … leggi tutto