La parte invisibile della Shoah (indiscreto.org)

di Michele Guerra

È evidente che dobbiamo chiederci se davvero è 
bastato quello che abbiamo ascoltato, letto, 
visto, e nei migliori dei casi studiato in 
questi decenni per sviluppare una consapevolezza 
di ciò che ha significato la Shoah. 

Così come è evidente che serve interrogarsi su cosa ha cessato di funzionare in un mondo iperconnesso e potenzialmente iperinformato.

Il dibattito teorico e filosofico che ha accompagnato i tentativi di rappresentare, attraverso codici e media diversi, il tema enorme dello sterminio degli ebrei d’Europa ha fatto sì che, al fianco di molti prodotti divulgativi o smaccatamente commerciali, si sia sviluppata, seppur minoritaria, una consapevolezza formale e stilistica che ha inciso sulle modalità di trasmissione e di narrazione della Shoah … leggi tutto

Giornata della memoria, il video appello per l’inclusione dei ragazzi rom della comunità di Scampia (dire.it)

Il video sarà presentato il prossimo 28 gennaio 
alle 17:30 nella sede dell'associazione in viale 
della Resistenza

Chiedono “casa e futuro per un’inclusione lontana dalla logica dei campi istituzionali o dal degrado in cui sono costretti per la propria sopravvivenza”. Sono i ragazzi rom nati in Italia e parte della comunita’ di Scampia, a Napoli, protagonisti di un video realizzato e diffuso dall’associazione Chi rom e chi no e Chiku’ – Centro culturale e gastronomico.

Il video sara’ presentato il prossimo 28 gennaio alle 17:30 nella sede dell’associazione in viale della Resistenza. Nell’occasione, in collaborazione con la libreria indipendente Mio nonno e’ Michelangelo, sara’ promosso anche il libro ‘L’ultimo viaggio … leggi tutto

Tutti Fenomeni è la risposta a una scena in cui fanno tutti i fenomeni (rollingstone.it)

di

Cantautore per l’era della trap, Giorgio Quarzo 
Guarascio esordisce con un album prodotto da 
Niccolò Contessa. In ‘Merce funebre’ canta di 
libri di Proust accanto al bidè, di un Paese 
fallito e dei “milioni in banca di Jovanotti”

C’è una frase latina che dice nomen omen. Cioè che fin dal nome si può capire l’essenza perfetta di chi ci si ritrova davanti. È un gioco di parole che la stampa – tradizionale o meno – si ritrova a fare molto spesso: c’è la Gazzetta che ci ha costruito un impero di prime pagine, c’è la tribuna politica che ancora ride pensando a quanto calzante fosse Casini come cognome di un politicoleggi tutto

Ágota Kristóf, “Il Mostro e altre storie” (labalenabianca.com)

di Giulia Marchina

La scrittura spietata di Ágota Kristóf, i suoi 
mondi narrativi insoliti e vicini allo stesso 
tempo, le tinte fosche e la crudezza della 
sua prosa sono evidenze memorabili per coloro 
che hanno letto La trilogia della città di 
K. (Einaudi, 1998). 

Tra le diverse opere da allora tradotte in italiano spicca senza dubbio l’edizione Casagrande de L’analfabeta, libro in cui Kristóf ha raccontato la sua origine, l’infanzia e la guerra vissute in Ungheria, i terribili fatti della rivoluzione del ‘56, infine il rifugio trovato in Svizzera; un’autobiografia insomma, un’autoscopia dell’esilio in quella lingua altra, il francese letterario, che le avrebbe permesso da autodidatta, dizionario alla mano, di tradursi nello stile duro e conciso che la contraddistingue e insieme aprirsi ad un più largo pubblico.

Adesso l’editore ticinese ha pubblicato nella traduzione di Marco Lodoli quattro pièces raccolte sotto il titolo Il Mostro e altre storie: l’impressione di fondo di questo teatro straniante conferma il piglio dell’autrice e esalta, stupendo in un certo senso per la varietà di declinazioni, la sua vena di humor neroleggi tutto

Politica delle forme di vita ed etère eroiche (leparoleelecose.it)

di Arvi Särkelä (Traduzione di Federica Gregoratto)

[Questo articolo è uscito originariamente il 20 
dicembre 2019 presso la rivista finlandese NyTid, 
che ringraziamo per la concessione a ripubblicarlo. 

La traduzione italiana è stata fatta a partire dal testo che l’autore stesso ha tradotto dallo svedese al tedesco, con qualche variazione sull’originale.]

“Non sono una lavoratrice del sesso. Sono un’artista del sesso”, così twittava Salomé Balthus dal suo monolocale di Neukölln, Berlino, un giorno dell’agosto 2018.

Salomé Balthus si definisce anche filosofa. Nella sua libreria si trova infatti una tesi di laurea magistrale su Friedrich Nietzsche, conseguita al Dipartimento di Filosofia della Humboldt-Universität, vicino alla Nietzsche Gesamtausgabe, letta e riletta … leggi tutto

Silenzio: Beckett (novantatrepercento.it)

di Graziano Graziani

Quando, nel dicembre del 1989, Eugène Ionesco fu chiamato a pronunciare qualche parola per commemorare il suo collega Samuel Beckett, scomparso tre giorni prima di Natale, da osservatore dei dettagli qual era egli decise di raccontare una piccola storia. 

O meglio, un ricordo. Spiegò che ciò che secondo lui raccontava meglio la figura del grande scrittore irlandese era qualcosa che questi era solito fare: si vedeva di pomeriggio in un noto caffè di Parigi e passava il tempo con un amico pittore. Per quasi tutto il tempo non parlavano, bevevano un caffè, stavano in silenzio. Quando a sera facevano per andarsene, lui diceva all’amico: «Siamo stati bene, è stato un bel pomeriggio».

E tutto si concludeva lì. Vera o immaginaria che sia questa storia, Ionesco centrava, servendola condita dalla sua proverbiale ironia, un nodo centrale dell’opera e della vita di Samuel Beckett: l’uso della parola era sempre assolutamente ponderato, mai superfluoleggi tutto

Sodoma e il Medioevo (iltascabile.com)

di

Decostruire la storia dell'omosessualità per 
comprendere il presente.

Nel Liber Gomorrhianus, singolare testo medievale di Pier Damiani, il santo dà testimonianza di come durante la sua epoca il vizio della sodomia fosse diffuso a tal punto nel clero che molti preti erano arrivati a confessarsi tra di loro pur di evitare ritorsioni: “l’immondo confessa all’immondo la comune corruzione”.

Scritto nel 1051, il Libro Gomorriano era stato concepito dal suo autore alla maniera di un trattato morale, come estremo tentativo di estinguere alla radice la spaventosa corruzione morale della Chiesa: “Nelle nostre regioni cresce un vizio assai scellerato e obbrobrioso. Se la mano della severa punizione non lo affronterà al più presto, certamente la spada del furore divino infierirà terribilmente minacciando la sventura di molti.”

Contrariamente a quanto si potrebbe supporre, la reazione della Curia fu però piuttosto moderata … leggi tutto