“La mia è anche una storia di fallimenti”.
Oliver Stone, 74 anni da poco, sembra incarnare l’essenza stessa dell’America, capace di grandi cadute e di improvvise resurrezioni, sia che si guardi al destino degli ultimi della piramide sociale statunitense che alle trame ordite dal potere nei grattacieli che svettano nelle sue metropoli. In questa oscillazione – che non risparmia nessuno – si situa la cinematografia del regista nato a New York, tra i pochi a perseguire un’ostinata ricerca nell’intrico della verità, nell’epoca dello svuotamento della centralità del reale in favore dell’interpretazione e della manipolazione operata dai supporti tecnologici, tema cardine di molte pellicole di Stone, dall’amato/odiato Natural Born Killers (1994) all’ultimo Snowden (2016).
E proprio in questa direzione si possono scorrere le pagine di Cercando la luce, l’autobiografia firmata dal regista americano ed edita da La nave di Teseo, un taccuino intimo che, mostrando una storia personale, restituisce la scatola nera dei sussulti dell’America dagli anni Cinquanta ad oggi, in un ritratto dolceamaro dell’American Dream che prevede, prima del successo arrivato nel 1986 con Platoon, l’anticamera infernale della guerra del Vietnam – dove Stone combatte, uccide e viene ferito – seguita dagli anni della scrittura e della frustrazione per l’indifferenza degli studios, durante i quali il regista dovrà accettare anche i lavori più umilianti.
Sono anni colmi di difficoltà, che registrano il fallimento del primo lungometraggio The Hand (1981), le difficoltà nella produzione di Salvador (1986), l’eccitazione della stesura di sceneggiature che diventeranno nel tempo dei veri cult, da quella di Scarface per Brian De Palma a quella di Fuga di mezzanotte per Alan Parker.
Nel mezzo, se ancora non bastasse, Stone riesce a piegare a materia narrativa la cocaina, i fantasmi di una storia familiare non ricomposta e la mai sopita necessità – che diventa sempre più urgenza – di esprimersi per affermare la verità del proprio tempo.
Quella stessa ricerca che continua ad animare il suo sguardo inquieto, che incontro durante il tour italiano di presentazione del volume, tra le paure della pandemia e la consapevolezza di essere spettatori di un’opera che si sta scrivendo sotto i nostri occhi … leggi tutto