Levi e il Golem Mac (doppiozero.com)

di Marco Belpoliti

Nel settembre del 1984 Primo Levi si compra un Golem. Non l’automa di argilla creato da un rabbino-mago di Praga, ma quello che lui stesso definisce un “elaboratore testi”, ovvero un computer.

L’analogia figura in un suo articolo, e gli è suggerita dal fatto che, per far funzionare la macchina, bisogna introdurre nella fessura alla sua base, quasi una bocca, un disco-programma, così come il rabbino immette nella bocca del gigante di argilla una pergamena per vivificarlo. Il Golem è un Mac, come si vede in questa fotografia di Mario Monge, fotografo torinese scomparso nel 1999, amico di Guido Ceronetti, che ci ha lasciato bellissime immagini anche di Italo Calvino.

Come altri fotografi, nel giugno del 1986 Monge ha fissato Levi al lavoro col suo elaboratore. Una foto inconsueta, per via del profilo controluce dello scrittore, quasi una silhouette: foto al nero. Ricorda una foto segnaletica, seppure senza i dettagli del viso e della testa. Si scorge il pizzetto in basso, gli occhiali a metà e i capelli in alto, al termine della fronte spaziosa … leggi tutto

La prefazione di Primo Levi a “Se questo è un uomo” (minimaetmoralia.it)

Per mia fortuna, sono stato deportato ad Auschwitz solo nel 1944, e cioè dopo che i governo tedesco, data la crescente scarsità di manodopera, aveva stabilito di allungare la vita media dei prigionieri da eliminarsi, concedendo sensibili miglioramenti nel tenor di vita e sospendendo temporaneamente le uccisioni ad arbitrio dei singoli.

Perciò questo mio libro, in fatto di particolari atroci, non aggiunge nulla a quanto è ormai noto ai lettori di tutto il mondo sull’inquietante argomento dei campi di distruzione.

Esso non è stato scritto allo scopo di formulare nuovi capi di accusa; potrà piuttosto fornire documenti per uno studio pacato di alcuni aspetti dell’animo umano. A molti, individui o popoli, può accadere di ritenere, più o meno consapevolmente, che “ogni straniero è nemico” … leggi tutto

Dal pensiero neo-reazionario alla sinistra radicale (indiscreto.org)

di Enrico Monacelli

Un percorso critico nel pensiero reazionario contemporaneo, da “La guerra di tutti” di Raffaele Alberto Ventura a Mencius Moldbug, per arrivare a Nick Land fino alle reinterpretazioni accelerazioniste e della sinistra radicale.

Il Leviatano, Civil War

L’alta marea dell’autorità Occidentale si abbasserà nella maggior parte del mondo, anche se non ovunque. Il suo ritrarsi lascerà un vero e proprio casino, fatto di detriti sociali. Alcune parti del mondo saranno l’anarchia incarnata, alcune saranno devastate da conflitti orribili, altre saranno Imperi, altre saranno spazi di libertà e ci sarà, chiaramente, una stranezza inimmaginabile.(Anonimo)

Nel mondo del fumetto c’è stato un passaggio di testimone che non ha destato il sufficiente interesse: Grant Morrison, autore di The Invisibles – probabilmente il fumetto più influente del secolo scorso – ha scelto uno fra i suoi futuri eredi Gerard Way, ex-cantante della band emo My Chemical Romance, ora fumettista a tempo pieno. Questo passaggio è stato ufficializzato con una sorta di ecce homo sulla copertina dell’opera più riuscita di Way, The Umbrella Academy: «The heroes of the 21st century are here at last».

Questa eredità e, soprattutto, questa affermazione sulla portata simbolica dei supereroi di Way dovrebbero essere controverse per almeno un motivo: mentre Morrison è sempre stato un carismatico mago del caos, autore di personaggi epici, che spesso si ritrovavano a giocare a fare gli dei, Way è il preciso opposto … leggi tutto

Lo storico israeliano si autocensura per non irritare Putin: «Mi adatto agli usi» (corriere.it)

di Davide Frattini

Yuval Noah Harari sotto accusa per un libro edulcorato in Russia: parla di post-verità ma la esercita

GERUSALEMME I suoi libri sono stati letti, consigliati, regalati da (tra gli altri) Barack Obama, Bill Gates, Mark Zuckerberg. Sono stati tradotti in 45 lingue e hanno venduto 20 milioni di copie. Un successo globale immerso in quella globalizzazione che Yuval Noah Harari non smette di esaltare. Senza perdere di vista i mercati nazionali con le loro sensibilità, a volte Paesi dove i censori sono suscettibili.

Così il saggista israeliano più conosciuto al mondo sembra aver creato un nuovo motto, oltre a nuove teorie: pensa globale, adatta locale … leggi tutto

Ipermusica Manifesto (neroeditions.com)

di dTHEd

Qual è il ritmo degli iperoggetti? Come tradurre in suono quanto non è umanamente concepibile? Appunti e ipotesi per una musica neurodiversa, capace di processare i sensi in maniera complessa e a volte impossibile
Leggere Iperoggetti di Timothy Morton è senza dubbio un’esperienza trasformativa. Non solo per i temi che tratta e le riflessioni a cui induce il lettore, ma anche per lo stile – visionario, lisergico – con cui è scritto. L’esperienza è ancora più coinvolgente se si è musicisti. Questo perché nella sezione L’età dell’asimmetria Morton illustra vari esempi di musiche che a suo dire rappresentano degli iperoggetti … leggi tutto