Il potere della musica: da Juan Diego Flórez una speranza per i bambini del Perù (euronews.com)

Dare un futuro ai bambini più sfortunati: è la missione di Juan Diego Flórez. Nel suo paese natale, il Perù, la star dell’opera offre a migliaia di ragazzi educazione musicale gratuita attraverso la sua iniziativa Sinfonía por el Perú.

Sinfonía por el Perú: una famiglia, una seconda casa, un’oasi di pace

“Per me Sinfonía por el Perú significa una famiglia, il mio futuro, il posto dove ho imparato a essere una persona e un musicista migliore”, dice Matías, 15 anni. “Per me è come una seconda casa e un’opportunità per un futuro migliore“, lo incalza Nicole, 17 anni.

Matías suona il violino, Nicole il contrabbasso … leggi tutto

Peter Gabriel – Everybird video premiere

Watch the new video for the song Everybird.

Released in April 2019 for Record Store Day, as part of the Rated PG album, Everybird was originally recorded for the animated movie ‘Birds Like Us’. This video features footage from the movie.

Woodstock; 50 anni dopo, la coppia simbolo del festival è ancora insieme (euronews.com)

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Nick e Bobbi erano insieme da soli tre mesi, all’alba di quel 17 agosto del 1969; e nelle loro menti, probabilmente, iniziava ad affacciarsi la consapevolezza di stare assistendo a un evento storico.

Organizzato per 200mila spettatori circa, il festival di Woodstock, al quale stavano prendendo parte, aveva finito per richiamarne un numero che a tutt’oggi nessuno è riuscito a quantificare con certezza: gli storici della musica, per prudenza, fissano le presenze a 500mila, ma c’è chi ritiene che in quei tre giorni possano essere arrivate a sfiorare il milione.

Icone del Rock

Quello che Nick e Bobbi Ercoline non sapevano, era che – oltre ad assistere alla storia del rock – di lì a poco vi sarebbero entrati di peso: abbracciati e avvolti in una coperta, i due finirono infatti immortalati dall’obiettivo del fotoreporter Burk Uzzle, in un’immagine che di lì a poco sarebbe divenuta la copertina dell’album discografico di Woodstock, oltre che simbolo di tutto il festival … leggi tutto

Quarant’anni di Banana Republic (iltascabile.com)

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Il tour di Lucia Dalla e Francesco De Gregori del 1979, tra tensioni politiche e grandi adunate pop.

A Lucio Dalla, in un concerto a Milano nel 1978, era stata lanciata una bomba molotov durante una contestazione. Nel ‘76 Francesco De Gregori era stato sottoposto a un’arringa passata alla storia come il “processo” del Palalido: alcuni ragazzi, appartenenti agli stessi collettivi studenteschi che avrebbero poi aggredito il cantautore bolognese, dopo aver interrotto la sua esibizione salirono sul palco per interrogarlo e “processarlo”.

I capi di imputazione: frequentare alberghi di lusso, suonare con cachet troppo elevati e, in sintesi, infarcire le proprie canzoni dei temi della sinistra solo per arricchirsi. La situazione degenerò e sembrò a rischio anche la stessa incolumità del cantautore: “Mancava solo l’olio di ricino e la scena sarebbe stata completa”, avrebbe commentato a caldo De Gregori.

Entrambe le incursioni erano state opera degli Autoriduttori, un movimento politico degli anni Settanta vicino alla sinistra extraparlamentare e sensibile a quanto avveniva nella musica italiana. La loro battaglia era rivolta, oltre che al rincaro dei concerti, ai cantautori di sinistra che non intraprendevano azioni di concreta militanza politica … leggi tutto

50 anni fa Joni Mitchell scrisse la migliore canzone su Woodstock. Senza esserci stata. (thevision.com)

di Leonardo Tondelli

In questi giorni, mezzo secolo fa stavano per cominciare i tre giorni di pace, amore e musica del festival di Woodstock, e voi non c’eravate. Non è grave. Non c’era nemmeno Joni Mitchell, l’autrice della canzone omonima.

La colpa in questi casi è sempre del manager: Elliot Roberts convinse Joni che una comparsata tv al Dick Cavett Show sarebbe stata una promozione più efficace per il suo secondo album rispetto a un festival improvvisato, che sui manifesti citava Woodstock anche se la contea omonima aveva rifiutato di ospitarlo. Ma il nome era importante, era un simbolo.

Per i ventenni di allora, “Woodstock” era il villaggio dove, nel 1966, si era ritirato Bob Dylan per riprendersi dopo un grave incidente in motocicletta, cancellando una tournée e tornando a suonare musica folk o country. Poco importa che, in realtà, il festival si sarebbe svolto 70 chilometri più a sud rispetto al punto indicato nel cartellone … leggi tutto

All’inizio e alla fine del jazz (labalenabianca.com)

di Lorenzo Alunni

Va detto che il jazz parte da una posizione piuttosto avvantaggiata: c’è sempre qualcuno pronto a dichiararlo morto. È una situazione decisamente invidiabile, perché quando non fanno altro che darti per finito non si ha più niente da perdere, nessuna pressione, solo sorprese.

L’unica insidia è la retorica della rinascita, o del periodo d’oro, o della crisi, ma a eventuali domande su dove stia andando il jazz conviene probabilmente rispondere con le parole di Thelonious Monk: «Non so dove stia andando. Forse sta andando all’inferno. Non si può spingere nulla ad andare da alcuna parte. Ci va e basta».

In queste ultime settimane sono usciti due libri che potremmo piazzare convenzionalmente uno all’inizio e l’altro alla fine del jazz, facendo coincidere paradossalmente mito dell’origine e mito della fine, una delle magie storiografiche e critiche che il jazz permette … leggi tutto