All’inizio e alla fine del jazz (labalenabianca.com)

di Lorenzo Alunni

Va detto che il jazz parte da una posizione piuttosto avvantaggiata: c’è sempre qualcuno pronto a dichiararlo morto.

È una situazione decisamente invidiabile, perché quando non fanno altro che darti per finito non si ha più niente da perdere, nessuna pressione, solo sorprese. L’unica insidia è la retorica della rinascita, o del periodo d’oro, o della crisi, ma a eventuali domande su dove stia andando il jazz conviene probabilmente rispondere con le parole di Thelonious Monk: «Non so dove stia andando.

Forse sta andando all’inferno. Non si può spingere nulla ad andare da alcuna parte. Ci va e basta» … leggi tutto

Robert Moog, l’inventore del suono sintetico (iltascabile.com)

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Da Wendy Carlos ai Beatles, dal progressive rock al jazz: la sfera d’influenza dei sintetizzatori Moog.

Il 23 maggio scorso, in occasione dell’ottantacinquesimo anniversario della nascita di Robert Moog, è stato inaugurato ad Asheville, in North Carolina, il Moogseum: spazio espositivo dove sono raccolte apparecchiature d’epoca e memorabilia riguardanti colui che può essere considerato a ragion veduta il padre fondatore del suono elettronico.

In cantiere dal 2007 sotto l’egida della Moog Foundation, il progetto è sovrinteso dalla figlia Michelle, che è anche protagonista del documentario Electronic Voyager: il lungometraggio firmato dal team canadese Waveshaper Media, già responsabile nel 2014 di I Dream of Wires, nel quale si ripercorreva la vicenda del sintetizzatore modulare, è un “viaggio emotivo” in giro per il mondo compiuto da Michelle Moog-Koussa sulle orme del genitore, scomparso il 21 agosto 2005 … leggi tutto

Billie Holiday e lo “strano frutto” (treccani.it)

Si era nel marzo del 1939 e Billie Holiday – che morì il 17 luglio 1959 – aveva 23 anni, ma già aveva segnato il jazz con uno stile rivoluzionario, introducendo nel genere standard inediti.

Aveva pubblicato vari singoli, veniva trasmessa alla radio, si era esibita in molti locali newyorkesi ed era reduce insieme ad Artie Shaw, leader di una delle prime band composte da bianchi e da neri, di un recente tour negli Stati del Sud, dove aveva subito frustranti umiliazioni … leggi tutto

Ipermusica Manifesto (neroeditions.com)

di dTHEd

Qual è il ritmo degli iperoggetti? Come tradurre in suono quanto non è umanamente concepibile? Appunti e ipotesi per una musica neurodiversa, capace di processare i sensi in maniera complessa e a volte impossibile
Leggere Iperoggetti di Timothy Morton è senza dubbio un’esperienza trasformativa. Non solo per i temi che tratta e le riflessioni a cui induce il lettore, ma anche per lo stile – visionario, lisergico – con cui è scritto. L’esperienza è ancora più coinvolgente se si è musicisti. Questo perché nella sezione L’età dell’asimmetria Morton illustra vari esempi di musiche che a suo dire rappresentano degli iperoggetti … leggi tutto