Earth Day, dalla marcia nel 1970 al miliardo di manifestanti nel mondo (dire.it)

di Flavio Sanvoisin

La Giornata mondiale della Terra è la più grande 
manifestazione ambientale del pianeta per 
sensibilizzare sui temi dell'inquinamento 
di aria, acqua e suolo, 

la tutela della biodiversità e delle risorse naturali

L’Earth Day, Giornata della Terra, è la più grande manifestazione ambientale del pianeta per sensibilizzare sui temi dell’inquinamento di aria, acqua e suolo, la tutela della biodiversità e delle risorse naturali. Ideata dall’attivista per la pace john mcconnell, prese definitivamente forma nel 1969 a seguito del disastro ambientale causato dalla fuoriuscita di petrolio dal pozzo della Union Oil al largo di Santa Barbara, in California. 

Il primo Earth Day si tenne il 22 aprile 1970, quando 20 milioni di cittadini americani, rispondendo a un appello dal senatore statunitense Gaylord Nelson, si mobilitarono per portare all’attenzione dell’opinione pubblica le questioni ambientali. La copertura mediatica della prima giornata mondiale della terra venne realizzata da Walter Cronkite della CBS News. Da allora la manifestazione è in costante crescita e coinvolge molti personaggi pubblici e star dello spettacolo.

Nel 1990 si tenne una memorabile edizione con un collegamento satellitare dal monte Everest … leggi tutto

Il cambiamento climatico, le basi (ilpost.it)

10 domande e 10 risposte per chi ha ancora dubbi 
sul più grosso problema del pianeta, oggi che è 
la Giornata della Terra

È dal 1970 che ogni anno il 22 aprile si celebra la Giornata della Terra, una ricorrenza internazionale istituita per fare informazione sullo stato dell’ambiente, su come inquinare meno e preservare gli ecosistemi. Sono infatti passati decenni da quando gli scienziati hanno capito che le attività umane stavano cambiando gli equilibri climatici e ambientali del pianeta, con conseguenze gravi per molte specie animali e in primo luogo proprio per le persone.

Per chi ancora non avesse del tutto chiaro di cosa stiamo parlando (non c’è nulla di male, sono argomenti complessi) abbiamo messo insieme 10 domande e risposte da cui cominciare, con la possibilità di approfondire cliccando sui link nel testo. Partendo proprio dalle basi.

1) Effetto serra, cambiamento climatico, riscaldamento globale. Sono la stessa cosa?
L’effetto serra è un fenomeno naturale che ha reso possibile la vita sulla Terra. Ne sono responsabili alcuni gas presenti nell’atmosfera, come l’anidride carbonica: trattengono parte delle radiazioni emesse dal Sole (quelle infrarosse) e mantengono temperature sul pianeta che lo rendono vivibile. Di solito però quando si parla di effetto serra ci si riferisce alla sua intensificazione dovuta alle emissioni di gas serra prodotte dalle attività umane, che stanno causando un aumento della temperatura media globale. Il riscaldamento globale appunto.

“Cambiamento climatico” è un’espressione più ampia, che comprende anche altri fenomeni legati in qualche modo all’aumento della presenza di gas serra nell’atmosfera e al conseguente aumento delle temperature. L’innalzamento del livello degli oceani, per esempio.

Secondo alcuni esperti dovremmo parlare invece di “emergenza climatica”, per trasmettere meglio l’idea che il cambiamento climatico è una cosa grave e urgente, di cui dovremmo preoccuparci e occuparci di più … leggi tutto

Una innovazione che coniuga crescita e sostenibilità (ilsole24ore.com)

di Cesare Avenia e Ginevra Bruzzone

Una questione chiave per la politica pubblica, 
guardando oltre l’emergenza, è come conciliare 
il perseguimento della sostenibilità ambientale 
con la crescita economica.

Assicurare la crescita resta fondamentale per creare prospettive di lavoro, garantire la stabilità macroeconomica e mettere a disposizione risorse per le politiche di coesione a sostegno dei più svantaggiati, anche nel contesto della doppia trasformazione ecologica e digitale.

Comprendere il contributo alla sostenibilità ambientale che può venire dal funzionamento concorrenziale del mercato aiuta a capire dove occorre il supporto degli strumenti, europei e nazionali, di regolazione e intervento pubblico. Uno studio realizzato da un Gruppo di lavoro Assonime e pubblicato nei giorni scorsi (Note e studi n. 5/2021) ha analizzato in questa prospettiva le esperienze di alcune delle principali imprese operanti in Italia nei vari settori.

Lo studio evidenzia che conciliare la sostenibilità con la competitività, e quindi con la crescita, fa ormai parte delle dinamiche concorrenziali. Emerge inoltre che l’innovazione, tecnologica e organizzativa, di prodotto e di processo svolge un ruolo chiave per evitare il trade-off tra sostenibilità e redditività. Molte imprese, investendo nel miglioramento dell’efficienza energetica di impianti ed edifici, hanno ridotto i costi operativi.

L’intelligenza artificiale viene utilizzata per diminuire l’impatto ambientale dei processi produttivi, aumentando al contempo la produttività, come ben evidenziato, per trasporti e logistica, dall’esperienza della digitalizzazione del porto di Livorno. Spesso l’innovazione deriva dalla cooperazione intersettoriale.

Le tecnologie satellitari forniscono alle imprese agricole gli strumenti per consumare meno risorse e ridurre emissioni e inquinamento. Il machine learning rende più prevedibile la produzione di energia da fonti rinnovabili, favorendone l’integrazione nel sistema elettrico … leggi tutto

Mercati, finanza e speculazione: qualche consiglio a Joe Biden (valori.it)

di Andrea Baranes

Una finanza che torni ad essere al servizio 
dell'economia.

Obama ci aveva provato, Trump aveva fatto marcia indietro. Biden dovrà lottare contro le lobby

È già stato indicato come il ritorno del “big government. Parliamo del piano di Biden per rilanciare l’economia statunitense dopo la pandemia. Duemila miliardi di dollari (qualcosa come l’intero PIL dell’Italia) per investimenti in infrastrutture. Strade, ponti, ferrovie, ma anche “infrastrutture umane”, ovvero ricerca e formazione. E interventi per contrastare i cambiamenti climatici, a seguito del rientro nell’Accordo di Parigi. Dopo la decisione del suo predecessore, Donald Trump, di tirarsi fuori.

Sul lato delle entrate, si parla di una tassazione minima delle multinazionali – una proposta discussa in termini diversi anche dall’altro lato dell’Atlantico – e di rinforzare il contrasto ai paradisi fiscali e all’evasione ed elusione fiscale. Proposte che permetterebbero di reperire risorse e di andare nella direzione di una maggiore regolamentazione delle attività finanziarie.

Biden ponga la finanza al servizio dell’economia reale

Sì, perché è fondamentale un intervento pubblico per fare ripartire l’economia su binari diversi da quelli seguiti nel recente passato. Ma è altrettanto importante che la finanza privata faccia la sua parte. Fino a oggi, questo non è avvenuto. La Federal Reserve ha immesso montagne di liquidità, ma questa, come avvenuto anche in altre parti del mondo, solo in minima parte è passata dal sistema finanziario all’economia reale.

Le Borse sono ai massimi storici, le grandi banche segnano profitti da record, ma disoccupazione e sistema produttivo non tengono il passo … leggi tutto

Nasciamo tutti già inquinati (internazionale.it)

di (Traduzione di Albertine Cerruti)

Questo testo è un estratto del libro “Immunità. 
Vaccini, virus e altre paure” 
(Luiss University Press 2021).

È difficile riuscire a leggere un qualsiasi resoconto storico sul vaiolo senza imbattersi nella parola sporco. Nel diciannovesimo secolo, il vaiolo era in larga misura considerato una malattia favorita dalla sporcizia, ragion per cui si supponeva che fosse perlopiù una malattia dei poveri.

Secondo la teoria miasmatica, un buon numero di malattie contagiose era causato dall’aria malsana, inquinata da escrementi o da materia in decomposizione. Le condizioni sanitarie dei poveri delle città rappresentavano una minaccia per la classe media, che serrava le finestre di casa per tenere fuori l’aria che esalava dai bassifondi. Si riteneva che lo sporco fosse responsabile non solo dei malanni, ma anche dell’immoralità. “Impura! Impura!” si lamenta l’eroina di Dracula quando scopre di essere stata morsa dal vampiro, e la sua disperazione riguarda il destino della propria anima quanto quello del proprio corpo.

La teoria miasmatica alla fine venne soppiantata da quella microbica, che costituisce un passo avanti nella comprensione della natura del contagio, anche se l’ipotesi fondata sullo sporco non era del tutto sbagliata o inutile. Il liquame grezzo che scorre per le strade senza dubbio può diffondere alcune malattie, benché il vaiolo non sia una di queste, e le misure d’igiene ispirate da questa teoria ridussero sensibilmente l’incidenza di colera, tifo e peste. Una delle più significative fu quella dell’acqua potabile. La deviazione del fiume Chicago, per esempio, progettata per non far arrivare il liquame rovesciato nelle sue acque direttamente nel lago Michigan, a cui la città attingeva per rifornirsi di acqua potabile, presentò evidenti benefici per i cittadini di Chicago.

Finché un bambino prende solo il latte materno ci si può godere l’illusione di un corpo che non è entrato in relazione con le impurità dell’agricoltura e dell’industria

Ora che è trascorso molto tempo dalla deviazione di quel fiume, le mamme che incontro sulle spiagge del lago Michigan non si danno più tanto pensiero dello sporco. La maggior parte di noi ritiene che la sporcizia faccia bene ai bambini, mentre alcune sono circospette nei confronti dell’erba nei parchi, che potrebbe essere stata trattata con sostanze chimiche tossiche. È molto comune tra le persone come me l’idea che le tossine, più dello sporco o dei germi, siano la causa ultima di molte patologie.

Le tossine che ci preoccupano spaziano dai residui dei pesticidi allo sciroppo di mais con alti quantitativi di fruttosio, e tra le sostanze particolarmente sospette si annoverano il bisfenolo A che riveste l’interno delle nostre lattine, gli ftalati contenuti negli shampoo e il Tdcpp presente nei nostri divani e materassi … leggi tutto