Dieci proposte per salvare il lavoro di cura (ingenere.it)

Il lavoro domestico in Europa rappresenta il 4% dell’occupazione totale. Ne parliamo con Andrea Zini, vice presidente di Assindatcolf ed Effe, che hanno appena presentato dieci proposte per un welfare che sostenga caregiver e famiglie

Non si tratta solo di manutenzione e pulizia delle case, il lavoro domestico riguarda l’assistenza ad anziani, disabili, malati e in Europa è un settore che rappresenta il 4% dell’occupazione totale, con 8 milioni di lavoratori regolari e chissà quanti irregolari, e 5 milioni di nuovi potenziali posti di lavoro. Sono i dati appena diffusi dal Libro Bianco del lavoro domestico che Assindatcolf, Associazione nazionale dei datori di lavoro domestico ed Effe, Federazione europea dei datori di lavoro domestico hanno presentato alla vigilia delle elezioni europee per chiedere un pieno riconoscimento del settoreleggi tutto

L’onda verde e la tempesta nera (voxeurop.eu/it/)

All’indomani delle elezioni europee che hanno visto progredire Verdi e liberali e l’estrema destra, è giunto il momento delle proposte, delle soluzioni, della forza dei progetti transnazionali e del necessario rinnovamento democratico.

Catherine André

Dal voto europeo è uscita un’altra Europa: appare chiaro che i cittadini europei si interessano alla politica e che le preoccupazioni sul futuro dell’Europa sono vive e vegete.

Rispetto alle precedenti elezioni per il Parlamento Ue, l’affluenza alle urne è in netto aumento in 20 paesi su 28: 50,2 per cento contro il 42 per cento registrato nel 2014. E va sottolineato che sono i giovani ad essere andati a votare e sono stati proprio loro i primi fautori dell’ondata verde emersa in molti paesi.

Sono questi giovani che hanno trasformato in voti l’appello ripetuto negli ultimi mesi agli adulti e ai politici, portato in piazza durante le manifestazioni di studenti e liceali che ha fatto eco a Greta Thunberg, la liceale svedese di soli 16 anni diventata il volto della lotta al cambiamento climatico … leggi tutto

Quelli che al bancomat non ci possono andare (corriere.it)

Si chiama «esclusione finanziaria», quando non puoi accedere al tuo conto o a un mutuo, con ciò che ne segue. L’Italia è otto volte peggio della Francia

di Paolo Riva

Controllare il proprio conto corrente, vedersi accreditato lo stipendio, chiedere un finanziamento o accendere un mutuo. Sono azioni considerate normali. Più o meno difficili, ma sostanzialmente normali. Eppure, per tanti italiani, non lo sono affatto perché, nel nostro Paese, l’esclusione finanziaria è un problema. Ma cos’è esattamente questo fenomeno? E come può essere misurato? «C’è esclusione finanziaria – spiega il direttore generale di Banca Etica Alessandro Messina – ogni volta che l’impossibilità o la difficoltà di accedere ai servizi finanziari ha delle ripercussioni sulla vita sociale di un cittadino» … leggi tutto

Libia (GD 16/04/2019)

Basta con la retorica razzista di una presunta invasione migratoria. Basta con “riflessioni” dimenticando che chi scappa lo fa da una guerra schifosa

Basta inoltre con l’incapacità di malfidati al governo, incapaci di non sapere (fingendo, chiaro) la differenza giuridica tra migranze e profughi da conflitti.

Nel caso accada una richiesta d’aiuto – ripeto il se – oltre che ad una Procura italica, la competenza di un rifiuto accoglitivo riguardera’ anche il Tribunale dell’Aia per crimini umanitari.

Ma davvero qualcuno pensa che siamo tutti cretini?

Crisi libica e ridicolaggini nostrane (GD 12/04/2019)

 A cosa servono due ministri (esteri e difesa), pagati profumatamente, che non hanno parola su quanto acccade?

Dopo la puzza il finto presidente del consiglio li convoca.

L’ansia, per un possibile pericolo di un’esplosione di sbarchi, sbalza ogni ratio di gestione della catena di comando e occupa ogni grado di responsabilità, assumendosela in pectore.

Grande pena. Li avete voluti, e pazienza per i lager in terra di guerra.

Libia:Salvini, approfondire ruolo Francia (ANSA)