Il Decreto sicurezza bis è diventato legge. E non è una pagina di civiltà nella storia della nostra repubblica (articolo21.org)

di Roberto Malini

Il Decreto sicurezza bis è diventato legge e non è una pagina di civiltà nella storia della nostra repubblica. EveryOne Group si è battuto con ogni energia per dialogare con i deputati e i senatori italiani, alla ricerca di qualcuno che non avesse ancora smarrito il senso della Costituzione, della democrazia e dei diritti inalienabili.

Dopo il nostro appello, alcuni parlamentari ci hanno risposto, ma abbiamo percepito fin dal principio che le speranze di evitare che il testo diventasse legge erano scarse, forse nulle.

Nessuno, oggi, vuole far crollare il governo, perché, al di là dei proclami, sono pochi i politici del nostro Paese capaci di rinunciare ai privilegi di una poltrona per difendere ideali e princìpi. Il senatore del Movimento Cinque Stelle Giovanni Endrizzi ci ha chiesto di spiegare la nostra posizione … leggi tutto

Decreto Sicurezza-bis, Amnesty: “Forte preoccupazione per norme che criminalizzano solidarietà

Approvazione Decreto Sicurezza-bis: Amnesty International “forte preoccupazione per norme che criminalizzano solidarietà”

Esprimiamo profonda preoccupazione per i contenuti del Decreto Sicurezza-bis, su cui è stata votata la fiducia oggi. Un atto che si posiziona contro il senso stesso di civiltà, un provvedimento figlio del clima di odio che è stato consapevolmente fomentato in questi ultimi mesi.

Al di là delle singole norme, quello che ci preme evidenziare è il chiaro intento che il decreto persegue: limitare e scoraggiare la società civile dal combattere per i diritti di tutti … leggi tutto

Sos della Open Arms a Bruxelles: “Fateli sbarcare” (euronews.com)

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121 migranti, fuggiti dalla Libia su un barcone e soccorsi dalla nave della ong spagnola Open Arms, sono ancora lì, in mezzo al mare, tra Lampedusa e Malta, in attesa di un porto sicuro.

Giovedì scorso i ministri Salvini, Toninelli e Trenta avevano firmato un divieto di ingresso in acque italiane. La disponibilità ad accoglierle i richiedenti asilo era arrivata sabato dal sindaco di Valencia, Joan Ribòleggi tutto

Metà dei Paesi Ue applica agli assorbenti igienici la tariffa di sigarette e alcolici (voxeurop.eu)

Il governo spagnolo ha annunciato nel bilancio 2019 l’intenzione di ridurre l’Iva sugli assorbenti. Dal 2007 le normative europee consentono di ridurre la cosiddetta Tampon Tax, o tassa sugli assorbenti, benché Paesi come Ungheria, Svizzera e Danimarca continuino ad applicarla.

In Ungheria, quando acquistano prodotti igienici femminili, le donne pagano circa il 27 per cento di Iva. In Irlanda gli stessi articoli sono esenti da tasse. Altri Paesi come Spagna e Francia applicano agli assorbenti un tasso inferiore. Nel suo bilancio per il 2019, il governo spagnolo ha promesso di ridurre la tassa portandola dall’attuale 10 al 4 per cento.

Da quando nel 2007 l’Unione europea (Ue) ha autorizzato i vari Paesi a emendare la cosiddetta Tampon Tax fino a un minimo prestabilito, molti hanno deciso di adeguarsi, mentre altri hanno mantenuto i prodotti igienici femminili nella stessa fascia di Iva di altri articoli non indispensabili … leggi tutto

Battaglia: «Non lasciamo solo chi chiede di essere accompagnato alla morte» (ildubbio.new)

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Intervista a Luisella Battaglia, filosofa e bioeticista. «Prospettando le ragioni di entrambe le posizioni abbiamo dato un segnale importante di pluralismo, il nostro ruolo istituzionale è quello di animatori del dibattito e consulenza»

Luisella Battaglia dal 1999 è una delle componenti del Comitato che afferisce alla Presidenza del Consiglio e non nasconde la sua soddisfazione per un documento che riporta all’attenzione, con una complessità davvero rara, un tema di scottante attualità.

Non solo il suicidio assistito, ma in generale come la società, la politica, la cultura si debbano porre rispetto a questioni che vengono spesso affrontate sulla base di schieramenti l’un contro l’altro armati. Battaglia, che è ordinaria di Filosofia morale, nel 1993 ha dato vita anche all’Istituto italiano di bioetica, con lo scopo – ci spiega «proprio di superare le contrapposizioni ideologiche, la logica settaria» … leggi tutto

Accoglienza migranti: i quattro fallimenti del decreto Sicurezza (valori.it)

di Rosy Battaglia

Meno lavoro, più irregolari, danni erariali e settore in mano ai big for profit. Le riforme volute da Salvini si stanno rivelando un boomerang antieconomico

Il decreto Sicurezza fallisce quattro volte. Ha fatto aumentare gli immigrati irregolari, crea possibili danni erariali dovuti ai ricorsi per la ambigua applicazione della legge, provoca la perdita di migliaia di posti di lavoro. E lascia la gestione dei centri di accoglienza alle holding più grandi, come Ors Italia e Gepsa, in grado di operare tagli drastici ai costi di gestione. Non incide invece, su infiltrazioni mafiose e corruzione.

Intanto, sul tavolo, ci sono vertenze sindacali per 4.200 nuovi disoccupati o lavoratori costretti ad accettare il demansionamento. Medici, mediatori culturali, infermieri, insegnanti di italiano. Giovani, competenti e «italiani» , che potrebbero salire a 18mila nel giro di qualche mese, secondo Cgil Funzione Pubblica che annuncia a Valori una mobilitazione nazionale per settembre  … leggi tutto

Pena di morte, “L’Africa non uccide più”, un libro racconta il cammino del Continente verso l’abolizione delle esecuzioni (repubblica.it)

di STEFANO PASTA

Nel 1989 Capo Verde era l’unico Stato africano ad aver abolito la pena di morte; oggi, tra paesi abolizionisti de facto e de jure, l’omicidio legalizzato resiste solo in dieci nazioni.

Dopo l’Europa, il continente nero si candida a diventare il secondo senza pena di morte. “L’Africa non uccide più” (Infinito Edizioni) di Antonio Salvati della Comunità di Sant’Egidio racconta questo cammino con una mappa completa, paese per paeseleggi tutto

Trump ordina la ripresa delle condanne a morte: «Lo dobbiamo alle vittime» (corriere.it)

di Giuseppe Sarcina

Il Dipartimento di Giustizia dispone la ripresa delle esecuzioni capitali nelle prigioni federali che erano sospese da 16 anni. Una mossa in contrasto con le condotte adottate dai vari Stati

Torna la pena di morte anche a livello federale. Il ministro della Giustizia Usa, William Barr, annuncia che a partire dal prossimo dicembre «verranno eseguite cinque sentenze capitali». In America la massima punizione fa parte del codice penale di 29 Stati su 50. Ma il «boia federale» era stato messo a riposo nel 2003, quando venne ucciso il detenuto Louis Jones condannato per il rapimento, lo stupro e l’assassinio di una giovane donna appena arruolata nell’esercitoleggi tutto