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Quelli che al bancomat non ci possono andare (corriere.it)

Si chiama «esclusione finanziaria», quando non puoi accedere al tuo conto o a un mutuo, con ciò che ne segue. L’Italia è otto volte peggio della Francia

di Paolo Riva

Controllare il proprio conto corrente, vedersi accreditato lo stipendio, chiedere un finanziamento o accendere un mutuo. Sono azioni considerate normali. Più o meno difficili, ma sostanzialmente normali. Eppure, per tanti italiani, non lo sono affatto perché, nel nostro Paese, l’esclusione finanziaria è un problema. Ma cos’è esattamente questo fenomeno? E come può essere misurato? «C’è esclusione finanziaria – spiega il direttore generale di Banca Etica Alessandro Messina – ogni volta che l’impossibilità o la difficoltà di accedere ai servizi finanziari ha delle ripercussioni sulla vita sociale di un cittadino» … leggi tutto

Adeguamento statuti: 3 agosto, scadenza formale o scadenza perentoria? (vita.it)

Parte la serie di approfondimenti sul tema degli statuti elaborati dall’avvocato Mazzullo, componente del Consiglio Nazionale del Terzo Settore. I rimanenti 4 moduli on line ogni venerdì pomeriggio a partire da settimana prossima

di Alessandro Mazzullo

Come noto, entro il 3 agosto 2019[1], ODV, APS e ONLUS sono chiamati ad adeguare i propri statuti alle nuove norme del Codice del Terzo Settore (art. 101, comma 2). Che significato ha questo termine e quali conseguenze implicherà? Le riflessioni che seguono sono il frutto dei ragionamenti svolti in un recente Convegno a Bergamo e del fruttuoso confronto con professionisti e studiosi che si occupano da tempo della materia. Vista l’importanza e l’imminenza del 3 agosto, ritengo utile cominciare a mettere a fattore comune questi ragionamenti. Ma, ancora di più, mi preme lanciare un segnale d’allarme sulla necessità di un chiarimento del quadro normativo complessivo la cui farraginosità, complessità e contraddittorietà rischia ora di ripercuotersi gravemente sugli enti del Terzo Settore italiano interessati da una riforma giusta che necessita di essere completata! … leggi tutto

Rdc per gli stranieri? Quasi impossibile ottenerlo (lavoce.info)

Per ottenere il reddito di cittadinanza gli stranieri devono certificare il possesso di alcuni requisiti aggiuntivi. Si tratta però di condizioni molto difficili da accertare, spesso anche nei paesi Ue. Si avrà un’applicazione rigida o equa della norma? di Raffaele Lungarella

Condizioni aggiuntive per gli stranieri

Il decreto legge su reddito di cittadinanza e quota 100 (il n. 4 del 28 gennaio 2019, convertito con legge 28 marzo 2019, n. 26) contiene una norma, aggiunta al testo originario, che restringe le possibilità per gli stranieri di ottenere il sussidio monetario. La sua introduzione è stata accettata dal M5s, ma ad avvantaggiarsi della sua applicazione rigida sarà la Lega, che l’ha voluta come un tassello della sua politica di contrasto dell’immigrazione … leggi tutto

Se i rifugiati danno posti di lavoro agli italiani (lavoce.info)

 Francesco Amodio, Angelo Martelli e Maria Chiara Paoli (16.10.18)

Prima di cancellare la rete Sprar, il governo dovrebbe procedere a una rigorosa valutazione. Non solo per raccogliere dati certi su richiedenti asilo e rifugiati accolti. Ma anche per calcolare il valore dell’indotto generato dai centri accoglienza.

Il sistema Sprar e l’economia locale

Il 24 settembre il consiglio dei ministri ha approvato all’unanimità il cosiddetto decreto Salvini su immigrazione e sicurezza. Tra le altre cose, prevede di ridimensionare il Sistema per l’accoglienza dei richiedenti asilo e dei rifugiati (Sprar), che cambierà nome e sarà d’ora in poi limitato solo a chi è già titolare di protezione internazionale o ai minori stranieri non accompagnati.

Il vicepresidente dell’Associazione studi giuridici sull’immigrazione, Gianfranco Schiavone, ha dichiarato: “Cancellare l’unico sistema pubblico di accoglienza che funziona appare come uno dei più folli obiettivi politici degli ultimi anni. Che ne sarà di quelle piccole e funzionanti strutture di accoglienza già esistenti e delle migliaia di operatori sociali, quasi tutti giovani, che con professionalità, lavorano nello Sprar?”. Le sue parole sollevano la questione dell’impatto dei centri di accoglienza sull’occupazione e, più in generale, sull’economia locale … leggi tutto