I bambini di Golzow (ilpost.it)

Il New York Times racconta come i rifugiati siriani hanno ridato vita all’economia e salvato la scuola di un piccolo comune della Germania dell’est

«I siriani hanno salvato la nostra scuola», ha detto Frank Schütz, sindaco di Golzow. Golzow è un paese di 820 persone che si trova nella Germania orientale, in Brandeburgo, proprio al confine con la Polonia, dove l’estrema destra è piuttosto radicata: qui, alle ultime elezioni, una persona su quattro ha votato per il partito neonazista Alternativa per la Germania (AfD) … leggi tutto

Accademia e depressione (iltascabile.com)

di

Un bilancio sul rapporto tra disagio mentale e gestione neoliberale dell’università.

Nel 2009 la sociologa britannica Rosalind Gill firmava un saggio inusuale, i cui dati – ammetteva in uno dei primissimi paragrafi – mancavano del tutto di scientificità. L’autrice affermava anche, in una postilla finale, che il testo era andato vicino al non essere scritto affatto, dal momento che aveva temuto a lungo che il suo contenuto potesse venire giudicato non solo irrilevante, ma addirittura “osceno” e “narcisistico”.

C’erano insomma elementi più che sufficienti per considerarlo un contributo alquanto inusuale al volume accademico nel quale si inseriva, pubblicato da un prestigioso editore. Perché mai un’affermata studiosa avrebbe dovuto mettere a rischio la propria reputazione per dare alle stampe un saggio del genere? Il titolo ricordava più l’incipit di una confessione che quello di una ricerca per addetti ai lavori – recitava, testualmente: “Rompere il silenzio. Le ferite nascoste dell’università neoliberale”.

L’aggettivo neoliberale, come tutte le parole di fronte alle quali si inizia ad annuire nervosamente perché chiunque sembra usarle ma nessuno pare conoscerne l’esatto significato, potrebbe facilmente suscitare delle perplessità … leggi tutto

La scuola è politica (leparoleelecose.it)

di Simone Giusti, Federico Batini, Giusti Marchetta, Vanessa Roghi

[Esce oggi per effequ La scuola è politica, a cura di Simone Giusti, «un saggio in forma di dizionario si intende offrire, voce per voce, uno strumento per declinare politicamente la scuola e aiutare a costruire una scuola che sia davvero, un giorno non troppo lontano, laica, popolare e democratica». Proponiamo le prime due voci del “sillabario”: Adulti di Simone Giusti e Bullismo di Federico Batini].

Adulti di Simone Giusti

Gli adulti fanno e disfanno la scuola ogni giorno, seduti in Parlamento o nelle loro auto, mentre accompagnano i figli alla prima ora di lezione. Agli adulti appartiene ogni discorso sulla scuola – compreso quello che facciamo in questo libro – e da loro discende ogni decisione. Gli adulti stanno in cattedra, poi scendono e tornano a casa, mentre altri adulti rimettono in ordine le aule, oppure le ristrutturano, ne progettano di nuove, producono l’energia necessaria alla loro illuminazione.

Politici, cittadini (contribuenti ed elettori), lavoratori, nonni, zii e genitori: la scuola è roba loro, e gli altri, i minori – i bambini e gli adolescenti – si limitano ad abitarla, e, quindi, a trasformarla dall’interno, con discrezione, quel tanto che basta per renderla più vivibile e sopportabile … leggi tutto

Gettati 15 miliardi di cibo (avvenire.it)

di Paolo Ferrario

La lotta allo spreco alimentare deve ripartire dalla scuola.

Lo chiedono 6 italiani su 10, stando all’ultimo sondaggio dell’Osservatorio Waste Watcher di Last Minute Market/Swg, che ha “misurato” la sensibilità della popolazione circa un fenomeno che sta assumendo dimensioni più che preoccupanti.

Nonostante che, nel 2018, soltanto l’1% della popolazione abbia dichiarato di cestinare cibo quotidianamente (quattro anni prima lo ammetteva un italiano su sue), lo spreco alimentare, nel nostro Paese, pesa per 700,7 grammi di cibo pro capite a settimana, […] pari a allo 0,88% del Pil, letteralmente gettati via ogni anno.

A questa montagna di cibo (e di soldi), vanno aggiunti gli alimenti sprecati nel circuito della grande distribuzione, stimati in ulteriori 220mila tonnellate all’anno … leggi tutto

La fuga di cervelli vale 21 volte più del taglio dei parlamentari (valori.it)

di Matteo Cavallito

In cinque anni l’emigrazione dei laureati italiani è costata 10,6 miliardi. Una cifra superiore alle singole spese per i provvedimenti-simbolo del governo Lega-5stelle

Nella prima metà del decennio la fuga dei cervelli italiani all’estero è costata oltre 10 miliardi. Una misura della spesa “inutile” sostenuta dall’istruzione pubblica a fronte dell’esodo sempre più massiccio dei laureati verso mete più redditizie, dal Regno Unito (prima destinazione dei laureati italiani espatriati nel 2017 secondo l’Istat: quasi 4.300) alla Germania per tacere del resto del mondo.

Ma anche dei mancati introiti fiscali generati dai lavoratori più qualificati. Il costo complessivo? Di più delle singole spese per i due provvedimenti “simbolo” del governo Lega-5Stelle: il reddito di cittadinanza e quota 100. O, se preferite, fa perdere al nostro Paese almeno 21 (ventuno) volte di più di quanto farebbe risparmiare (in una legislatura completa) il taglio dei parlamentari, ritenuto così indispensabile per Di Maio & Co … leggi tutto

Susanna Tamaro, il nuovo libro Scuola, boomerang promuovere tutti (corriere.it)

di SUSANNA TAMARO

Esce il 5 settembre «Alzare lo sguardo» (Solferino), pamphlet in forma di lettera a una professoressa. Non bocciare i negligenti è solo un rinvio: la resa dei conti arriverà

Gentile professoressa,
grazie per la sua lunga lettera, così ricca di intelligenza e profondità. Il primo sentimento che ho avuto, leggendola, è stato quello di una sottile invidia per i suoi allievi. Ricordando la mia penosa — e per lo più catastrofica — carriera scolastica, non ho potuto fare a meno di pensare a come avrebbe potuto essere diversa se avessi incontrato sul mio cammino una persona come lei.

Nel corso di una vita, avere avuto un professore piuttosto che un altro, un maestro piuttosto che un altro può fare una grande differenza. E la può fare soprattutto per i fragili, per i deboli, per quelli che non hanno alle spalle qualcuno in grado di sostenerli.
Che cos’è l’insegnamento infatti, se non un improvviso «vedersi» tra esseri umani? Il più grande vede il più piccolo e intuisce quale sia la strada da indicargli per permettergli di sviluppare la parte migliore di séleggi tutto

La scuola è una cosa seria perno del nostro riscatto (corriere.it)

di Gian Antonio Stella

Possono bastare, in un contesto così preoccupante per il nostro sistema educativo, gli impegni generici di questi giorni? Lo scetticismo è d’obbligo

Avete mai «smussato un uovo»? C’è chi dice di averlo fatto. E il linguista Massimo Arcangeli, che da dieci anni interroga studenti universitari e liceali per uno studio sull’impoverimento linguistico italiano, dice di averne ricavato «un quadro devastante». C’è chi scrive di «adepti alla vigilanza o alla manutenzione», chi parla di «ernie al discolo», chi spiega il significato della parola alterco con questo esempio: «Non voglio quell’alterco di mio fratello». Da brividi.

Su 196 matricole, un anno, 153 non conoscevano il senso di morigerato, 158 di abulico, 186 di ondivago. Non parliamo di sovranisti da spiaggia che rifiutano («usiamo i nostri!») i numeri arabi. Parliamo della classe dirigente di domani … leggi tutto