AstraZeneca e nesso di causalità (butac.it)

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Su ANSA il 18 ottobre 2024 è uscito un articolo dal titolo:

Covid, riconosciuto nesso di causalità fra vaccino e una morte

L’articolo è abbastanza palesemente frutto di un comunicato da parte di un avvocato coinvolto nel caso, avvocato che viene citato nel testo ma di cui eviteremo di fare il nome.

Nel testo leggiamo:

L’autopsia ha evidenziato che il decesso era avvenuto per miocardite. Il verbale della Cmo è stato trasmesso al Ministero della salute a Roma che ha confermato il giudizio. Il ministero della Salute ha riconosciuto il nesso di causalità tra la somministrazione del vaccino Astrazeneca e il decesso, disponendo la liquidazione di un assegno una tantum alla vedova.

E ancora:

È un risultato importante che apre la strada al riconoscimento dei danni da vaccinazione anti Covid. Tanti i danneggiati dopo la somministrazione del siero che non riescono ad avere diagnosi certe e per questo sono costretti a continue visite specialistiche a loro spese. L’incertezza della diagnosi e le conseguenti difficoltà a stabilire il nesso di causalità con il vaccino, impediscono loro di accedere ai ristori economici. Il riconoscimento del nesso di causalità, apre anche la strada all’azione risarcitoria nei confronti delle case produttrici dei vaccini e a mio avviso anche dello stesso ministero della Salute.

Il fatto che in un singolo caso una commissione abbia riconosciuto un indennizzo sulla base della legge 210/92 – quella che si occupa di  indennizzi per i danneggiati in modo irreversibile da vaccinazioni, trasfusioni e somministrazione di emoderivati infetti – non significa che tutti i casi di soggetti che sostengono di esser danneggiati da vaccino siano impugnabili.

Intanto, andrebbe vista la letteratura medica e le analisi fatte dai periti nel caso specifico, e poi per poter aver accesso a degli indennizzi i danni da vaccino vanno dimostrati. Già in precedenza abbiamo spiegato su queste pagine che la scienza non la fanno i tribunali ma gli studi scientifici.

Nel caso specifico non mettiamo in dubbio che il deceduto sia morto per miocardite, e che la commissione medica abbia ritenuto vi sia un nesso (o di non poter escludere il nesso) con la vaccinazione, ma questo non significa altro, come invece sembra dare a intendere l’avvocato che ha riportato la notizia ai media italiani.

Già nel 2021 era stata emessa una sentenza simile, per la morte del sottoufficiale Stefano Paternò, come riportavamo all’epoca:

La relazione dei consulenti tecnici ha stabilito la sussistenza di una relazione causa-effetto con la somministrazione del vaccino AstraZeneca, ma ciò non implica affatto un problema di sicurezza del vaccino AstraZeneca/Vaxzevria…

Purtroppo la casualità di una reazione avversa straordinaria, che può anche portare in rarissimi casi al decesso, esiste con qualsiasi prodotto, dalla reazione allergica alle noccioline in qualcuno che non ne ha mai mangiata una a quella a un componente di un medicinale che prima non era mai stato assunto.

Può succedere, è triste che succeda, ma questo non significa affatto che il vaccino non sia sicuro o che vadano riviste tutte le diagnosi da possibili reazioni avverse.

Sperando di aver aiutato a far chiarezza, spiace vedere quante testate invece abbiano preferito far pubblicità (gratuita) all’avvocato in questione. Anche per questo il modo in cui certe notizie vengono diffuse andrebbe rivisto, nelle scuole di giornalismo italiane ma non solo.

Utero in affitto, Travaglio sta con la destra: “E’ orripilante”. Cala il gelo nello studio della Gruber

Momenti di tensione, ma anche di divertimento 
in studio, a “Otto e Mezzo“, 

dove sull’utero in affitto è andato in onda lo scontro tra Marco Travaglio e Rosi Braidotti, la professoressa che insegna in Germania.

Ieri sera, però, anche la conduttrice è rimasta di sasso quando il “suo” amatissimo Marco Travaglio ha usato parole forti, fortissime contro l’utero in affitto e in favore della legge approvata dal centrodestra in Parlamento.

Utero in affitto, Travaglio contro Bradiotti

La professoressa Braidotti ha ricordato che due degli 11 figli di Musk sono stati generati con la maternità surrogata: “La Meloni, che ama tanto i satelliti di Elon Musk, forse dovrebbe arrestarlo perché in violazione della legge italiana sulla maternità surrogata. E ricordo, caro Travaglio, che la maternità surrogata è praticata quasi al 90% dagli eterosessuali ed è praticata da Io sono da decenni“.

Travaglio però l’ha raggelata: “Io la trovo una cosa orripilante e “omofobo” lo dica qualcun altro, perché io non lo sono affatto”. Braidotti rilancia e ricorda: “Guardi che la maternità surrogata c’è anche nella Bibbia (forse devo dirlo a Cazzullo questo). Nella Bibbia, c’è Sara, Abramo che fa fare il figlio dalla sorella, da un’amica, dalla schiava, da quello che è”. E Travaglio le ha sorriso ironicamente…

Il senatore, i vaccini e le miocarditi (butac.it)

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Ci è stato segnalato un tweet del Senatore Claudio Borghi (che su Twitter ha bloccato BUTAC da anni), il tweet è questo:

“Un’immagine che riassume bene quanto è stato trovato dallo studio appena pubblicato su Lancet. Sia il vaccino che il Covid possono colpire il cuore. Il Covid lo fa con sintomi più severi ma con guarigione completa. Il vaccino ha sintomi lievi ma sembra che il danno sia permanente” Claudio Borghi

Claudio Borghi l’ha scritto il 4 ottobre, noi eravamo già immersi nel weekend lungo di Bologna visto che il 4 è San Petronio, ma altri hanno subito cercato di spiegare a Borghi che quanto affermava era sbagliato, e che con il suo post diffondeva disinformazione.

Dai colleghi di Bufale.net, che evidentemente non si erano ancora incrociati col senatore, al professor Roberto Burioni, tutti a cercare di spiegare la stessa identica cosa.

@RobertoBurioni
Legge un articolo, non lo capisce (avendo studiato medicina poche ore) e mi dà del bugiardo. Invece io ho ragione: non esiste nessun vaccino (a oggi) che abbia effetti collaterali a lungo termine, se si sa cosa significa “a lungo termine”.

Ma

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Noi non riteniamo sia utile parlare con un soggetto che ci ha preventivamente bloccato dalla sua bacheca anni fa, mentre invece riteniamo sia utile spiegare in maniera il più semplice possibile dove stiano gli errori nel post del senatore.

La primissima cosa da chiarire è che è stato ampiamente riconosciuto, da anni, che esiste un rischio molto raro di miocardite dopo la vaccinazione con vaccini mRNA, soprattutto nei giovani maschi. Nessuno lo nega, e non si tratta di una novità né di un’ammissione recente. Quello però che va detto è che la maggior parte dei casi documentati sono stati lievi e si sono risolti completamente con cure appropriate, come confermato da studi condotti dai CDC e altre istituzioni sanitarie internazionali.

Tutte cose che qui su BUTAC abbiamo spiegato più e più volte. Anche l’infezione da SARS-CoV-2 può causare miocardite, e i casi legati al COVID-19 possono essere più severi rispetto a quelli associati ai vaccini. La malattia COVID-19 può provocare gravi complicazioni cardiache, inclusi infiammazione del cuore e danni duraturi, specie nei soggetti che sviluppano la MIS-C (sindrome infiammatoria multisistemica nei bambini), che è stata osservata come una complicanza rara ma seria nei bambini e giovani che contraggono il virus.

E infatti lo studio di cui parla il senatore Borghi evidenzia proprio come i pazienti affetti da miocardite da vaccino presentino generalmente un decorso clinico più lieve di quelli con miocardite da COVID. Difatti circa l’80% dei casi di miocardite associata al vaccino mostrava sintomi lievi, con solo il 17% dei pazienti che sviluppava un qualche tipo di disfunzione cardiaca (perdita temporanea di funzione del cuore).

Al contrario, i casi di miocardite associata al COVID-19 erano più gravi: il 68% dei pazienti presentava disfunzione cardiaca significativa e l’80% aveva un decorso clinico grave che richiedeva ricovero in terapia intensiva o supporto cardiaco.

Lo studio pubblicato su una testata del gruppo Lancet, eClinicalMedicine, a ottobre 2024 è sicuramente interessante nel suo mostrare come i pazienti che hanno sofferto miocardite da vaccino presentino più spesso cicatrici cardiache, seppur collegate a sintomi più lievi e decorsi più veloci, pertanto ha senso continuare il monitoraggio per portare avanti ulteriori ricerche e studi che possano aiutare a capire meglio la situazione.

Il senatore è pagato dalle tasse di tutti, anche quando scrive su Twitter, BUTAC è un servizio gratuito.

Bologna e il fetore degli sciacalli (diario.world)

di Gregorio Dimonopoli

Sono ore e momenti difficili ma nonostante ciò...

Le gravi conseguenze che chiunque ha visto, vede e vedrà ancora per molto tempo e dovute ad un’ennesima e straordinaria reazione di un ambiente reiteratamente violentato dovrebbero imporci tante riflessioni, non solo sull’accaduto ma, soprattutto, sul futuro della città e le conseguenti scelte urbanistiche che necessariamente metteranno in profonda discussione quelle stesse strade che quotidianamente percorriamo con inerte abitudine.

Dovrebbero essere momenti d’impegno per organizzare a lenire per quanto possibile queste ferite purtroppo non solo alle cose ma anche per la memoria di quella famiglia che ha perso una persona cara.

Ma no, purtroppo non è così.

Ora, si è ulteriormente rinfocolata la canea accusatoria verso il sindaco Lepore, il quale certo merita a mio avviso una lunga fila di critiche per tanti motivi pregressi e di varia natura, ma che non c’entrano con l’eccezionalità di un evento meteorologico estremo.

Mentre si perpetua una costante guerra da mulini a vento grazie a dementi e patetici negazionisti dei cambiamenti si aggiunge anche lo sciacallaggio politico con la scusa delle prossime elezioni regionali, il plurale è d’obbligo.

Nella vicina Liguria ad esempio, anch’essa infatti oggetto di una tornata elettiva, e dove i problemi ambientali non sono mai stati pochi in questi decenni, pare che non ci sia lo stesso cipiglio  giustizialista. Ma questo vale anche per altre regioni governate dal centro destra, proprio in queste ore. Silenzio o meglio omertà. Triste.

Non sarebbe da credere una tale protervia in disprezzo delle sofferenze suddette ed invece dalle pantofole editoriali della Meloni si sparano titoli insultanti, anti storici ed inzuppati dal denominatore comune di un incomprensibile anti comunismo d’antan.

Vediamone alcuni: