La falsa partenza sul test sierologico per la scuola: finora lo ha fatto solo uno su quattro tra prof e personale scolastico (open.online)

Con il monitoraggio partito in ritardo, i dati 
dovrebbero aggiornarsi nei prossimi giorni 
passando dal 25% al 40%, quando però le lezioni 
saranno già iniziate

Era ieri, 7 settembre, l’ultimo giorno per fare il test sierologico (gratuito) prima di tornare in classe. Stando a un primo bilancio basato sui dati di 9 Regioni raccolti da La Repubblica, solo un quarto dei docenti e del personale scolastico si è sottoposto allo screening volontario per il Coronavirus. La data del 7 era stata scelta per avere, in caso di test positivo, il tempo di intervenire con il tampone e l’eventuale isolamento prima che iniziassero le lezioni nelle scuole, il 14 settembre (come da data indicata dal Miur).

Su un totale di 2 milioni di test distribuiti in tutta Italia dal commissario Domenico Arcuri, circa 1,5 kit sono stati riservati a Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia, Liguria, Toscana, Campania, Lazio e Sicilia. Di questi, ne sono stati somministrati solo 365mila.

Il dato non è definitivo. Visto anche il ritardo nella partenza (si è iniziato formalmente il 24 agosto, ma rallentamenti nella macchina organizzativa hanno diluito i tempi), molti docenti e lavoratori hanno preso appuntamento la prossima settimana. Stando alle stime, la percentuale di chi lo avrà fatto potrebbe alzarsi dal 25% a oltre il 40%.

Si stima che dal Lazio, ad esempio, ne hanno fatti in totale 30 mila, ma ne ha fissati altri 20 mila (su un totale di circa 120 mila test a disposizione della Regione) … leggi tutto

I negazionisti li abbiamo visti all’opera nell’Olocausto e nei genocidi: ora basta (globalist.it)

di Giuseppe Costigliola

Vedere le immagini di migliaia di persone 
riunite in piazza per manifestare contro 
l’esistenza del virus che nel mondo ha 
ucciso quasi un milione di persone è una 
cosa che fa raggricciare.

Fa raggricciare il cuore, al pensiero dei tanti che hanno perso un amato a causa del Covid-19: il dolore e il lutto che si portano dentro viene come sfregiato dalle facce idiote e dalle grida imbelli di quegli sciagurati sciamanti nelle strade assolate della capitale. Fa raggricciare il cervello, al pensiero della pericolosità di questa gente.

Pericolosità duplice, poiché da un lato simili eventi seminano veleno e confusione in un momento di grande, generale fragilità, strizzando l’occhio ai più deboli d’intelletto e di sentimenti, e così dilaniando ancor più un corpo sociale che mai come ora avrebbe bisogno di unità d’intenti e di coesione per superare la tragedia che l’ha colpito.

Pericolosità materiale, poiché questi insensati si riuniscono in gregge violando le più ovvie norme anticontagio, mettendo in pericolo non solo essi stessi, ma diventando schegge impazzite di contagio. Infine, lo spettacolo indecoroso di ieri, andato in scena nelle piazze di mezzo mondo, fa raggricciare l’anima, al pensiero che la specie umana cui apparteniamo sia così ricca di scervellati.

Costoro esistono solo in negativo. Negano per amor di negazione, trovano la propria identità per sottrazione (io “sono” in quanto diverso da te), caratteristica tipica dei poveri di spirito e d’intelletto, dei violenti dei razzisti e degli xenofobi – in una parola, degli stolti e degli incivili. Chi si limita a negare, a scagliarsi con asinina convinzione contro un’idea, contro un fatto, contro una realtà accertata, sempre e comunque, non è in grado di sostenere un dialogo, di intrattenere un rapporto umano con l’altro da sé.

Chi nega ostinatamente, pervicacemente, ossessivamente senza mai essere sfiorato dal dubbio, senza mai fermarsi un attimo a chiedersi le vere ragioni del proprio monolitico negare, è un individuo socialmente pericoloso, che rafforza il suo negare aggreggandosi con individui a sé consimili, cementando la propria non-credenza coi riverberi della negazione altrui. Ecco dunque che la scienza, di per sé, va negata. Che la storia va negata. Che l’esperienza e il comune buon senso vanno negati.

Un tale individuo è un incivile, e in quanto tale è un fardello per un consesso sociale, un nemico del vivere insieme, cioè, appunto, della civiltà, che si fonda su regole da rispettare, diritti da assicurare … leggi tutto

Una Silicon Valley ad Agrigento, il progetto che restituisce 100 ‘cervelli’ alla Sicilia (dire.it)

di

"Si chiama Datafactor ed è un polo 
informatico di alta tecnologia" 
spiega in una videointervista alla 
Dire Franco Celletti, amministratore 
delegato di Topnetwork Spa

Un polo informatico di alta tecnologia, con cento figure professionali altamente qualificate, ad Agrigento. Si chiama Datafactor, un progetto targato Topnetwork Spa ed Expleo che verrà presentato proprio nella città siciliana lunedì 7 settembre alle 11, nella sede dell’ex Collegio dei Filippini in via Atenea 270.

Pensiamo che possa essere il momento giusto per provare a fare una piccola Silicon Valley ad Agrigento– dice Franco Celletti, amministratore delegato di Topnetwork Spa, 5 sedi in Italia e 600 professionisti che lavorano sull’analisi dei dati, soluzioni tecnologiche e intelligenza artificiale, nella videointervista all’agenzia Dire- siamo tutti convinti che possa funzionare”.

Spiega Celletti: “Datafactor è una bella sfida, oltre che per l’aspetto tecnologico, perché c’è la volontà di creare una realtà in una regione come la Sicilia e in un comune come Agrigento e provare a riportare le persone siciliane in Sicilia.

Abbiamo provato a capire se c’era la possibilità di creare una realtà specifica in una regione bellissima dove c’è necessità di lavoro. Questo sarebbe il primo caso di una società ad alto contenuto tecnologico fatta da siciliani“ … leggi tutto

Ai negazionisti sfugge il concetto di ignifugo e provano a dar fuoco a una mascherina (senza riuscirci) (globalist.it)

La signora fa molto probabilmente parte 
del 'Popolo delle mamme' e ce l'ha con 
tutti: 

con il Papa, con i satanisti, con i pedofili, con il governo, con chi vuole ‘mettere le mani sui bambini’ con i vaccini obbligatori.

Ripetiamolo tutti insieme: i materiali ignifughi non prendono fuoco. È una lezione che negazionisti, fascisti, antieuropeisti e altre categorie non riescono ben a comprendere. sarà che essendo la scienza un complotto, non si sono dati pena di scoprire cosa significa ignifugo. Oppure hanno una fascinazione per il fuoco che discende dai roghi di libri dei nazisti. Ma sta di fatto che più provano a bruciare cose, più queste si ostinano a non prendere fuoco.

Dannati poteri forti. Hanno ordito l’ennesimo complotto, impedendo a una signora piuttosto agitata che ieri arringava le folle alla manifestazione dei negazionisti di Roma di bruciare la mascherina, ‘museruola’ che impedisce di ‘parlare, gridare, baciarci’.

Il video è uno dei tanti deliri che si sono registrati ieri, tra il tipo vestito da prete che sostiene che il Covid è un complotto per imprimere sulle persone il ‘marchio della Bestia’ (“È scritto nell’Apocalisse”) e la signora con il finissimo cartello ‘Tamponatevi il culo’ (cui molti hanno risposto con un quanto mai azzeccato ‘tamponati il cervello’).

La signora fa molto probabilmente parte del ‘Popolo delle mamme’ e ce l’ha con tutti: con il Papa, con i satanisti, con i pedofili, con il governo, con chi vuole ‘mettere le mani sui bambini’ con i vaccini obbligatori … leggi tutto