Non leggete “il Fango Quotidiano”
Un Paese civile non ha bisogno di forcaioli e bugiardi.
L’angolo fascista
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Probabilmente i nuovi test non saranno disponibili dall'apertura fissata per il 14 settembre, ma l'assessore regionale alla Sanità Raffaele Donini conta di averli a disposizione poco dopo
L’Emilia-Romagna si prepara a fronteggiare i futuri focolai nelle scuole con due milioni di test rapidi. I tamponi-lampo, in grado di indicare in pochi minuti chi e’ contagiato dal Covid-19 e chi no, saranno utilizzati dalle aziende sanitarie della regione quando le scuole apriranno i battenti.
Probabilmente i nuovi test non saranno disponibili dall’apertura fissata per il 14 settembre, ma l’assessore regionale alla Sanita’ Raffaele Donini conta di averli a disposizione poco dopo, magari “entro il mese” in modo da evitare la chiusura di intere scuole in caso di contagi: si aspetta per questo solo l’assegnazione dell’appalto lanciato in tandem con il Veneto di Luca Zaia, per due milioni di tamponi per ognuna delle due Regioni.
“Dobbiamo essere pronti perche’ l’insorgere di focolai, com’e’ accaduto in tutta Europa dove sono cominciate le lezioni non costituisca un pericolo per la salute dei bambini, degli insegnanti e del personale non docente della scuola ma non significhi nemmeno automaticamente la chiusura della scuola” … leggi tutto
L'anno scolastico, in Francia, è appena iniziato, ma diversi studenti sono già a casa.
E altri rischiano di non andarci per un po’. Come i bambini di una scuola elementare vicino a Lione. Questo istituito è uno dei venti attualmente chiusi a causa di casi accertati o sospetti di Covid-19.
Già martedì, gli insegnanti erano stati messi in quarantena dopo essere entrati in contatto con dei colleghi che aveva contratto il virus. Sia le scuole private che quelle pubbliche devono seguire un protocollo.
“Quando si arriva a tre casi accertati, la scuola viene chiusa automaticamente, perché siamo davanti a un cluster, questa è la regola ufficiale. Il caso dell’istituto nel distretto lionese è diverso. Un docente era positivo e aveva avuto contatti con altri già prima dell’apertura della scuola”, sottolinea Jean Brun Vicedirettore dell’Istruzione cattolica della diocesi di Lione … leggi tutto
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