Finalmente liberi: con la nave rigassificatore di Piombino l’Italia non dipende più dalla Russia (ilriformista.it)

di Andrea Ruggieri

Sì al Ponte sullo Stretto. Senza “se” e senza “ma”. 

Il Riformista mette ogni giorno, l’una contro l’altra, le tesi del “sì” e del “no” su un tema divisivo e popolare (eutanasia, autonomia, uccidere l’orsa, oggi la penalizzazione incassata dalla Juventus). Scelta molto “televisiva”. Che vuole favorire il confronto tra tesi opposte e di buon livello. Ma oggi fa un’eccezione: il Ponte ci vede non favorevoli; super favorevoli.

Sarà una sfida  a realizzare un’opera iconica, porterà lavoro e dunque opportunità di futuro al Sud (così si tolgono metri di campo alla criminalità organizzata, altro che le chiacchiere di Scarpinato al Senato), sanerà decenni di dibattito che altrove nemmeno esisterebbe tra chi sostiene l’ovvio (che il Ponte si faccia) e chi difende la ruota di pietra, agitando il “quell’altrismo” o difendendo il fatto che per fare tre chilometri ci si metta un’ora e mezza tra imbarco, tragitto e discesa, anziché tre godibilissimi minuti, consentendo a chi vive a Reggio Calabria di lavorare a Messina, e viceversa, con evidente guadagno persino dei proprietari di casa che vedranno aumentare il valore della loro proprietà.

Evviva il Ponte sullo Stretto. Che si faccia e si faccia fantastico. Ma il Riformista dice “sì” anche a tutte le altre infrastrutture che rendano l’Italia moderna, sicura, più ricca e – come accadrà col rigassicatore di Piombino – indipendente (in questo caso dal gas russo) e dunque padrona del proprio destino.

Più infrastrutture significano più libertà: perciò sosteniamo convintamente il partito del Sì alle opere (che al  Sud annovera la new entry di Roberto Occhiuto Presidente della Calabria, il quale sgomita da 18 mesi per il rigassificatore a Gioia Tauro), contro quello del No, che è ahimè trasversale.

Dell’avversione ideologica di Pd e Cinquestelle sappiamo da tempo: la responsabile ambiente  Pd è contraria al termovalorizzatore come i grillini (evidentemente preferiscono la monnezza per strada e le bollette salate); i quali sul Blog delle Stelle (cadenti) definivano l’ipotesi del crollo del ponte Morandi “una favoletta del partito del cemento che vuole l’inutile Gronda”.

L’unica volta che ho sentito un esponente grillino esaltare un’opera fu quando il Ministro Toninelli (lo è stato davvero, non è uno scherzo,
al massimo un ossimoro) raccontava di imprenditori estasiati dal tunnel del Brennero, che non esisteva. Ma come dimenticare che il Sindaco di Piombino contrario a ospitare il rigassificatore è di Fratelli d’Italia e che sul referendum sulle trivellazioni di qualche anno fa, persino Forza Italia in Puglia sosteneva il No-Triv?

Cari politici, siate ambiziosi, e spiegate le cose alla gente. Vi seguirà. Il futuro dell’Italia è ben più importante di una manciata di voti che ritenete utili alla vostra singola poltrona e carriera. Noi abbiamo talento. Facciamolo fruttare. Altrimenti sarà, per definizione tautologia, uno spreco. Imperdonabile.

FACT-CHECKING / No! Questo aereo non rilasciava le fantomatiche “scie chimiche” per generare un alluvione in Piemonte (open.online)

di Ludovica Di Ridolfi

Si tratta di una teoria del complotto già 
rispolverata in relazione all’alluvione che 
ha devastato l’Emilia-Romagna

Se c’è una cosa da riconoscere ai credenti nella teoria delle scie chimiche, è l’ostinazione: nonostante la tesi secondo cui le scie di condensazione degli aerei siano foriere di sostanze misteriose e pericolose sia stata smentita categoricamente in moltissime occasioni, trovano sempre il modo di ritirarla fuori dal cappello. Ultimamente, lo hanno fatto in relazione alle frane e al maltempo che hanno devastato l’Emilia-Romagna. Fenomeni catastrofici che, a detta loro, sarebbero stati provocati dal rilascio di strane sostanze dal cielo. E che adesso rischierebbero di colpire anche il Piemonte.

Analisi

«ATTENZIONE!! Un aereo stesso stile EMILIA ROMAGNA è partito stamattina ed ha sorvolato per ben 6 ore le zone evidenziate. Vedrete che nel week end ci saranno alluvioni in quella zona!!! Il Piemonte sarà la prossima regione. SCIE CHIMICHE E ARMI DI BIOINGEGNERIA!!!». Questo testo accompagna due immagini. Su una ripresa dall’alto della regione Piemonte, notiamo un ingarbugliato filo blu che rappresenta l’itinerario di volo di un aereo.

La stessa tesi è stata rilanciata anche in altri post, raccogliendo sempre un gran numero di likes, commenti e condivisioni. Gli utenti sostengono sostanzialmente che, come quanto avvenuto per l’Emilia-Romagna (e già smentito), un velivolo sarebbe stato utilizzato per fare operazioni di cloud seeding (inseminazione delle nuvole), causando – secondo la narrazione – l’alluvione. Si tratta, come già spiegato in quell’occasione, di meri copia-incolla della narrazione cospirazionista legata alla teoria delle Scie chimiche (per es. quiquiquiquiqui qui). Un precedente molto simile era avvenuto anche a seguito dell’alluvione nelle Marche del settembre 2022.

Ma vediamo in questo caso specifico perché il racconto non è credibile. Per capirlo, basta verificare le affermazioni sullo stesso portale indicato nelle immagini: Flightradar24, servizio globale di tracciamento dei voli che fornisce informazioni in tempo reale su migliaia di aerei in tutto il mondo.

Il mezzo che ci interessa è l’aereo della compagnia francese Aero-Sotravia: scopriamo che quella (apparentemente) insolita traiettoria che insiste su aree specifiche senza spostarsi di molto ha una spiegazione. Che risiede nel fatto che il mezzo era ufficialmente destinato a riprendere una tappa del Giro d’Italia, la principale corsa a tappe di ciclismo del nostro Paese. Decollato il 14 maggio da Ancona, quattro giorni dopo (nella data indicata dai complottisti) era impegnato a volare da Cuneo a Torino, restando in volo per cinque ore e 52 minuti.

(La risposta del 10 maggio 2023 a un utente: «Television relay aircraft for the Giro d’Italia»)

Come abbiamo spiegato in una analisi precedente, il cloud seeding (tecnologia per stimolare artificialmente la produzione di pioggia all’interno delle nubi) è una tecnica tanto nota quanto poco efficace. Ancora oggi, i risultati sono incerti, soprattutto quando si tratta di prevedere le condizioni atmosferiche in zone ristrette. Difficoltà e costi che aumenterebbero esponenzialmente per influenzare il clima su larga scala, addirittura provocando seri danni in intere regioni, senza peraltro che – per quanto ne sappiamo – esistano motivazioni fondate alla base dell’operazione.

Conclusioni

La teoria delle scie chimiche è stata smentita a più riprese. Ciononostante è stata nuovamente proposta sulla base della traiettoria bizzarra di un aereo, che ha sorvolato a lungo un’area precisa in Piemonte. Strana evoluzione che si spiega considerando che il mezzo era ufficialmente destinato a riprendere una tappa del Giro d’Italia, la principale corsa a tappe di ciclismo del nostro Paese.