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I bambini di Golzow (ilpost.it)

Il New York Times racconta come i rifugiati siriani hanno ridato vita all’economia e salvato la scuola di un piccolo comune della Germania dell’est

«I siriani hanno salvato la nostra scuola», ha detto Frank Schütz, sindaco di Golzow. Golzow è un paese di 820 persone che si trova nella Germania orientale, in Brandeburgo, proprio al confine con la Polonia, dove l’estrema destra è piuttosto radicata: qui, alle ultime elezioni, una persona su quattro ha votato per il partito neonazista Alternativa per la Germania (AfD) … leggi tutto

Che errore dimenticare i benefici del progresso (corriere.itI

di Pierluigi Battista

Finora non sono stati prodotti solo catastrofi e dolore. Per esempio, è drasticamente calato il numero di bambini decimati da fame e malattie

Ha ragione Greta: il pianeta sta attraversando un momento molto buio. Fortuna, però, che il progresso ha portato la luce elettrica, altrimenti staremmo tutti molto peggio, ancora più al buio. E senza l’elettricità, che non è il miracolo ma il prodotto di ingegno, applicazione, scienza, Greta neanche avrebbe avuto a disposizione il microfono delle Nazioni Unite da cui ha lanciato il suo allarme davanti ai potenti del mondo. sotto i riflettori accesi con le prese elettriche, Greta, che ha il merito di dirci che andando avanti così presto manderemo in rovina «questo capolavoro sospeso nel cielo» cantato da Adriano Celentano nel suo allarme in Mi settima quasi una sessantina di anni fa, si arrabbia molto perché chi l’ha preceduta non avrebbe generato che catastrofi e dolore, «rubando» la sua giovinezza e il suo futuro.

Ma questo non è vero, o almeno è molto ingeneroso, perché il progresso così veementemente deplorato ha consentito a tanti sfortunati coetanei africani di Greta di avercelo, un futuro, semplicemente perché sono sopravvissuti alla strage della miseria che mieteva in passato un numero incalcolabile di innocenti: senza il progresso quei coetanei di Greta starebbero tutti sotto terra ancora bambini, nel buio eterno … leggi tutto

Una biblioteca tutta per sé 2019 (hamelin.net)

Una biblioteca tutta per sé ​è un progetto nato nel 2018 per sensibilizzare ragazze e ragazzi delle Scuole Secondarie di Secondo Grado su violenza sulle donne, bullismo, omofobia, educazione alle differenze.

Attraverso le storie – libri, fumetti, film, serie tv, musica – che parlano a (e di) ragazze e ragazzi, si sviluppano percorsi di consapevolezza di sé e delle differenze di genere, di educazione alle emozioni e al corpo.

L’obiettivo è ragionare sugli stereotipi e sui pregiudizi per imparare a smontarli, ed esplorare i sentimenti e le relazioni abitando insieme lo spazio della Biblioteca Italiana delle Donne di Bologna.

Il progetto

Dall’11 ottobre al 13 dicembre 2019, la Biblioteca Italiana delle Donne di Bologna apre ogni venerdì pomeriggio solo per un pubblico under 18.

Durante ogni incontro, ragazze e ragazzi accompagnati da operatori dell’associazione Hamelin, della Biblioteca delle Donne e dell’agenzia di comunicazione Comunicative, discuteranno a partire dalle storie – quelle inserite nella bibliografia del progetto, ma soprattutto quelle proposte da loro – di identità, stereotipi, bullismo e omofobia, violenza di genere, femminismi e storia delle donne.

La partecipazione è libera e gratuita per ragazze e ragazzi dai 14 ai 18 anni … leggi tutto

Leggi qui il programma e tutte le informazioni sul convegno

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Cos’è davvero l’affido familiare (ilpost.it)

A partire dall’inchiesta giudiziaria sul caso di Bibbiano, si leggono e si sentono molte inesattezze e illazioni sugli affidi e la tutela dei minori in Italia. Queste inesattezze sono facilmente individuabili, se si cerca di capire come funziona realmente la cosa di cui si parla.

L’affido provvisorio di minori a una famiglia diversa da quella biologica avviene in situazioni rare, in cui una valutazione collettiva – nella quale hanno un ruolo parti molto diverse e indipendenti: genitori, scuola, assistenti sociali, avvocati, tribunali – ha concluso che le difficoltà ad assicurare al minore un ambiente idoneo sono in quel momento insuperabili.

Il fine ultimo è riunificare ed emancipare la famiglia, non separarla, in modo che il minore possa farvi ritorno in condizioni migliori il prima possibile. Per questo è fondamentale non confondere i singoli casi con il tutto, distinguere i ruoli e le responsabilità dei soggetti giudiziari e di quelli del servizio sociale, considerare non solo i diritti dei genitori ad avere con sé il proprio figlio ma anche e innanzitutto i diritti dei bambini ad avere relazioni familiari sane … leggi tutto

Che fosse o meno una bambina di Bibbiano la gravità per l’uso dei minori non cambia (articolo21.org)

di Antonella Napoli

Nel giornalismo vige un principio che tutti gli operatori dell’informazione sono tenuti a rispettare, pena l’impossibilità di esercitare la professione.

I minori vanno tutelati con ogni mezzo perché “sono persone in divenire, che stanno formando la sua personalità” recitano i manuali deontologici e rammenta il buon senso. Per questo non si può e non si deve rivelarne l’identità raccontando un fatto. Mai. Vale per i giornalisti, ed è sacrosanto.

Dovrebbe valere anche per chi fa politica. I bambini non si strumentalizzano, meno che mai per fare propaganda e racimolare consensi. Per questo, che G. fosse una ‘vittima’ di Bobbiano o meno, la gravità di quanto avvenuto a Pontida non cambia. Anzi, forse è ancor più amplificata dal tentativo subdolo, con i non-detti, di far credere che lo fosse.

Una bambina che doveva ancora superare il trauma dell’allontanamento dalla sua famiglia è stata data in pasto alla folla del ‘prato’ leghista. Si è  trattato di una strumentalizzazione che non poteva “fare il suo bene”, come qualcuno ha avuto il coraggio di affermare, in alcun modo … leggi tutto

Leggi anche: La bambina portata sul palco di Pontida da Matteo Salvini non era di Bibbiano (ilpost.it)

Salvini ricade nel cortocircuito psichico, può vergognarsi di se stesso (huffingtonpost.it)

Il potere della musica: da Juan Diego Flórez una speranza per i bambini del Perù (euronews.com)

Dare un futuro ai bambini più sfortunati: è la missione di Juan Diego Flórez. Nel suo paese natale, il Perù, la star dell’opera offre a migliaia di ragazzi educazione musicale gratuita attraverso la sua iniziativa Sinfonía por el Perú.

Sinfonía por el Perú: una famiglia, una seconda casa, un’oasi di pace

“Per me Sinfonía por el Perú significa una famiglia, il mio futuro, il posto dove ho imparato a essere una persona e un musicista migliore”, dice Matías, 15 anni. “Per me è come una seconda casa e un’opportunità per un futuro migliore“, lo incalza Nicole, 17 anni.

Matías suona il violino, Nicole il contrabbasso … leggi tutto