Chef Rubio deve rimuovere i suoi post contro gli ebrei, “incitamento all’odio, pregiudizio antisemita”: 500 euro per ogni giorno online (ilriformista.it)
L'ordinanza dei giudici
Gabriele Rubini, alias Chef Rubio, dovrà rimuovere alcuni post dai suoi canali social perché ritenuti offensivi nei confronti della comunità ebraica.
L’ordinanza è arrivata oggi, in cui il Tribunale Civile di Roma ha disposto “in via cautelare la rimozione e il divieto di pubblicazione di messaggi diffusi sui social media” da Rubio. A renderlo noto è stata l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.
L’ordinanza contro Chef Rubio, deve eliminare post contro gli ebrei
L’ordinanza interviene in un procedimento d’urgenza, promosso proprio dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. “Il Tribunale, in particolare, ha ritenuto in via di urgenza che i messaggi di recente diffusi sui canali social dal signor Rubini costituiscano ‘dichiarazioni idonee a diffondere il pregiudizio antisemita, che ledono nel loro complesso la dignità e la reputazione della comunità ebraica e come tali sono diffamatorie’, risolvendosi in “incitamento all’odio (‘hate speech’), in quanto diretti intenzionalmente a spingere all’intolleranza verso singoli, persone e gruppi offendendone la dignità, tanto da costituire un pericolo per la loro sicurezza”.
Le sanzioni per Chef Rubio
Nell’ordinanza viene quindi ordinato “al resistente Gabriele Rubini alla rifusione delle spese di lite in favore dei ricorrenti che liquida complessivamente in 5150,00 euro, accessori come di legge”.
Ma prima “fissa la somma di euro 500,00 ex art. 614 bis cpc per ogni giorno di ritardo nell’ottemperanza di questa ordinanza a decorrere dal giorno successivo alla comunicazione del presente provvedimento; inibisce al resistente Gabriele Rubini l’ulteriore diffusione dei contenuti del medesimo tenore di quelli oggetto di rimozione; fissa la somma di euro 500,00 ex art. 614 bis cpc per ogni violazione dell’inibitoria di cui al punto precedente successiva alla comunicazione del presente provvedimento”.
Il commento di Ucei
“Si tratta di una importante riaffermazione dei principi di civile convivenza, e del rispetto della dignità altrui, tanto più rilevante nel quadro di intolleranza e di dilagante antisemitismo, di cui drammaticamente, ogni giorno, si ha conferma. La giurisdizione e lo Stato di diritto devono continuare a essere i punti di riferimento per il presidio di quei principi.
Resta confermato il principio che Ucei è legittimata ad agire a tutela dei diritti e degli interessi dell’ebraismo italiano e delle sue realtà comunitarie in forza delle competenze istituzionali affidate alla sua cura”, si legge nella nota dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane.
I fatti e i post di accusa di Chef Rubio
Era metà maggio quando Chef Rubio ha pubblicato alcune foto dicendo di essere stato massacrato di botte da “terroristi“. Da “ebrei sionisti” che “mi hanno aspettato fuori casa” (vicino Roma). Poi altri dettagli. Erano “in sei”, arrivando a tagliare “i fili del cancello per massacrarmi”. Una denuncia social, con tanto di video con il volto insanguinato, lanciata da Chef Rubio, cuoco e attivista Pro Palestina.