Compiti di cura. La generazione sandwich s’allunga ai nonni (avvenire.it)

di Francesco Riccardi

Marta ha 67 anni, tre figli, due nipotini e una 
madre 90enne. È in pensione da tempo, anche se dà 
ancora una mano in studio al marito 
libero-professionista, oltre a svolgere 
volontariato in parrocchia. 

Mario invece in pensione ci è appena andato, a 62 anni, e la sua giornata ora è divisa tra il supporto al padre di 88 anni la mattina e l’andare a prendere la nipotina all’asilo il pomeriggio. Sono due figure tipiche di quella nuova generazione che potremmo definire “doppio sandwich” a 4 strati, tante sono le classi d’età coinvolte, anziché i 3 della “generazione sandwich” tradizionale già da tempo sotto i riflettori della ricerca sociale.

In cui cresce la presenza maschile, anche se è costituita in larga maggioranza da madri-nonne che restano allo stesso tempo ancora figlie. Figure di riferimento per quei “grandi vecchi” il cui numero è in costante aumento nel nostro Paese.

Una generazione di “acrobate” che, nonostante la minore elasticità, devono rivelarsi più abili persino delle loro stesse figlie – alle prese “solo” con il lavoro e i bambini piccoli – perché impegnate in almeno tre ruoli e altrettanti trapezi tra cui lanciarsi durante la giornata: la cura della casa, l’assistenza ai nipoti per alcune ore e, soprattutto, il sostegno ai genitori, i bis-nonni, non più autosufficienti … leggi tutto

Reddito di cittadinanza: i dati aggiornati (youtrend.it)

di Alice ForlinGiada Pasquettaz

I nuovi dati sul reddito di cittadinanza mostrano 
una spaccatura fra Nord e Sud. Scopriamo tutte le 
richieste, comune per comune
Il 6 novembre 2019 l’INPS ha pubblicato nuovi dati relativi al reddito di cittadinanza, la misura proposta dal M5S, che alle elezioni politiche del 4 marzo 2018 aveva contribuito a fargli raggiungere il 32,7% dei voti. In un precedente articolo avevamo mostrato come nel Mezzogiorno, dove i tassi di disoccupazione (e di consenso verso i 5 Stelle) sono più elevati rispetto al resto d’Italia, ci fosse stato anche il boom delle richieste del reddito di cittadinanza.
Nel suo comunicato l’INPS ha annunciato il raggiungimento di un milione di richieste accolte al 31 ottobre, considerando sia il reddito che le pensioni di cittadinanza, per un totale di 1.027.412 richieste accolte su 1.558.898 presentate, con un tasso di approvazione del 65,9%.
Le regioni del Sud si aggiudicano le prime tre posizioni per richieste accolte, con la Campania (RdC 177.194, PdC 17.731), la Sicilia (RdC 158.675, PdC 17.997) e la Puglia (RdC 84.315, PdC 9.474) … leggi tutto

L’omelia di Francesco nella giornata per i poveri. “Non basta l’etichetta per essere credenti” (articolo21.org)

di Riccardo Cristiano

Da quando c’è Papa Francesco non è inusuale sentir 
parlare di poveri durante le celebrazioni a 
San Pietro. Anzi, poveri, discriminati, perseguitati, 
detenuti, sono divenuti soggetti citati con frequenza. 

Questo può aver giustificato un po’ di disattenzione all’omelia di Francesco in occasione della prima giornata mondiale per i poveri. Eppure questa distrazione è grave, perché come spesso accade Bergoglio ha pronunciato un discorso sorprendente, dal profondo valore culturale. E cosa avrebbe detto di così importante sui poveri? Non c’era bisogno neanche di seguire tutta l’omelia per arrivarci, dato che la prima affermazione sulla quale soffermarsi è arrivata subito. “Oggi, nel Vangelo, Gesù sorprende i suoi contemporanei e anche noi.

Infatti, proprio mentre si lodava il magnifico tempio di Gerusalemme, dice che non ne rimarrà «pietra su pietra» (Lc21,6). Perché queste parole verso un’istituzione tanto sacra, che non era solo un edificio, ma un segno religioso unico, una casa per Dio e per il popolo credente? Perché queste parole? Perché profetizzare che la salda certezza del popolo di Dio sarebbe crollata? Perché, alla fine, il Signore lascia che crollino delle certezze, mentre il mondo ne è sempre più privo?

Cerchiamo risposte nelle parole di Gesù. Egli oggi ci dice che quasi tutto passerà. Quasi tutto, ma non tutto. In questa penultima domenica del Tempo Ordinario, Egli spiega che a crollare, a passare sono le cose penultime, non quelle ultime: il tempio, non Dio; i regni e le vicende dell’umanità, non l’uomo. Passano le cose penultime, che spesso sembrano definitive, ma non lo sono.” Capito? Le cose penultime … leggi tutto

Parlare di diversità umana (iltascabile.com)

di

Il Manifesto della diversità e unità umana, contro 
l'errore sociale, scientifico e culturale del razzismo.

Comunicare saperi, stimolare riflessioni e confrontare punti di vista sulla diversità umana è oggi un compito tutt’altro che semplice. Il problema non sta tanto nella profondità delle conoscenze, quanto in ciò che accade nel mondo in cui viviamo.

Le persistenti difficoltà economiche, e i primi effetti della crisi ambientale, hanno da tempo generato rilevanti flussi migratori dai paesi più poveri e politicamente instabili verso le nazioni più ricche, senza che quest’ultime siano riuscite a sviluppare politiche efficaci per l’integrazione. Questa situazione si inserisce in un quadro globale di forte crescita delle disparità economiche, a causa della quale strati crescenti della popolazione, anche nel mondo occidentale, si trovano in situazione di disagio economico se non di povertà.

Insieme, questi fattori hanno creato un terreno di crescita ideale per la diffusione, in Italia e altrove, di atteggiamenti, ideologie e forme politiche che identificano strumentalmente nei migranti la causa principale dei molti problemi irrisolti sul piano sociale ed economico … leggi tutto

La preside che ha trasformato la scuola peggiore d’Italia in un simbolo di bellezza (rollingstone.it)

di

A Caivano, una delle peggiori piazze di spaccio del Paese, Eugenia Carfora – ospite alla Fondazione Feltrinelli per il lancio di "Stagione Alternativa" – ha dimostrato che la bellezza è la vera alternativa all'illegalità

Eugenia Carfora è la preside dell’Istituto Morano, scuola “di frontiera” costruita in una delle piazze di spaccio più grandi d’Europa: il Parco Verde di Caivano, un complesso costruito negli anni ’80 a pochi chilometri da Napoli.

Qui, tra i casermoni “con i buchi nei muri e le armi sugli alberi”, il tasso di dispersione scolastica è tra i più alti d’Italia e la maggior parte dei giovani proviene da famiglie disastrate dalla droga e dalla camorraleggi tutto

Io, professore e i miei studenti schiavi dell’azzardo (il mattino)

di Davide Morganti

La geografia, i miei alunni, l’hanno imparata non sulle cartine geografiche ma nei centri di scommesse sportive, consultando per ore fogli dove sono stampate decine e decine di partite di calcio internazionale – che include anche incontri e campionati del tutto sconosciuti – con vari tipi di giocate e quote; c’è chi passa interi pomeriggi in questi posti a scrivere, cancellare e riscrivere risultati possibili o forse improbabili.

Molti alunni conoscono città ucraine, norvegesi, moldave, uzbeke perché puntano sulle loro squadre, in classe sarebbe il caso, dunque, di sostituire la mappa geografica (casomai ci fosse) con un tabellone di scommesse da cambiare ogni settimana.

Talvolta succede che citino un fatto storico avvenuto in un luogo, che so, della Germania e lo colleghino ad uno scontro di sedicesimi di finale di Coppa, per esempio, che richiama la località studiata … leggi tutto