di Francesco Riccardi
Marta ha 67 anni, tre figli, due nipotini e una madre 90enne. È in pensione da tempo, anche se dà ancora una mano in studio al marito libero-professionista, oltre a svolgere volontariato in parrocchia.
Mario invece in pensione ci è appena andato, a 62 anni, e la sua giornata ora è divisa tra il supporto al padre di 88 anni la mattina e l’andare a prendere la nipotina all’asilo il pomeriggio. Sono due figure tipiche di quella nuova generazione che potremmo definire “doppio sandwich” a 4 strati, tante sono le classi d’età coinvolte, anziché i 3 della “generazione sandwich” tradizionale già da tempo sotto i riflettori della ricerca sociale.
In cui cresce la presenza maschile, anche se è costituita in larga maggioranza da madri-nonne che restano allo stesso tempo ancora figlie. Figure di riferimento per quei “grandi vecchi” il cui numero è in costante aumento nel nostro Paese.
Una generazione di “acrobate” che, nonostante la minore elasticità, devono rivelarsi più abili persino delle loro stesse figlie – alle prese “solo” con il lavoro e i bambini piccoli – perché impegnate in almeno tre ruoli e altrettanti trapezi tra cui lanciarsi durante la giornata: la cura della casa, l’assistenza ai nipoti per alcune ore e, soprattutto, il sostegno ai genitori, i bis-nonni, non più autosufficienti … leggi tutto