M5s, quelli che prima di essere eletti dichiaravano zero: ecco perché per Draghi il Colle si allontana

di Alessandro Gonzato

Nel 2018 Eugenio Saitta, 30enne catanese, ha 
dichiarato al fisco zero euro. 

Nel 2019, 76.041,54. L’anno scorso 98.471,04. Secondo voi dovrebbe licenziarsi? Nel 2018 anche la collega Flora Frate, coetanea di Napoli, era in miseria, 245,22 euro annui: 67 centesimi al giorno, manco na’ tazzulella e’ cafè. Ora, di euro, ne guadagna 97.928,67, e qualcuno si chiede perché non dia le dimissioni.

Fa lo stesso lavoro del concittadino Alessandro Amitrano, la cui retribuzione è di 98.471 euro ogni 12 mesi e nel 2018 era inesistente. Ciò nonostante aveva intestati una Kawasaki, una Suzuki e un altro scooterone, Sym Sim phony 65.

Fortunato. Nei tre anni seguenti ha comprato un’altra Kawasaki (ha venduto quella vecchia), ha acquistato una Triumph, ha venduto una Mercedes classe A che nel frattempo aveva preso, ha comprato un’Alfa Stelvio ed è diventato socio unico di A.M.A. Medical Srl, ma da questa non ci guadagna praticamente niente: i quasi 100mila all’anno vengono dall’altro impiego.

Quale? Come Eugenio Saitta fa il deputato della Repubblica per il Movimento 5 Stelle. Era grillina anche la Frate prima di passare al Gruppo Misto, poi alla componente Azione+Europa-Radicali Italiani, di uscire dalla componente e di tornare semplicemente nel fritto Misto. Tutto lecito, ovviamente: trattasi di miracolati dalla Casaleggio Associati.

Del nuovo miracolo italiano – c’è chi non guadagnava nulla e chi poche migliaia di euro hanno beneficiato centinaia di parlamentari (la stragrande maggioranza grillini), e 661 di loro (su 945 complessivi) matureranno la pensione il 24 settembre 2022 (dimettendosi prima perderebbero circa 50 mila euro di contributi versati): la fatidica regola dei 4 anni, 6 mesi e un giorno di mandato.

La scadenza naturale della legislatura è fissata appena 6 mesi dopo, e il prossimo giro in virtù del taglio dei parlamentari (e degli zebedei) voluto come bandierina dagli stessi 5 Stelle ci sarà il 36,5% in meno di posti disponibili tra Camera e Senato. Ecco: secondo voi, considerando che molti neanche avevano un lavoro e altri nemmeno una qualifica (altro che pensione!), c’è la minima possibilità che gli onorevoli lascino anzitempo la poltrona e ci facciano votare prima di quella data? 

Non è certo un caso che Giuseppe Conte e Luigi Di Maio siano tra i più strenui oppositori del ritorno anticipato alle urne, nel caso in cui Mario Draghi salisse al Quirinale: non tanto per loro, ché soprattutto Giggino (primo lavoro ministro del Lavoro, secondo lavoro ministro degli Esteri – se si esclude l’esperienza come steward allo stadio San Paolo di Napoli) ha già fatto il salto di qualità, quanto per l’esercito che attualmente possono schierare nelle aule romane e a cui dovrebbero dire «ci spiace, la pacchia è finita» … leggi tutto

Reddito di cittadinanza, Alessandra Ghisleri: “Ha creato un cortocircuito”, Italia rovinata

Alessandra Ghisleri è stata ospite di Tiziana 
Panella a Tagadà, 

dove ha fatto il punto della situazione sulla sfiducia degli italiani sempre più in crescita. “In un mese è aumentata di quattro punti percentuale”, ha affermato la direttrice di Euromedia Research, secondo cui ci sono sempre più persone che hanno paura del futuro e che soprattutto non si sentono tutelate.

Poi c’è il discorso legato al Reddito di cittadinanza, che ha creato un vero e proprio cortocircuito. “La maggior parte degli italiani non lo vede bene – ha confermato la Ghisleri – rispetto a quanti abitanti siamo in questo Paese sono poche le persone che percepiscono il sussidio, con le altre che invece guardano tutti i lati negativi.

Inoltre il dato forte è che dal punto di vista degli imprenditori è diventato molto difficile trovare personale adatto a fare un determinato lavoro. Sono immagini che rompono il cuore, con resort, ristoranti e pizzerie che non trovano persone disponibili e quindi devono rinunciare ad aprire”.

La Ghisleri parla di cortocircuito generato dal Reddito di cittadinanza, la famosa misura per “abolire la povertà” voluta dal Movimento 5 Stelle, perché si è venuta a creare una situazione a dir poco anomala: “In altri settori ci sono persone che invece perdono il lavoro, quindi è come se domanda e offerta non si incontrassero”.

(Mathieu Stern)

L’indagine su chi prende il reddito di cittadinanza senza averne diritto (ilpost.it)

Un'operazione durata mesi in diverse regioni del 
Sud ha portato alla denuncia di quasi 3.500 persone

I carabinieri del Comando interregionale Ogaden che ha giurisdizione su Campania, Puglia, Abruzzo, Molise e Basilicata hanno scoperto 4.839 casi di irregolarità tra i percettori del reddito di cittadinanza, il sussidio che dal 2019 garantisce un reddito minimo a oltre un milione di famiglie in Italia. La truffa ai danni dello Stato è complessivamente di 20 milioni di euro, e ha coinvolto il 12% delle 87.198 persone – 38.450 nuclei familiari – controllate in un periodo compreso tra maggio e ottobre.

Delle persone che percepivano il reddito irregolarmente, 1.338 erano già note alle forze di polizia, 422 avevano precedenti penali, 64 erano stati condannati per associazione mafiosa.

Al termine dell’operazione sono state denunciate 3.484 persone, 60,2% uomini e 39,8% donne, 59,4% italiani e 40,6% stranieri. I sussidi ottenuti illecitamente sono stati revocati. Le persone denunciate sono circa lo 0,1% di quelle complessivamente interessate dal reddito di cittadinanza, che a luglio erano due milioni e 920mila.

I controlli dei carabinieri sono stati mirati nelle cinque regioni su cui ha giurisdizione il comando Ogaden, e hanno scoperto una vasta serie di irregolarità. È stato riscontrato che un numero significativo di quelli che percepivano indebitamente il reddito di cittadinanza appartenevano a gruppi della criminalità organizzata.

Tra questi per esempio Fausto Frizziero, uno dei capi del clan che controlla i traffici illegali nei quartieri napoletani di Chiaia e Posillipo. Durante i controlli sono state individuate cinque persone legate al potente clan Amato-Pagano, dieci affiliati al clan Grimaldi-Vanella Grassi. Altre 25 persone sono affiliate ai clan Nuvoletta, Orlando, Polverino, e De Rosa-Pianese.

La Gazzetta del Sud scrive che tra coloro che percepivano illecitamente il sussidio c’era la moglie di un affiliato al clan Polverino, la moglie del nipote del capo dello stesso clan, la madre di un affiliato agli Amato-Pagano e il fratello di un esponente dei Nuvoletta;  il figlio di uno dei capi del clan Nuvoletta aveva ottenuto 6.500 euro con il sussidio.

La nipote di un boss della famiglia Orlando, ora detenuto, ha intascato in tutto illecitamente oltre 19mila euro … leggi tutto

(Visual Stories || Micheile)