HENRY DAVID THOREAU E IL SENTIERO PER WALDEN (minimaetmoralia.it)

di Sara Massafra

Henry David Thoreau (1817-1862) è stato una 
figura cruciale per la tradizione americana 
del nature writing: 

acuto osservatore dei processi naturali, con la sua rara capacità di unire l’approccio poetico a quello scientifico, il filosofo-scienziato è stato uno dei primi autori a parlare della necessità di preservare la wilderness come riserva di nutrimento intellettuale per l’uomo civilizzato. La sua idea di rapporto con la natura fu rivoluzionaria per l’epoca, grazie soprattutto al contributo dato dal suo testo più universalmente noto Walden: Or Life in the Woods (1854).

Thoureau visse immerso nella natura, isolato dalla presenza di altri membri della sua specie e in costante compagnia di creature non umane, fino al punto di sentirsi parte integrante di questo ecosistema.

La sua “vita improbabile” è stata raccontata di recente dallo scrittore statunitense Michael Sims nel suo Il sentiero per Walden, edito in Italia da LUISS University Press lo scorso anno ed è stata l’occasione per una riflessione intorno alla tradizione americana e poi europea di«scrivere la natura», di cui tuttora risentono un’eco straordinaria soprattutto gli studi tra letteratura e ecologia … leggi tutto

La Rivoluzione francese e noi (iltascabile.com)

di Roberto Paura

Una riflessione sull'eredità del decennio 
rivoluzionario a partire dal saggio di 
Antonino De Francesco Tutti i volti di 
Marianna.

La più grande casa editrice italiana, Mondadori, ha due titoli in catalogo dedicati alla Rivoluzione francese, entrambi nella collana Oscar. Il primo è La rivoluzione francese di Pierre Gaxotte, la cui prima edizione apparve in Francia nel 1928, ma che, grazie alla popolarità dell’autore e a un’edizione ampiamente rivista nel 1970, divenne anche Oltralpe il più grande successo editoriale dedicato alla Rivoluzione nella seconda metà del Novecento.

Il secondo è Cittadini di Simon Schama, uscito in occasione del bicentenario del 1989 e destinato a enorme fortuna internazionale nonostante la mole imponente (1181 pagine nell’edizione attualmente in libreria). Ad accomunare questi titoli è la loro interpretazione degli eventi della Rivoluzione. Gaxotte, che non era uno storico ma un giornalista, apparteneva all’Action française e fu direttore del periodico filo-fascista Je suis partout; il suo libro, pur aggiornato agli sviluppi storiografici dell’epoca, “si proponeva di tirare le somme della tradizione controrivoluzionaria adattandola al quadro politico dischiuso dal dopoguerra”.

Nelle pagine di Schama invece, storico della Columbia University, “la rivoluzione è condannata in blocco” … leggi tutto

Stazioni (audio)

 La Stazione Termini di Roma: 

com’è cambiata nel corso degli anni, la geografia umana che la frequenta, i binari dove partono i treni, gli spazi che ospita; un viaggio raccontato da Tre Soldi”.

Il pressing per riaprire le scuole (quotidiano.net)

di MICHELE BRAMBILLA

Intellettuali, princìpi e realtà

Perché come i bar, i ristoranti e i parrucchieri non riapre anche la scuola? Eppure è “qualcosa di appena più importante e incisiva di una messa in piega o di un cappuccino”, come si legge nelle ultime righe di un appello ospitato ieri dalla Stampa e firmato da Massimo Cacciari e altri quindici intellettuali.

I quali spiegano che le lezioni “in presenza”, cioè con alunni e insegnanti fisicamente presenti in classe, sono meglio di quelle “in remoto”, cioè online, su tablet e computer. Un concetto incontestabile, come è incontestabile che la pace sia meglio che la guerra, la salute meglio che la malattia, il benessere meglio che la miseria.

Non mi permetterei mai di gettare in ridicolo un testo firmato da intellettuali e ospitato da un grande e prestigioso giornale … leggi tutto