di Leonardo Martinelli
Torna visitabile l’unica abitazione ancora esistente dell’autore della “Commedia umana”
La sua giornata iniziava a mezzanotte. Si piazzava su questa poltrona e si allungava sullo scrittoio (che è così piccolo e lui, invece, Honoré de Balzac, appare sempre grosso e imponente nei ritratti). Scriveva, scriveva. Gli bastavano un candelabro e il caffè: tanto caffè, la sua droga.
«Ieri ho lavorato 19 ore e oggi ce ne vorranno 20 o 22. È la scrittura che mi trascina, occorrono 16 o 20 fogli scritti ogni giorno», raccontava in una lettera a Ewelina Hanska, nobildonna polacca, sua amante a distanza … leggi tutto