Inchiesta psichedelica (iltascabile.com)

di

La nuova ondata di ricerche sul potenziale beneficio di psilocibina e LSD: un’intervista a Michael Pollan.

Per molti anni Michael Pollan ha raccontato, e per certi versi anticipato, la nuova consapevolezza alimentare, nei suoi articoli e nei suoi libri. Lo ha fatto in maniera laterale (per quei tempi) e innovativa, diventando un assoluto punto di riferimento sul tema.

Poi si è preso una lunga pausa, durata tre anni, nella quale è partito per un viaggio alla scoperta del Rinascimento psichedelico e, insieme, di se stesso, viaggio anticipato, nel 2015, da un lungo articolo pubblicato sul New Yorker e ora raccontato in un magnifico libro: Come cambiare la tua mente (Adelphi) … leggi tutto

La libertà è avere coscienza della propria oppressione, ci disse Simone Weil (thevision.com)

di Manuel Santangelo

A volte si vorrebbe assistere all’incontro di persone che si reputano in qualche modo affini, pur non conoscendosi tra loro. Simone Weil e Albert Camus non si sono mai visti dal vivo, lei non ha neanche mai letto niente di lui, eppure molti hanno fantasticato su un possibile incontro fortuito tra i due.

Le loro brevi esistenze avrebbero potuto effettivamente incrociarsi tra il maggio e il settembre del 1937, quando entrambi si trovavano a visitare Firenze e dintorni, ma non si imbatterono l’uno nell’altra neanche in quell’occasione. Camus scoprì Weil come autrice qualche tempo dopo la sua morte … leggi tutto

Insultare Camilleri, c’è un limite alla vergogna? Evidentemente no (GD)

  “… in realtà era il fedele vassallo dei vincitori …

Nelle tristi ore nelle quali si piange la perdite di uno dei più grandi intellettuali degli ultimi cinquant’anni ci sono strani (?) parassiti che ancora non hanno accettata la propria, presente e futura, anonima esistenza sputano veleno.

Essere anonimi non è un delitto: tocca a quasi tutti noi. Ma esercitare il vomito pseudo intellettuale, ed ignorante, per tentare di asserire pregiudizi proto fascisti dispiace.

Non sarebbe il momento, proprio no. di creare partizioni del sentire, della riflessione e del riconoscimento verso chi ha rubata l’attenzione di trenta milioni di lettori.

Questo squallido articolo, e mi duole dirlo per un personale rispetto in generale verso le contrarietà di pensieri altrui , suona invece ancor più rancido ed anche con un tempismo non appropriato. Nel lutto!

Auguro il peggio, professionalmente, all’autore di tanta fetida, finta e falsa riflessione.

Leggi (se hai fegato): Camilleri, ottimo scrittore ma cattivo maestro

Memoria ed eredità di un narratore seriale (doppiozero.com)

di Gianfranco Marrone

“La memoria” è il nome della collezione editoriale dove Andrea Camilleri ha pubblicato la maggior parte dei suoi libri, certamente tutti quelli ‘vigatesi’ (montalbaneschi e no) ma non solo.

Battezzata così da Leonardo Sciascia per l’editore Sellerio di Palermo. E adesso che non è più con noi, il dovere e la necessità della memoria si impongono più che mai. Leggerlo e rileggerlo ancora, senza dubbio.

Non foss’altro che per allontanarci il più lucidamente possibile dalle passioni forti che la sua immensa opera ha regolarmente provocato, nei lettori entusiasti come nei critici accigliati. Passando così da una prima impressione allungata per oltre trent’anni – che in queste ore la rete in generale e i social in particolare stanno intensificando al massimo grado – a una seconda opinione, si spera, un po’ più meditata … leggi tutto

Camilleri, Montalbán e Montalbano (rivistastudio.com)

di Giuliano Malatesta

Il rapporto dello scrittore scomparso il 17 luglio, a 93 anni, con il suo collega spagnolo, a cominciare dall’origine del nome del commissario, e la storia di un libro mai pubblicato.

Diceva Leonardo Sciascia che i romanzi polizieschi, fino a non molto tempo fa considerati alla stregua di modesta letteratura popolare, raccontavano frammenti di storia meglio di tanta cronaca. Difficile dargli torto.

D’altronde per capire alcuni aspetti della Guerra Fredda all’epoca era quasi obbligatorio leggere almeno alcuni romanzi di Le Carré, come prima di mettersi in viaggio per il Sudamerica sarebbe stato opportuno, per avere una vaga idea di cosa aspettarsi in quelle lande desolate, scorrere le pagine di qualche libro di Graham Greene. E si potrebbe andare avanti a lungoleggi tutto