Non leggete “il Fango Quotidiano”
Un Paese civile non ha bisogno di forcaioli e bugiardi.
Tutte le condanne di Travaglio
L’angolo fascista
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La risoluzione è stata approvata lo stesso giorno della famigerata conferenza di Wansee,
che 80 anni fa decise la soluzione finale della questione ebraica.
In presenza di un gruppo di sopravvissuti al genocidio nazista, il voto dell’Assemblea delle nazioni unite esorta gli Stati membri a “respingere senza alcuna riserva qualsiasi negazione o distorsione dell’Olocausto come evento storico”.
“Solo il 54% della popolazione mondiale ha sentito parlare dell’Olocausto. Un terzo è scettico sulla narrazione dei fatti. Alcuni credono che il numero dei morti sia stato esagerato mentre altri sostengono che il genocidio sia un mito” dice Gilad Erdan, ambasciatore di Israele alle Nazioni unite.
La risoluzione elogia i paesi che si sono “attivamente impegnati a preservare i siti che servirono da campi di sterminio e di lavoro forzato, luoghi di detenzione e uccisione durante l’Olocausto.
Attraverso la memoria, è possibile tenere alta la guardia.
Secondo il documento approvato dalle Nazioni unite, il genocidio che ha ucciso 6 milioni di ebrei, circa due terzi della popolazione ebraica d’Europa, “sarà per sempre un monito per tutti i popoli sui pericoli dell’odio, del fanatismo, del razzismo e del pregiudizio”.
Da Bucarest: Mari Jeanne Ion – Edizione italiana: Cristiano Tassinari
Una legge che introduce lo studio dell'Olocausto nelle scuole superiori ha scatenato una furiosa polemica in Romania.
La Procura di Bucarest ha avviato un’indagine per stabilire se un comunicato stampa del partito nazionalista Allenza per l’Unità dei Romeni (AUR) ha infranto un’altra legge, che punisce la minimizzazione pubblica dell’Olocausto e dei suoi effetti.
Davanti al Palazzo del Parlamento di Bucarest e per le strade di tutta la Romania non si parla d’altro: dopo la promulgazione della legge che introduce lo studio dell’Olocausto nelle scuole, l’Alleanza per l’Unità dei Rumeni -, un partito che ha ottenuto il 9% dei voti nelle ultime elezioni e che è in forte ascesa, secondo i sondaggi – ha diramato un comunicato stampa in cui chiede al Ministero dell’Educazione – citiamo testualmente – di fermare “gli esperimenti ideologici sui bambini”.
L’AUR ha dichiarato che materie come l’educazione sessuale o la storia dell’Olocausto sono da considerare “temi minori” per gli studenti.
Il partito conservatore nazionalista ha detto che vorrebbe vedere un programma didattico orientato più sulla letteratura romena e la storia nazionale, senza riferimenti all’antisemitismo … leggi tutto
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La poliziotta no vax pubblica su Facebook una locandina con la condanna a morte nell’ottobre del 1946 di Karl Brandt dal Tribunale di Norimberga:
«Esiste una giustizia inesorabile»
Con un post sulla sua pagina Facebook dove pubblica una locandina con la condanna a morte nell’ottobre del 1946 di Karl Brandt dal Tribunale di Norimberga per aver somministrato farmaci contro la volontà del soggetto e aver compiuto così un «crimine contro l’umanità», Alessandra Schilirò, la poliziotta no vax è tornata alla sua battaglia contro l’obbligatorietà del vaccino anti Covid-19: «Ricordiamolo a tutti – scrive – soprattutto a coloro che si illudono di farla franca. Vi è una giustizia inesorabile che, per fortuna, non appartiene agli uomini, troppe volte indegni della vita concessa».
La vice questore, leader delle piazze no vax e parte della Commissione contro il green pass fondata da Freccero, Agamben&Co, era stata sospesa in via cautelativa dal servizio e dalle funzioni dopo aver rifiutato il vaccino. Dopo aver contratto il virus, aveva quindi promesso che sarebbe tornata a dare battaglia contro la «dittatura sanitaria».
E così è stato. Difatti Schilirò è tra i volti più noti di quanti hanno raggiunto la “resistenza”: il movimento nato ufficialmente ieri a Torino, che fa capo al docente di diritto civile ed ex candidato sindaco Ugo Mattei.
«La dittatura del Super Green Pass non va paragonata al nazismo. Andiamo più indietro, a duemila anni fa: Gesù fu condannato a morire sulla croce perché ha avuto il coraggio di manifestare il proprio pensiero», aveva detto Schilirò in occasione della presentazione della Commissione.