di GIAN ANTONIO STELLA
Il culmine fu nella notte tra il 2 e 3 agosto 1944
ad Auschwitz:
tremila, tra sinti e rom, furono massacrati. Spesso ai colpevoli di quelle stragi furono inflitte pene irrisorie
«Ricordo che quella mattina il primo pensiero fu quello di andare a dare uno sguardo al di là del filo spinato. Non c’era più nessuno, c’era solo silenzio… Ci bastò dare un’occhiata ai camini dei forni crematori che andavano al massimo della potenza per capire che quella notte, tutti, tutti gli zingari di quello che chiamavano lo Zigeunerlager erano stati assassinati. Tutti…».
Piero Terracina, uno degli ultimi testimoni della Shoah, sopravvissuto ad Auschwitz, morto un paio d’anni fa, aveva un groppo in gola quando tornava a parlare di quell’alba lontana. Conosceva bene quel campo al di là del reticolato: «Era denominato lo Zigeunerlager, il lager degli zingari. (…) C’era tanta vita, noi avevamo un colore quasi unico, eravamo vestiti con quella specie di pigiami a righe, dall’altra parte avevano conservato i loro abiti, quindi tanto colore, avevano conservato i capelli, noi eravamo completamente rasati a zero, c’era un’enormità, tantissimi bambini…».
Finché, la notte prima, lui e gli altri prigionieri ebrei avevano sentito i camion, l’arrivo di reparti tedeschi, i cani che abbaiavano rabbiosi, le urla delle donne, il pianto disperato dei piccoli: «Poi all’improvviso, dopo più di due ore, silenzio. Non si sentiva più niente». Solo il vento che faceva sbattere porte delle camerate totalmente svuotate: «Il ricordo di quelle porte che battevano con il vento e non c’era nessuno che le fermasse mi è rimasto dentro…».
Furono tremila su trentamila, secondo un dossier della storica francese Henriette Asséo sulla rivista «Etudes Tsiganes», i rom sopravvissuti ad Auschwitz. Un decimo. Tutti gli altri morirono di fame, di stenti, di freddo o «passati il camino» come quei 2.998, «soprattutto donne e bambini piccoli», decimati quella notte tra il 2 e il 3 agosto del 1944.
Ed è quella appunto, dal 2015 (solo dal 2015: dopo decenni di imbarazzi e rimozioni), la data scelta per la Giornata europea di commemorazione del genocidio dei gitani …
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