La testimonianza di Primo Levi attraverso un’intervista che lo scrittore rilasciò ad Enzo Biagi. 27 gennaio, per non dimenticare.
La sentinella Primo Levi a un secolo dalla nascita. Lo speciale (corriere.it)
L’esempio del testimone di Auschwitz che metteva in discussione anche sé stesso: le sue parole restano un monito contro l’infezione sempre latente dell’odio
«Molte lettere che ricevo ammirano la forza con cui ho sopportato un anno di prigionia (nel Lager di Auschwitz, ndr); ma era una forza passiva, quella con cui uno scoglio sopporta l’urto dell’acqua di un torrente. Io non sono un uomo forte. Affatto». Nel 1987 quando Primo Levi dice di sé queste cose al giornalista Roberto Di Caro, è già uno scrittore affermato a livello internazionale e, per la maggioranza dei suoi lettori, è considerato il testimone per eccellenza del sistema concentrazionario nazionalsocialista; il sopravvissuto che più di altri ha saputo restituire al mondo dei vivi la storia degli ebrei sterminati … leggi tutto
Primo Levi: “Non siamo tutti uguali”
“Non siamo tutti uguali”, “non tutti abbiamo gli stessi diritti”,”alcuni hanno diritti ed altri no”…. dove tutto ciò si diffonde appare un Fascismo, un Lager…
La chimica umana di Primo Levi (internazionale.it)
Juan Villoro, Reforma, Messico
Il passato può essere visto come una galera dalla quale si è sfuggiti per miracolo. Il tempo cancella in maniera sorprendente situazioni che sembravano insormontabili.
Una di queste sono le lezioni di chimica: non ho la minima idea di come io abbia potuto essere promosso in una materia della quale non ho mai saputo nulla e della quale ricordo solo l’odore acido dell’aria dopo un’esplosione.
Per colmare la nostra insicurezza pensiamo che quello che non ci interessa ci sia sostanzialmente estraneo. Eppure per la chimica non può essere così. Come negare l’importanza dell’oro, del titanio, del fosforo o del ferro? … leggi tutto
Levi e gli occhiali (doppiozero.com)
Basso Cannarsa ha scattato questa fotografia insieme ad altre in un giorno di febbraio del 1987. Non so se sia l’ultimo ritratto di Levi, di sicuro è uno degli ultimi. Lo scrittore si ucciderà due mesi dopo, l’11 aprile 1987, gettandosi nella tromba delle scale del suo palazzo.
Credo che sia uno dei più bei ritratti di Primo Levi. La parte destra del volto emerge dal buio con una forza inattesa, mentre il lato sinistro rimane immerso nel buio, eppure lo si vede ugualmente. Basta anche solo metà del viso per far capire l’intensità della concentrazione di Primo Levi.
S’è messo in posa e guarda altrove, verso qualcosa che si trova alle spalle di chi lo sta fotografando. Sembra perso nella contemplazione d’un oggetto che non scorgiamo o di un pensiero che non conosciamo. Come potremmo altrimenti? Nella fotografia c’è solo questo sguardo che allude ad altro … leggi tutto
Primo Levi intervistato da Luigi Silori (1963)
Primo LEVI intervistato da Luigi Silori per la trasmissione Rai “L’Approdo”, trasmessa il 27 settembre 1963 (1.a e 2.a parte) e ripresa poi nella serie “Gli scrittori raccontano…”, progetto firmato da Patrizio Barbaro e trasmesso a partire dal mese di gennaio del 1998.