Scherma, Mondiali paralimpici: è ancora Bebe Vio, oro nel fioretto (repubblica.it)

La 22enne azzurra conquista a Cheongju, in Corea del Sud, il terzo titolo iridato consecutivo dopo Eger2015 e Roma2017. Battuta in finale la cinese Xiao Rong. E sotto la divisa spunta la maglia di Nainggolan

Non c’è due senza tre. Ai mondiali paralimpici di a Cheongju, un’immensa Bebe Vio conquista il titolo di campionessa del mondo di fioretto femminile categoria B. E’ il terzo oro iridato consecutivo per l’azzurra dopo quelli vinti ad Eger2015 e Roma2017.

Sotto divisa ecco maglia Nainggolan

Bebe ha però contenuto l’esultanza perché la stoccata decisiva è giunta per via di un rosso comminato all’avversaria sul punteggio di 14-5 in favore dell’azzurra … leggi tutto

Il calcio salvato dalle ragazzine (doppiozero.com)

di Daniele Martino

Dal 7 giugno al 7 luglio 2019 si è svolta in Francia la FIFA Women’s World Cup, il campionato mondiale di calcio femminile. Ne avrete sentito tutti parlare perché, a differenza della nazionale maschile dello sport più popolare in Italia, che non si è qualificata all’ultimo Mondiale, le azzurre invece al Mondiale ci sono andate.

Non sboccia un fiore se qualcuno molto tempo prima non sceglie un campo, non comincia ad ararlo, seminarlo, concimarlo, ed effettivamente il successo sportivo e civile di queste atlete è cominciato qualche anno fa, quando la Federazione Italiana Giuoco Calcio ha capito che c’era qualcosa che non andava più nel nostro sistema.

Il modo di preparare i giovanissimi calciatori non funzionava più, perché poi i calciatori professionisti di serie A hanno cominciato a non essere i più forti in Europa e nel Mondo, le società più ricche hanno lasciato loro sempre meno spazio nelle prime squadre ai giovani italiani, e in generale i tesseramenti complessivi nelle scuole calcio hanno cominciato a calare, lentamente, ma inesorabilmenteleggi tutto

Felice Gimondi: “La mia prima bicicletta da corsa, comprata per un sacco di sabbia” (lastampa.it)

di giorgio viberti

Ripubblichiamo l’intervista del 31 luglio 2017 in cui Giorgio Viberti ripercorre con il campione i ricordi di gioventù

Felice Gimondi è stato uno dei più grandi corridori di tutti i tempi. Nato a Sedrina (Bergamo) il 29 settembre 1942, dopo una brillante carriera dilettantistica passò professionista nel 1965 e subito vinse il Tour de France. In 14 anni di carriera ai massimi livelli ha ottenuto 81 vittorie, fra le quali tre Giri d’Italia, una Vuelta di Spagna, un Mondiale, due Campionati italiani, un Lombardia, una Milano-Sanremo e una Parigi-Roubaix. Insomma, uno che di ciclismo e di biciclette se ne intende.

Gimondi, si ricorda ancora la sua prima bicicletta?
«Certo, era un’Ardita rossa, un regalo di mio padre perché ero stato promosso alle elementari, avevo sette o otto anni. Ero così contento che la inforcai subito per farmi un giro, ma caddi e mi ruppi un dente. Non un buon inizio» … leggi tutto