di Stefano Comino, Giovanni Mastrobuoni e Antonio Nicolò
La regolarizzazione degli immigrati irregolari
favorisce la loro integrazione.
Aumenta infatti il loro grado di fiducia nelle istituzioni del paese ospitante. Cresce così anche la volontà di denunciare reati e abusi. Lo mostrano i risultati di uno studio.
Oltre la prima accoglienza
Il fenomeno migratorio e le sue conseguenze sociali, economiche e di gestione dell’ordine pubblico sono quotidianamente al centro del dibattito politico e dell’attenzione dei media. Mentre a livello europeo è in corso la trattativa per una revisione del cosiddetto regolamento di Dublino per giungere a una più equa distribuzione dei rifugiati tra paesi europei.
Come ricorda la campagna Ero straniero, le discussioni riguardano principalmente gli aspetti contingenti degli sbarchi e della prima accoglienza, mentre restano in ombra temi di più ampio respiro, come una programmazione degli ingressi e l’inclusione degli immigrati nel tessuto socio-economico del paese. Nel decreto Rilancio del maggio scorso, il governo ha previsto una sanatoria con la possibilità di regolarizzare gli immigrati illegali attivi nel settore primario e in quello del lavoro domestico.
Secondo le stime del governo, la platea di potenziali beneficiari potrebbe coinvolgere fino a 220 mila persone. Si tratta di un numero significativo, che va però confrontata con una stima di circa 600 mila immigrati irregolari.
Diversi contributi, anche su lavoce.info (Enrico Di Pasquale e Chiara Tronchin e Di Pasquale e Tronchin), hanno evidenziato benefici e costi, vantaggi e svantaggi, delle sanatorie. Mentre tra le conseguenze negative delle regolarizzazioni si ricordano principalmente i più alti costi per il welfare, tra quelle positive si riporta una maggiore capacità di inclusione dei beneficiari della sanatoria.
Così, anche in base alle evidenze provenienti dalle esperienze di altri paesi, questi studi sottolineano come la regolarizzazione tenda a migliorare le condizioni lavorative degli immigrati, a facilitare il loro accesso ai servizi sanitari e, più in generale, ad aumentare la loro partecipazione alla vita sociale e politica del paese ospitante … leggi tutto