Bologna e il fetore degli sciacalli (diario.world)

di Gregorio Dimonopoli

Sono ore e momenti difficili ma nonostante ciò...

Le gravi conseguenze che chiunque ha visto, vede e vedrà ancora per molto tempo e dovute ad un’ennesima e straordinaria reazione di un ambiente reiteratamente violentato dovrebbero imporci tante riflessioni, non solo sull’accaduto ma, soprattutto, sul futuro della città e le conseguenti scelte urbanistiche che necessariamente metteranno in profonda discussione quelle stesse strade che quotidianamente percorriamo con inerte abitudine.

Dovrebbero essere momenti d’impegno per organizzare a lenire per quanto possibile queste ferite purtroppo non solo alle cose ma anche per la memoria di quella famiglia che ha perso una persona cara.

Ma no, purtroppo non è così.

Ora, si è ulteriormente rinfocolata la canea accusatoria verso il sindaco Lepore, il quale certo merita a mio avviso una lunga fila di critiche per tanti motivi pregressi e di varia natura, ma che non c’entrano con l’eccezionalità di un evento meteorologico estremo.

Mentre si perpetua una costante guerra da mulini a vento grazie a dementi e patetici negazionisti dei cambiamenti si aggiunge anche lo sciacallaggio politico con la scusa delle prossime elezioni regionali, il plurale è d’obbligo.

Nella vicina Liguria ad esempio, anch’essa infatti oggetto di una tornata elettiva, e dove i problemi ambientali non sono mai stati pochi in questi decenni, pare che non ci sia lo stesso cipiglio  giustizialista. Ma questo vale anche per altre regioni governate dal centro destra, proprio in queste ore. Silenzio o meglio omertà. Triste.

Non sarebbe da credere una tale protervia in disprezzo delle sofferenze suddette ed invece dalle pantofole editoriali della Meloni si sparano titoli insultanti, anti storici ed inzuppati dal denominatore comune di un incomprensibile anti comunismo d’antan.

Vediamone alcuni:

Le figure di Emme (diario.world)

di Gregorio Dimonopoli
Ignoranza
Il continuo attacco verso Gentiloni, da parte del presidente del consiglio (rispetto la sua scelta di non genere), sputtana la grammatica istituzionale, la quale recita che un esponente che ricopra un incarico sovranzionale non possa favorire il proprio Paese.
Detto cio’, l’ennesima perla arriva da una non ratifica del futuro di ITA da parte della commisione dell’accordo con Luftansa. La poveretta, di cui sopra, continua ad essere arrogante pur di attaccare Gentiloni dimenticando che tale richiesta non e’ mai pervenuta alla commissione stessa…
Difficile accettare che cialtroni simili, pericolosissimi, continueranno lo stesso a governare, purtroppo. Anche perche’ il cialtronismo governa anche l’opposto. Ahime’