Il bue da’ del cornuto all’asino (diario.world)

di Gregorio Dimonopoli
L'esterrnazione del ministro francese sul primo 
ministro italiano e' veritiera.
Ha colto, sinteticamente, la profonda ignoranza sui temi migratori da parte della Meloni. Quando hai passata un’intera vita politica a dipingere lo “straniero” come il male assoluto, ricavando consensi elettorali basati sui pregiudizi, non puoi che ricevere schiaffi.
Soprattutto se le tue amicizie sono Le Pen, Orban, ecc..
Inoltre e’ palese che certe parole del francese siano defluite anche grazie alla scarsa autorevolezza del primo donna italiana. Il suo curriculum culturale e professionale sono quanto di piu’ deprimente sia mai capitato al Paese.
Creare una riflessione sulle complessita’ geopoltiche, ed umane innanzitutto, richiederebbe un’umilta’ che non le appartiene. “Sono stata votata” giustifica minchiate a raffica?
Bah. Siamo ormai tornati ai tempi in cui il pedofilo Montanelli enunciava la necessita’ di assaggiare Berlusconi per capire chi fosse la neo destra italiana.
Ma, attenzione, non butta bene neanche alla cosiddetta nuova sinistra. Anche qui, deliri sloganistici, privi di un piano articolato con un’articolazione pianificata, con dati e contenuti economici sostenabili ed alternativi.
Nessun tetto e’ stato sfondato, ahinoi.

Bologna città triste e governata male (diario. world)

di Gregorio Dimonopoli
Le ultime due settimane sono diventate un rogo 
per LIZ Lepore
La precedente settimana ha annoverati duri ed inediti attacchi da parte dei sindacati e, si badi bene, non da quelli di base, i quali hanno contestata la totale inesistenza di azioni di governo e la reiterata mania nell’enunciare solo proclami, mai seguiti da fatti concreti.
A queste proteste sono seguite anche quelle di importanti organizzazioni come ACLI, Confesercenti e Legacoop di cui il primo cittadino è il figliol prodigo.
La sicurezza ha registrato un aumento di gravi fatti criminali e la scoperta sconcertante che un terzo delle videocamere di sorvaglianza non funzionano e l’assenza di aggiornamenti dei software preposti al loro utilizzo.
Aggiungiamo a questa lista i guai continui del People Mover, con aggravi dei costi conseguenti, e la grave dimostrazione di incapacità economica che costringerà Palazzo d’Accursio a dover restituire ben 500mila euro di IMU percepiti per un ingiusta applicazione dell’esenzione. Rivoluzione quindi delle cariche dirigenzial con progressista tempistica riparatoria, forse.
Questa settimana si è allora aperta con un patetico show dell’illuminato in stile Downing Street, 10. Solo un caso bizzarro del destino voleva che proprio nelle stesse ore la premier britannica rassegnava le sue dimisioni, in quella via londinese.
Qui, più modestamente si era logisticamnte invece nella più modesta via Fioravanti, davanti alla sede del Comune nell’ansioso tentativo di fare un bilancio del primo anno di mandato sindacale. Prima innovazione portata da questa giunta? L’aumento delle piste ciclabili.
Ma dai!
Veniamo ora a questa fine settimana.
Si è svolta una triste pagliacciata che qualcuno si ostina a chiamare manifestazione. Un raduno caotico, che si è trasformato in uno spot per Lega e FdI, privo di alcuna razionalita’ per esprime odio verso Passante e Tram, pur non essendo dimostrata quale sia la possibilita’ che queste opere debbano forzatamente aumentare il traffico, sveltendo invece – se attuato – il quotidiano blocco, per ore, dell’attuale mole di veicoli ben piu’ inquinante. La “curiosità” è che si sono mischiate nella protesta altre istanza (centri cosiddetti sociali compresi che non pagano le utanze) e tutte prive di un filo rosso tra loro.
Oggi sui quotidiani locali si registrano le dichiarazioni degli esponenti politici locali presenti nel nuovo governo nazionale e che assicurano l’annullamento dei progetti suddetti, auguri.
Non c’è che dire, Bologna è la città più progressiva d’Italia, e non progressista,  a finire nell’angolo. Meglio evitare di parlare a vanvera.
(foto: repubblicabologna.it)

Il futuro premier Meloni, Donno (diario.world)

di Gregorio Dimonopoli
Basta con la sopravalutazione
No, ha ragione Natalia Aspesi dopo la sbandata di Marina Terragni, il futuro premier e’ maschio nel cervello, checche’ lui (Giorgia/o) se ne racconti e non un riscatto politico per le donne.
Dopo la cafonata del rilancio di un video su uno stupro per cavalcare ancora la paura dell’uomo straniero, c’e’ da chiedersi come costui (Meloni) governera’ una societa’ pronta a campagne di odio indiscriminato.
Meloni e’ un patriota, un donno appunto.
Mai letta da lui una denuncia sulla crescita esponenziale di omicidi sulle donne.
Meglio mettere nel suo programma i futuri correttivi alla legge 194 per impedire il ricorso al diritto all’aborto. Leggere il programma di FdI, please.
Ne ho gia’ scritto, ma merita una ripetizione: guardate i curricula vitae valoriali dei tre alleati di destra-destra nelle loro applicazioni di vite personali.
Anche la Chiesa li ha mollati.

Giorgia in their mind (diario.world)

di Gregorio Dimonopoli
Quello che mi preoccupa non e' che una donna 
di destra possa diventare prime minister italiano,
quanto la sua instabilita’ nervosa. grazie anche ai suoi nostalgici sodali ma non solo, l’ignoranza delle regole internazionali in tema di frontiere e diritti, e infine della sua ipocrisia sui suoi presunti principi valoriali.
A me non interessano i fatti personali, anzi, me ne frego (giustappunto).
Eppure per una che difende le basi cattoliche, mi pare di ricordare che sia madre, ma non sposata e divorziata.
Dei suoi due sodali poltici, anch”essi paladini della cristianita’, trovane uno in linea. Auguri

E’ il PD che ha fatto cadere Draghi, anche (diario.world)

di Gregorio Dimonopoli
Fatevene una ragione.
Riguardatevi il film “Assassinio sull’Orient Express”, dove tutti i protagonisti avevano una parte nell’assassinio.
La mia scheda elettorale restera’ nel cassetto, e l‘unico politico serio e coerente resta Renzi, altro che il campo di grano.

Un sindaco bolognese ignorante (che ignora) (diario.world)

di Gregorio Dimonopoli
Leggo e sento dall'informazione locale, 
cosi’ come dicono sempre i consiglieri comunali ad inizio intervento del Consiglio Comunale o question time, incapaci evidentemente di dire la loro autonomamente, che colui che veste la prima carica a Palazzo d’Accursio dichiara la sua contrarieta’ alla possibilita’ ad un governo fascista.
Bene, preso atto. Ora, che questa dichiarazione la faccia io o altre persone, ci sta. Figuriamoci.
Ma che il primo cittadino affermi cio’ e’ molto grave.
Bologna e’, per ora, un Comune d’Italia, e dunque deve rispettare la Costituzione. Meloni e e c. sono stati eletti democraticamente.
Fa schifo, certo, pero’ e’ singolare che allora di conseguenza a quanto dice lo stesso finto rappresentante sindaco perche’ non agisce di conseguenza alle sue affermazioni: sgomberare l’aula consigliare e fare arrestare per ricostituzione del PF FdI, Lega e FI?
Fare una battaglia, mobilitarsi, protestare, tutto giusto.
Ma negare legalita’ partecipativa elettorale a forze politiche elette rappresenta la pochezza.
Sono le idee e i programmi a determinare un percorso democratico e non la castrazione di diritti altrui.
Altrimenti si sposa cio’ che si contesta.
Basta con un sindaco che vuole solo tagliare nastri e non capisce la citta’.

Urne indifferenziate (diario.world)

di Gregorio Dimonopoli
L'umido non riciclabile
1. Un pregiudicato si ricandita al Senato, legittimamente, ricordare il famoso lettone. Zero matrimonio e valori crstiani sbandierati, pagando minorenni per…;
2. Un pluripregiudicato alla direzione di un quotidiano, organo mediatico del M5S, detta la linea anche filoputinista con Orsini editorialista;
3. Una patriota sta per assumere lo scettro padronale del Paese. Valori cristiani, madre non sposata, ma con odio verso le scelte altrui;
4. Un fedele anti migranti, valori cristiani, divorziato, mai piu’ sposato ma con Croce e rosario nei comizi;
5. Un ex comico, pregiudicato (ha ucciso persone) detta la linea con il pluripregiudicato pseduo giornalista di cui sopra.
Questo volete?

Lacrime di coccodrilli (diario.world)

di Gregorio Dimonopoli
E' triste, quanto giusto, che un Papa chieda 
scusa ad indigeni violentati nella loro 
fanciullezza.
Ci vorrebbe un Papa di vent’anni per fare il giro del pianeta e per chiedere scusa su centinaia di anni fatti di massacri dalla chiesa che rappresenta.
Nonostante cio’, solo poche settimane fa, ha giudicate che vogliono fruire del diritto di abortire come assoldatrici di sicari.
Quando supereremo le religioni saremo un mondo migliore. Basta con i diktat divini ad capocchiam da parte del nominato di turno ad divinis.