Bologna 2021 – PD vendicativo (diario.world)

di Gregorio Dimonopoli
L'imbarazzante ansia "giustizialista" dei vertici 
PD nei confronti dell'assessore Aitini rilancia 
un bisogno di rinfrescare cio' che per troppo 
tempo e' stato dato, a torto, per ovvio.
Bologna ha gia’ pagato un prezo alto con l’allora candidatura di Cofferati, me compreso, per capire che lo stesso pensava ad altro e non alla citta’.
Bene, ora ora siamo alla medesima. Un catapultato, improvvisato, fanfarone e bugiardo (spieghero’ poi un esempio) viene indicato come stella polare per il centrosinistra. Balle, ve renderete conto se lo voterete.
Gia’ detto, ripeto pero’, quest’unto divino viene deriso per le sue quasi totali assenze in consiglio comunale nei question time del venerdi’. Documentatevi.
Il riso dei consiglieri dell’opposizione a questa mancanza di rispetto istituzionala, che invece viene ricosciuta al resto della giunta, la dice lunga. Del resto, il soggetto e’ in linea col suo principale mentore che giuro’, ad inizio mandato, appuntamenti settinali coi cittadini.
Pensate, poi votate.

Bologna 20121 – Il maschio Alfa è nervoso (diario.world)

di Gregorio Dimonopoli

L'unto Lep(o)re, sponsorizzato da poteri oscuri, 
e necessariamente subìto dal sindaco uscente per 
chissà quali motivi pregressi, è 
ormai uscito dai binari della lucidità.

Vediamo. Il bluff fenomenico parte con una gaffe mostruosa nel settembre scorso presentando alla Festa dell’Unità il proprio futuro programma per governare Bologna. Apriti cielo. Tutta la direzione del PD si alza in piedi arrabbiata per questa autocandidatura, probabilmente già maturata invece nei solo corridoi di Palazzo d’Accursio.

Giustamente, laddove esista un partito organizzato quest’ultimo attacca l’accelerata solitaria chiedendo, ma ormai la frittata è fatta, di fare chiarezza nelle sedi opportune anziché su quotidiani e social. Si apre un sordo rimbombo che porta, nei mesi scorsi, alle candidature di altri esponenti di quella parte di esponenti del medesimo partito e guarda un po’  sono tutti assessori. Già un segnale pessimo di scarso coinvolgimento dei pirla all’esterno, che sarebbe poi il resto della cittadinanza.

Insomma, quella sciagurata figuraccia tra gli stand diventa la tomba di un ragionevole percorso decisionale politico e sociale, lasciando spazio invece ad una disfida – ripeto, sempre e solo interna – tra diversi attori con frecciatine imbarazzanti quasi da avanspettacolo.

La base del partito molto affezionata ad Alberto Aitini, assessore alla sicurezza e al commercio, non digerisce questa sfrontata decisione unilaterale di scegliere senza consultazione neanche della segreteria. Il tentativo, diciamo pure patetico, del sindaco uscente di perorare la sua unica candidatura, senza mai spiegarne il perché intanto non fa che esacerbare il clima lascando montare la panna di tanti sospetti, con uno in testa che chiunque potrà immaginarsi .

Tutto sembra quindi avviarsi verso una cavalcata solitaria, tralasciando la testardaggine dell’Aitini che, seriamente, non accetta che non ci sia la possibilità di un confronto serio. Il sindaco uscente allora si lancia in insulti e sfuriate sia all’interno del partito che con i media. Il PD intanto insiste per il ritiro della candidatura dell’assessore alla sicurezza. Ahi, lesa maestà o lesi interessi già contrattati in precedenza?

Questi sassolini si trasformano poi in massi quando “vergognosamente” una sindaca di un paese alle porte di Bologna osa rivendicare la possibilità di dire la sua su Bologna, e per di più addirittura proprio nell’ambito del centrosinistra. Apriti cielo! La prima gentilezza democratica dell’unto rivolta ad una competitor è, in sostanza, di non osare sfidarlo. Fino al capitolo odierno del….Maschio Alfa

Riesplode la galanteria del nostro in questi giorni, sempre più teso, che affettuosamente tenta di far capire che la Conti non conta nulla, è solo una banale pedina in mano ad un politico nazionale, ergendosi quale improbabile baluardo politico verso una presunta calata di lanzichenecchi renziani, arrivando con coraggio criceto anche a farsi “aiutare” dalle donne del partito perché non venisse discriminato in quanto maschio…

Questo assessore, non certo un politico ed è bene ricordarlo, è stato lui stesso uno dei primi renziani d’Italia. Questo chiacchierone non ha fatto granché per questa città nella quale si candida, salvo appunto raccontarla sui media secondo una propria narrazione autoreferenziale. Non ha rispettato granché l’opposizione in Consiglio Comunale in questi anni, disertando quasi sempre le sedute del question time del venerdì. Ha prolungato ad libitum l’agonia della vicenda XM-24, spacciandosi per un grande mediatore. Ciao. E con tutti gli insopportabili disagi sopportati dalla cittadinanza di quella zona per troppi anni. E ce ne sono tante altre da raccontare.

E ce ne saranno ancora purtroppo se sciaguratamente costui dovesse ricoprire il ruolo di primo cittadino.

Elezioni Bologna 2021, via al sondaggio BiDiMedia: ecco come partecipare

Salvini a giudizio per Open Arms. Lui: «Vado a processo a testa alta» (diarrio.world)

di Gregorio Dimonopoli
Finalmente viene messa in discussione, 
almeno questo, la disumanita' farcita di 
ideologia razzista.
Gli atti processuali diranno gli aspetti, i dettagli delle responsabilta’ specifiche. Intanto, pero’, basta alla presunta liberta’ di massacrare il rispetto vetso chi soffre. Un passo avanti.
Gentile Senatore, se ne faccia una ragione, vivere e volerlo non ha colore o nazionalita’. Ne parli coi suoi figlioli se frequentano una scuola e spieghi perche’, semmai, il proprio compagno di banco non possa dirsi italiano anche se qui e’ nato.
Trovi Lei le parole non potendo, per ora, proporre loro una X sulla sua scheda elettorale. Abbia pazienza e rifletta. E’ dura, vero?

Bologna 2021 – #vergognalepore (diario.world)

di Gregorio Dimonopoli
Sarebbe interessante capire con quale 
ratio un candidato, 
ultra sponsorizzato da poteri “forti” precostituiti ed ansiogeni per il proprio futuro e quindi desiderosi di avere un proprio uomo a Palazzo d’Accursio, stigmatizzi la candidatura di una donna per la corsa alla sindacatura per Bologna.
Due ipotesi per il macho: 1. “guai a chi mi tocca, io sono l’unto”;
2. la stessa dell’1. più che “il tuo sponsor non ha diritto a mettermi in discussione proponendoti”. Mah, senti chi parla.
Che diritto ha costui di lanciare subdole non dico minacce ovviamente, ci mancherebbe, ma almeno inquietanti segnali negativi ad una già sindaca di potersi impegnare per la città delle due torri?
Le donne fanno ancora paura, insinuando sempre altro. Punto.
Coraggio Isabella.

Le falsità e le ipocrisie di Fratoianni (diario.world)

 di Gregorio Dimonopoli

Questo triste figuro della politica italiana 
ha deciso di continuare sulla strada 
dell'inaffidabilità.

A tratti ricorda un altro famoso coniglio che si aggira da anni nelle cronache più o meno parlamentari, Gianni Cuperlo, anch’egli capacissimo di trinciare valutazioni ed esprimere giudizi, raramente richiesti ed attesi, sulla situazione del Paese, avendo però una cultura ed uno stile che ingannano i meno attenti.

Ambedue un tratto hanno in comune: la codardia. Sono sempre stati infatti restii a metterci veramente la faccia, ad assumersi responsabilità di alcun genere, mantenendo una sorta di verginità che li ha sempre messi al riparo da veri confronti, dall’accettare critiche rivestendo un qualsiasi ruolo governativo.

L’ultimo esempio di questa vernice di ipocrisia è spennellata da Fratoianni in un’intervista delirante che rimesta in ogni occasione che gli viene concessa la bugia che il MES, rivendicato da Matteo Renzi, sia stata una scusa per chissà quali sordidi scopi. Mente e molto, ma non tutti sono polli come crede. Il semestre trascorso invano per soccorrere economicamente la nostra sanità in emergenza viene cinicamente snobbato e fintamente dimenticato. La sua contrarietà a questa risorsa l’ha sempre parificato ai deliranti strilli fascisti di Giorgia Meloni, falsificando una presunta caduta dell’Italia sotto una troika di greca memoria.

Il MES infatti avrebbe richiesto un solo aggravio di interessi pari allo 0,01% diluibili in ben dieci anni. Intanto le corsie degli ospedali e le camere mortuarie scoppiavano. No, caro ciarlatano, le cose non stanno così adesso: nessuno delle persone serie ha fatto marcia indietro o che peggio ci sia stato un complottismo organizzato alle spalle del maggiordomo di Palazzo Chigi. La nomina di Draghi al posto della presunta “vittima” ha invece inevitabilmente scatenato la credibilità italica da parte delle borse e della finanza internazionali con un primo risultato nel crollo dello spread, teso a scendere ulteriormente nelle prossime settimane e mesi.

Da ciò ne consegue l’eventuale possibilità, mai vista prima da tanti anni, di emettere titoli di Stato ad interessi bassissimi. Il MES resta sempre lì, ma con il prossimo arrivo degli altri finanziamenti europei non se ravvisa un suo utilizzo immediato. Teniamo altresì conto anche dell’importante endorsement lanciato da Morgan Stanley in questi giorni che colloca l’Italia come come comparto finanziario d’investimento importante, altra scena decisamente inedita.

Quel semestre disastroso però resta sempre lì con tutte le sue vittime e sanitari stremati grazie a lui e ai suoi degni ed ignoranti compari pentastellati. Malafede ed incompetenza riunite in un abbraccio mostruoso, che speriamo di esserci lasciate alle spalle.