L’angolo fascista
Non leggete “il Fango Quotidiano”
Un Paese civile non ha bisogno di forcaioli e bugiardi.
Tutte le condanne di Marco Travaglio
Maurizio Belpietro, La Verità e le condanne – Diario
Procedimenti giudiziari per Pietro Senaldi
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Non leggete “il Fango Quotidiano”
Un Paese civile non ha bisogno di forcaioli e bugiardi.
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Maurizio Belpietro, La Verità e le condanne – Diario
Procedimenti giudiziari per Pietro Senaldi
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Maurizio Belpietro, La Verità e le condanne – Diario
Procedimenti giudiziari per Pietro Senaldi
di Massimo Franco
La Nota
Sta diventando chiaro che il bersaglio del sovranismo europeo dopo la condanna di Marine Le Pen non sarà la giustizia francese, ma la maggioranza che governa l’Ue.
Né è un paradosso che la presidente della Commissione sia una esponente del Ppe, Ursula von der Leyen; o che buona parte degli europarlamentari provengano da partiti di centrodestra o di destra, con una preclusione solo verso l’estremismo dei Patrioti. Quanto avviene sembra una coda del conflitto per il dominio di un elettorato contiguo. Con Donald Trump nel ruolo di protettore di queste forze insieme con Elon Musk.
È la grande ombra che domina l’Europa alla vigilia dei dazi imposti dalla Casa Bianca alle merci del Vecchio Continente. Le convergenze che riaffiorano riflettono la subalternità dell’estrema destra alle priorità dettate dagli Stati uniti.
È difficile non condividere le parole della premier Giorgia Meloni quando dice al Messaggero che non si può «gioire» quando una sentenza mette fuori gioco la leader di un grande partito come il Rassemblement National.
Ma è un’affermazione diversa da quella del suo vice, il leghista Matteo Salvini, secondo il quale si è trattato di una «dichiarazione di guerra di Bruxelles»: un modo per spostare il tiro dalla Francia all’Ue, come se fosse partito da lì un presunto complotto contro la leader dell’ultradestra, accusata di appropriazione indebita di fondi pubblici.
Non a caso ieri lo stesso Trump ha sostenuto che quanto è accaduto somiglia all’attacco giudiziario subito da lui in questi anni negli Usa. Il paragone, però, rende controverso l’effetto della decisione di Parigi.
Non è chiaro se avvantaggerà Le Pen come ha favorito Trump nel ruolo di vittima. È chiaro solo che fornirà argomenti alle forze tese a delegittimare le istituzioni di Bruxelles; e a chi ritiene che il primato della politica non debba essere mai condizionato da quello giudiziario.
Sullo sfondo, riaffiora la volontà di appoggiare qualunque strategia della Casa Bianca per indurre l’Ucraina a accordarsi con la Russia di Vladimir Putin. Su questo punto, il «pacifismo» si intreccia e si mescola, dalla Lega al M5S e Avs, lambendo il Pd.
Ma a preoccupare è soprattutto un governo in ordine sparso. L’offensiva contro la Commissione Ue riflette anche la volontà leghista di incrinare i rapporti tra Palazzo Chigi e von der Leyen. Sulle armi l’Ue «va contromano», ripete Salvini. E sui dazi: «Vendicarsi di Trump? Se von der Leyen ha usato questo verbo è stata una scelta infelice».
Il tentativo di evitare una guerra commerciale Ue-Usa è sacrosanto. Ma perfino nella Lega c’è chi condivide l’inquietudine generale per i riflessi sull’economia.
Luca e Paolo irridono il presidente del M5s per il banale populismo dei "sensi di colpa" nel video di promozione della manifestazione del 5 aprile a Roma
Giuseppe Conte sta spendendo molte energie per promuovere la manifestazione di Roma del 5 aprile contro il riarmo.
Manifestazione che però nasce sotto una cattiva stella, almeno a livello politico, visto l’endorsement di Rita De Crescenzo, la tiktoker napoletana che ha invaso Roccaraso e che ora ha chiamato a raccolta le sue “truppe” per lo sbarco nella Capitale, facendo perdere credibilità alla manifestazione.
“Ci sarò io davanti allo striscione e voi tutti dietro di me […] Si stanno organizzando treni e pullman dalla stazione centrale di Napoli, tutto gratis“, dice l’influencer in uno dei tanti video che ha pubblicato online e che sono finiti anche su La7 nella copertina di DiMartedì di Luca e Paolo, che non hanno mancato di tirare bordate ficcanti all’ex presidente del Consiglio Conte.
“Conte ha pubblicato un video in cui fa appello ai sensi di colpa dei genitori“, esordisce Bizzarri presentando il video del presidente del Movimento 5 stelle. “Immaginate un domani, mio figlio mi chiederà: ‘Ma tu c’eri? Cosa hai fatto? Avevi anche un ruolo’. Oppure anche: ‘Papà, mamma, tu non hai un ruolo, ma cosa hai fatto quando si è deciso per 800miliardi nelle armi? Quando si è deciso che l’Europa doveva abbracciare la via della transizione militare“, dice Conte nella breve clip mandata in onda, permeata di populismo, durante la quale i due attori non riescono a trattenere i commenti su quanto detto.
“A parte che, da genitori ci sono domande peggiori a cui rispondere, tipo: ‘Papà come nascono i bambini?’. Oppure un’altra: ‘Papà come hai fatto a farci perdere 200miliardi col Superbonus?‘”, è l’attacco di Paolo Kessisoglu, con una battuta ha smontato il teorema di Conte che sfilerà in piazza a Roma con Rita De Crescenzo, ma anche con Alessandro Barbero.
“Qui siamo tutti vassalli e il professore andrà e parlerà“, commentano i due attori nella copertina di DiMartedì, che poi aggiungono: “Ma con Barbero, Rita De Crescenzo, cosa si dicono? Cosa si dicono quei due lì?“. Una domanda legittima davanti alle continue storie dell’influencer che promuove la manifestazione ma sostiene di non essere mai stata contattata dal Movimento 5 stelle.
Ma una domanda sorge spontanea, vista la sponsorizzazione che l’influencer sta facendo sui social dei pullman gratis: chi paga?
Domanda che per il momento cade nel vuoto, in attesa di qualche chiarimento.
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Un Paese civile non ha bisogno di forcaioli e bugiardi.
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Maurizio Belpietro, La Verità e le condanne – Diario
Procedimenti giudiziari per Pietro Senaldi