Schlein sbaglia: il salario minimo non fa aumentare tutti gli stipendi (pagellapolitica.it)

di MASSIMO TADDEI

LA DICHIARAZIONE
«Nei Paesi come la Germania, dove si è adottato il salario minimo, anche le altre retribuzioni si sono alzate»
FONTE: DIMARTEDÌ – LA7 | 17 OTTOBRE 2023

Il 17 ottobre, ospite a DiMartedì su La7, la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein ha difeso (min. 11:50) la proposta dei partiti di opposizione che, eccetto Italia Viva, chiedono di introdurre in Italia un salario minimo da 9 euro lordi orari. A sostegno delle sue critiche al governo Meloni, Schlein ha detto che negli Stati dove è stato introdotto il salario minimo, come la Germania, «si sono alzate» non solo le retribuzioni di chi guadagnava meno del minimo, ma anche quelle «degli altri lavoratori».

Abbiamo verificato che cosa dicono gli studi sugli impatti del salario minimo: a oggi le ricerche danno torto alla segretaria del Partito Democratico.

Gli effetti del salario minimo
Una delle fonti più autorevoli e citate sull’impatto del salario minimo è il rapporto realizzato nel 2019 per il governo britannico dall’economista Arindrajit Dube, professore di Economia alla University of Massachusetts Amherst, tra i massimi esperti al mondo di salario minimo. Dube non è contrario allo strumento del salario minimo: nel rapporto in questione aveva infatti evidenziato, sulla base dell’analisi di decine di studi condotti in vari Paesi del mondo, che nel Regno Unito potesse essere valutato un aumento del salario minimo già in vigore nel Paese.
Detto ciò, vediamo che cosa non torna nelle parole di Schlein. Studi alla mano, Dube spiega che non ci sono dubbi sul fatto che il salario minimo aumenti le retribuzioni dei lavoratori con paghe sotto il suo livello. Ma che questa politica abbia un effetto anche sugli altri lavoratori non è affatto scontato. Il salario minimo ha infatti un impatto su una quota piccola (che però non significa irrilevante) di lavoratori sul totale, proprio perché riguarda solo chi ha una retribuzione troppo bassa per vivere una vita senza il rischio di privazione economica.
Peraltro, non impatta tutti i lavoratori a rischio di povertà, ma solo chi si trova in quella condizione a causa di retribuzioni troppo basse (per esempio altre ragioni possono essere un numero esiguo di ore lavorate o la presenza di un solo reddito, magari anche elevato, all’interno di una famiglia numerosa).

Il Grafico 1, pubblicato nel rapporto di Dube, mostra la variazione della quota di lavoratori all’interno di ciascun intervallo di retribuzione relativamente al salario minimo negli Stati Uniti. In parole semplici, lo zero mostra il salario minimo, i numeri positivi rappresentano le retribuzioni superiori al minimo (per esempio di 2 dollari l’ora in corrispondenza del 2), mentre quelli negativi quelle inferiori al minimo.

Grafico 1. Effetto del salario minimo sulla distribuzione dei salari in uno studio condotto negli Stati Uniti – Fonte: Dube (2019)

(Grafico 1. Effetto del salario minimo sulla distribuzione dei salari in uno studio condotto negli Stati Uniti – Fonte: Dube 2019)

È piuttosto chiaro che l’introduzione di un salario minimo riduca la quota di lavoratori che hanno una retribuzione più bassa prima dell’introduzione della misura: tutte le colonne prima dello zero sono in calo. Al contrario si registra un aumento elevato dei lavoratori in corrispondenza dello zero: sono tutti quei lavoratori che, con l’introduzione o l’incremento del salario minimo, si trovano a guadagnare di più per adeguarsi alla nuova regola.

Un effetto leggermente positivo (ma quasi mai statisticamente significativo, ossia positivo oltre ogni margine di errore) si registra nei gruppi retribuiti fino a 4 dollari l’ora più del minimo, mentre per quelli con retribuzioni maggiori non sembra esistere alcun effetto significativo.

Sembra quindi che il salario minimo abbia un impatto soprattutto sulle retribuzioni di chi guadagna molto poco, non su tutti i lavoratori. Questi dati si riferiscono però agli Stati Uniti. Per quanto non sia assurdo assumere che il comportamento sul mercato del lavoro europeo non sia diverso da quello statunitense: anzi, si potrebbe supporre che l’effetto possa essere ancor meno rilevante, considerando la maggiore rigidità dei mercati del lavoro europei, che sono più stabili, ma per questo hanno anche retribuzioni che ci mettono più tempo a variare.

E in Germania?

Abbiamo però la possibilità di verificare qual è stato l’effetto del salario minimo sulle retribuzioni in generale anche in Germania, dove è stato introdotto nel 2015. Uno studio, pubblicato nel 2021, ha mostrato l’effetto positivo che il salario minimo ha avuto sui salari tedeschi. L’aumento ha però riguardato soprattutto i salari che stavano al di sotto del minimo prima della sua introduzione (Figura 2), mentre l’impatto sugli altri salari è basso per quelli di poco superiori alla retribuzione minima e irrilevante per quelli più alti.
Grafico 2. Effetto del salario minimo sui salari in Germania – Fonte: Dustmann et al. (2021)

(Grafico 2. Effetto del salario minimo sui salari in Germania – Fonte: Dustmann et al. 2021)

Questi risultati sono stati confermati da altri studi, che indicano un aumento sostanziale delle retribuzioni orarie per i lavoratori con salario basso, ma non parlano di un effetto positivo sulle retribuzioni che non sono direttamente interessate dal salario minimo. Lo stesso studio condotto sulla Germania, già citato in precedenza, parla di una riduzione della disuguaglianza nella distribuzione dei redditi, che indica una crescita maggiore delle retribuzioni basse rispetto a quelle più alte.

Questo non conferma necessariamente che l’effetto positivo sui salari più alti non ci sia (potrebbe semplicemente essere inferiore rispetto a quello sui salari bassi), ma, unito ad altri elementi, indica che l’impatto della misura si registri solo sui lavoratori al di sotto o poco al di sopra del minimo.

Lo studio in questione mostra poi un altro effetto interessante del salario minimo: in Germania la misura ha portato a una riallocazione dei lavoratori verso aziende più grandi e più produttive, dinamica che giustificherebbe una parte rilevante dell’aumento dei salari più bassi. Questa transizione può in effetti avere un impatto positivo nel lungo periodo, perché il tessuto produttivo sarebbe popolato da imprese più grandi e più produttive (che pagano quindi salari più alti), ma si inserirebbe all’interno di una generale transizione dell’economia, non di un impatto diretto della misura nel breve e medio periodo.

Il verdetto

Secondo Elly Schlein, «nei Paesi come la Germania, dove si è adottato il salario minimo, anche le altre retribuzioni si sono alzate», e non solo quelle dei lavoratori pagati sotto la soglia. Abbiamo verificato e la dichiarazione della segretaria del PD non è supportata dai fatti.

La letteratura scientifica sul salario minimo ha mostrato che questa misura ha il merito di aumentare le retribuzioni di chi guadagna molto poco. Ma non ci sono evidenze che il salario minimo porti a un generale aumento dei salari anche tra i lavoratori non interessati direttamente dalla misura.