Renzo Piano: «Noi, i migliori in emergenza ma incapaci di manutenzione» (corriere.it)

di Gian Antonio Stella

L’archistar e senatore a vita parla dal Ponte Morandi 
alle alluvioni: «Non possiamo lavorare solo sulle 
emergenze. Sui viadotti c’è da lavorare e studiare 
l’intervento, ma non sono tutti a rischio o peggio 
ancora da abbattere»

E quei ponti che appaiono drammaticamente marci? Quei tondini arrugginiti che spuntano qua e là dai pilastri di cemento come midollini di vecchie sedie impagliate? Quei viadotti vetusti sui quali i cittadini tremano a ogni passaggio? «C’è da lavorare. Da studiare l’intervento.

Ma non sono tutti a rischio o peggio ancora da abbattere», risponde Renzo Piano, che proprio giovedì ha riunito nella stanza G124 al Senato i suoi ragazzi per un bilancio sul progetto di «rammendo» delle periferie, delle aree degradate, dei territori più sgarrupati.

Certo, quel cemento che negli anni Cinquanta e Sessanta sembrò la soluzione più rapida e sicura per accompagnare nella sua galoppata l’Italia del boom sta mostrando quasi di colpo, soprattutto dopo l’apocalisse del ponte Morandi, tutti i suoi problemi. «Ma ci sono interventi, tecniche, prodotti che consentono di riparare anche situazioni di deterioramento vistoso» … leggi tutto

Fondi dissesto, speso solo il 10% Costa: «Abbiamo ridotto i tempi» (corriere.it)

di Lorenzo Salvia

Per una volta non è un problema di soldi. Quelli 
ci sono, e anche parecchi. A mancare è la capacità 
di spenderli bene e velocemente, che non vuol 
dire di fretta. 

Ci sono diverse angolazioni possibili per osservare la paralisi di un Paese intero davanti a quella malattia cronica che continuiamo a scambiare per emergenza, il dissesto idrogeologico. Abbiamo circa 12 miliardi di euro disponibili per interventi di cura del territorio. Non proprio spiccioli, visto che quella cifra è quasi la metà della Finanziaria di quest’anno.

E nemmeno distribuiti a caso, visto che 400 milioni sono destinati al fiume Sarno, in Campania, che ieri è uscito di nuovo dagli argini, non lontano dalla zona dell’alluvione che fece 160 morti. Perché non si spendono, allora?

I fondi destinati alle Regioni tra il 2016 e il 2018
Pochi giorni fa la Corte dei Conti ha posto la lente di ingrandimento su una parte di quei fondi, quelli destinati alle Regioni tra il 2016 e il 2018. Su 75 milioni stanziati, le somme effettivamente trasferite alle Regioni «ammontano solamente al 26,58%» … leggi tutto

Il Paese dove circolano 97.000 auto fantasma (corriere.it)

di Milena Gabanelli e Alessio Ribaudo

È la sera del 22 Aprile a Napoli: una automobilista 
si ferma in una stazione di servizio, fa dieci euro 
di benzina e riparte, senza pagare. Il gestore 
prende il numero di targa e la denuncia. 

La polizia stradale indaga e scopre che quell’auto non apparteneva alla «ladra di carburante», ma era sotto sequestro amministrativo e affidata ad un’altra donna: la moglie dell’intestatario. Un pregiudicato, agli arresti domiciliari, che «sulla carta» ne aveva intestate altre 899. Gli agenti, oltre a denunciarlo per omessa custodia gli hanno consegnato un pacco di contravvenzioni arretrate per qualche migliaio di euro. Quattro mesi dopo, la procura di Milano scopre che un ventottenne ne aveva intestate 386. Cinque anni fa, sempre nel capoluogo lombardo, un record: un 34enne ne aveva 2.609. Tutti prestanome.

In Italia circolano almeno 96.887 auto intestate a 430 persone. «Un fenomeno allarmante anche perché spesso questi soggetti sono irreperibili», dice Luigi Altamura, comandante della Municipale di Verona e referente per le polizie locali dell’Associazione nazionale comuni d’Italia (Anci). Le auto «fantasma» vengono anche utilizzate per commettere reati perché sono «pulite» e rendono più difficile risalire ai criminali … leggi tutto