2018. Camera, nella notte passa il decreto Genova. Ostruzionismo del Pd, Forza Italia si astiene (repubblica.it)

I dem contro il condono a Ischia e i fanghi 
sversati. Orfini: 

“Tragedia ponte Morandi usata per far passare una norma vergognosa”. Bonelli (Verdi): “Licenza di avvelenare i campi”. Ora il dl passa al Senato per la seconda lettura

Dopo la maratona di veleni e polemiche, alla fine il decreto Genova ha ottenuto il sì della Camera e ora va al Senato per la seconda lettura. L’approvazione è arrivata all’una di notte. I sì sono stati 284 (Lega, M5s, Fdi), i no 67 (Pd,Leu), 41 gli astenuti (Fi).

Una decisione arrivata dopo un percorso a ostacoli. Nel corso della seduta, la Camera ha bocciato tutti gli emendamenti all’articolo 25 del decreto Genova che contiene il condono tombale per i comuni di Ischia colpiti dal sisma del 21 agosto 2017.

Oltre gli emendamenti soppressivi sono stati respinti quelli che limitavano l’effetto della sanatoria. In dichiarazione di voto sono intervenuti per un minuto tutti i deputati del Pd, accusando M5s di aver varato “il più grande condono degli ultimi 20 anni nel collegio dell’onorevole Di Maio”.

“Nelle ore in cui l’Italia è flagellata dal maltempo – twitta l’ex premier Matteo Renzi – il Parlamento vota l’ennesimo condono nascondendosi dietro il dramma di Genova. È la pagina più squallida dall’inizio della legislatura” … leggi tutto

Leggi anche: Condono Ischia, il Pd contesta l’M5s al grido di “onestà”

Quant’era buono il Superbonus per la crescita e il lavoro (ilfoglio.it)

di GIULIANO FERRARA

Giusto rimettere a posto le cose che non vanno 
nel testo legislativo, 

ma invece di sputtanare il tutto con la demagogia, sarebbe il caso di trovare soluzioni simili per tirarci fuori dalla stagnazione

Quello che scrive Luciano Capone per me è scritto sempre in lettere d’oro. Ma sul Superbonus mi permetto per una volta di obiettare qualcosa. Si sa, è connaturale all’uomo, e in particolare al nostro tipo d’uomo italiano coi baffi e lo sguardo bieco, la tendenza alla truffa.

Gli interventi di facilitazione fiscale non dovrebbero mai risultare regressivi, come invece è avvenuto. Le leggi dovrebbero sconsigliare comportamenti che le eludono con troppa facilità. Mai così tanto è stato dato a così pochi, si dice, o almeno ha detto con enfasi churchilliana il ministro Giorgetti.

La presidente Meloni ha riscritto il decreto del Bisconte sull’edilizia, più o meno come aveva promesso di fare Mario Draghi, e anche al di là delle possibilità di un governo di unione nazionale, e siamo tutti contenti leggi tutto

Superbonus, pioggia di truffe: “Impossibile processare tutti” (polesine24.it)

Il grido di allarme della magistratura

Sui bonus edilizi sono state commesse truffe per ameno 5,64 miliardi di euro a livello nazionale. Lo conferma la ricognizione di Guardia di finanza e Agenzia delle entrate,

E il Veneto? Non ci sono cifre, ma c’è qualcosa di diverso, e forse ancora più importante: l’allarme del procuratore distrettuale della Repubblica di Venezia, Bruno Cherchi – riportato dal quotidiano Il Mattino di Padova – che parla chiaro: “Pensare che possa essere la repressione penale – e quindi i processi – a fermare queste attività è assolutamente fuori luogo. Non saremo mai in grado di fare i processi per tutte queste cose. Abbiamo un carico di lavoro che non è gestibile, ma non è neppure questione di organico: anche a pieno organico non saremmo in grado di fare questi processi”.

Le cronache raccontano di una vera e propria escalation. Nel Trevigiano, per esempio, si contano, duecentotrenta contratti firmati senza vedere nemmeno l’ombra di un’impalcatura, oltre 500 gli impegni per lavori con il Superbonus presi solo nel primo anno di attività.

Le fiamme gialle, in esecuzione di un decreto del Tribunale di Treviso, hanno sequestrato crediti d’imposta per circa 7 milioni di euro e disponibilità finanziarie e immobili per circa 1,2 milioni di euro, ottenuti attraverso il Superbonus 110%. La punta di un iceberg.

Il procuratore, sia pure con una certa diplomazia legata al suo ruolo, non le manda a dire: “Il legislatore dovrebbe prestare attenzione alle modalità con cui vengono erogati questi finanziamenti e si pensi anche ai possibili contraccolpi di un uso improprio. La questione dei bonus ci sta creando grossi problemi di numeri”.

Come sempre accade in queste situazioni, le vittime dei sistemi di truffa allo Stato sono i cittadini onesti. Le banche hanno cominciato a non scontare più – o a farlo con molta difficoltà – i crediti in portafoglio, proprio per evitare di finire nel mezzo di guai giudiziari. Risultato: chi aveva cominciato i lavori è senza liquidità. “Il problema principale – puntualizza Cherchi – è stato rappresentato dalla possibilità di cessione del credito senza controlli: sono sistemi che andrebbero meditati con un po’ di attenzione. Posso capire che ci sia la necessità da un lato di rimettere a posto le facciate, dall’altro di avere tempi rapidi ma dobbiamo considerare quale impatto hanno tutte queste attività sulla società, ed è la società che ne deve rispondere”.