Italia senza glifosato: dalla Toscana al Valdobbiadene, il biologico insegna (valori.it)

di Corrado Fontana

La Toscana bandirà il glifosato nel 2021, prima 
della Ue. E il Prosecco Superiore l'ha già fatto. 
Sulla scia del bio e coi progressi della meccanica

Italia avanti sulla strada dell’abbandono del glifosato con la decisione di bandirlo dalla fine del 2021 intrapresa dalla regione Toscana, in anticipo di circa 12 mesi sullo stop che l’Unione europea potrebbe decretare a partire dal 2022.

E tuttavia, data anche la potenza di condizionamento di cui le lobby dell’agrochimica godono a Bruxelles e Strasburgo, questa storia è stata già abbastanza ricca di sorprese per poter considerare quest’esito scontato … leggi tutto

Dietro una felpa (green) di Zara: solo le briciole a chi la produce (valori.it)

di Corrado Fontana

Un'indagine Public Eye scompone il prezzo di una 
felpa (sostenibile) Join Life: noi paghiamo quasi 
40 euro, a chi lo confeziona (tutti insieme) 
ne restano 2

Cari consumatori, siete avvisati. Se comprate una felpa di Zara solo pochi spiccioli di quanto avrete speso andranno a chi ha prodotto quel capo, con le sue mani e il suo lavoro. E parliamo in particolare – paradosso dei paradossi – di una maglia della collezione “Join Life”, la linea modello per la sostenibilità dell’azienda.

La denuncia è il risultato di un’inchiesta, Following the tracks of a Zara hoody, pubblicata oggi e realizzata da Public Eye, Ong con sede a Zurigo che ha ripercorso a ritroso la produzione di un maglione “green” di Zara, mettendo in luce la realtà che vivono i lavoratori e le lavoratrici lungo la catena di fornitura … leggi tutto

La nuova vita dei libri di cucina (rivistastudio.com)

di Davide Coppo

Dalla Bibbia dei ricettari italiani di Pellegrino Artusi al panorama completamente ridisegnato degli ultimi anni, in cui la cucina è solo uno degli ingredienti.

Che l’Italia fosse un Paese sì di cuochi ma non certo di lettori lo si poteva capire già alla fine dell’Ottocento, quando Pellegrino Artusi, autore dell’oggi famosissimo La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene non trovò nessun editore disposto a pubblicare quello che sarebbe poi diventato la Bibbia dei ricettari italiani, e dovette pagare di tasca propria l’uscita del volumone.

Fortunatamente per Artusi, che morì poi nel 1911, le vendite dell’opera decollarono comunque, e oggi si stimano in milioni di copie, anche se, proprio come con la Bibbia, sono in pochi quelli che l’hanno letto davvero.

A leggerlo, d’altra parte, non se ne guadagna granché in termini culinari: non ci sono dosi, né tempi, e le indicazioni sulla rosolatura di un fagiano con cui fare poi un pasticcio sono del tipo: «Cotta che sia questa roba, levatela asciutta e mettetela in un mortaio» … leggi tutto